giovedì 28 aprile 2011

Moving Mountains - "Where Two Bodies Lie" live@Casa del Popolo

Ricordando che tra pochi giorni uscirà Waves, secondo album dei newyorkesi Moving Mountains, posto questo video di Where Two Bodies Lie tratto da un'esibizione dal vivo a Montreal alla Casa del Popolo, localino gestito e fondato da Mauro Pezzente, membro dei Godspeed You! Black Emperor, insieme alla moglie.


Moving Mountains - Where Two Bodies Lie

mercoledì 27 aprile 2011

Neal Morse - "Testimony" l'autobiografia



In occasione dell'uscita del suo nuovo album Testimony 2, l'ex frontman degli Spock's Beard Neal Morse pubblicherà in contemporanea la sua autobiografia dal titolo Testimony. Il libro promette di raccontare la storia del musicista che, nel bene o nel male, ha segnato il progressive rock degli anni '90, partendo dagli esordi nei club fino ad arrivare al successo con gli Spock's Beard e il supergruppo Transatlantic, per poi dedicarsi alla carriera solista all'insegna di una rinnovata fede religiosa.

Dalle premesse sembra interessante e spero che non si soffermi troppo su pistolotti pseudo religiosi di come Neal abbia ritrovato la fede cristiana, ma che si concentri piuttosto sulla propria mirabolante parabola artistica e carriera musicale. Chissà se lo vedremo mai tradotto in italiano e negli scaffali delle librerie del nostro Terzo Mondo.


Il libro è prenotabile sul sito della Radiant Records con varie offerte, anche insieme all'edizione doppia e con DVD di Testimony 2, entrambi in uscita il 23 maggio.



www.nealmorse.com

martedì 26 aprile 2011

The Dear Hunter “This Body” lyric video



This Body è una delle quattro tracce incluse nel Black EP del progetto Color Spectrum. Il Black EP rappresenta la parte elettronica, oscura e "pessimistica" dei nove EP, dato che ad ogni colore corrisponderà un indirizzo musicale differente.

lunedì 25 aprile 2011

Fair to Midland - Arrows & Anchors (2011)


Il nuovo album dei Fair to Midland Arrows & Anchors è previsto per il 12 luglio. Il lavoro segna l'atteso ritorno dopo Fables from a Mayfly: What I Tell You Three Times is True (2007), l'opera che ha rivelato il gruppo in una commistione di alternative, progressive e metal.
La band ha intanto realizzato il singolo Musical Chair che per ora è acquistabile solo nello store americano di iTunes.




Tracklist:

1. Heavens to Murgatroyd
2. Whiskey and Ritalin
3. Musical Chairs
4. Uh-Oh
5. Amarillo Sleeps on my Pillow
6. A Loophole in Limbo
7. Typhoid Mary Sends her Best
8. Short Haired Tornado
9. The Upset at Bailey Bridge
10. Rikki Tikki Tavi
11. Golden Parachutes
12. Bright Bulbs and Sharp Tools
13. Coppertank Island
14. Three Foolproof Ways to Buy the Farm
15. The Greener Grass

http://www.ftmband.com/

martedì 19 aprile 2011

Big Big Train - Goodbye to the Age of Steam (2011 reissue)



I Big Big Train hanno pubblicato la ristampa del loro album d'esordio datato 1994 Goodbye to the Age of Steam. Questa nuova ristampa, oltre ad essere stata completamente remixata e rimasterizzata dai nastri originali, contiene tre bonus track. Si conclude così l'opera di revisione dei vecchi album della band iniziata nel 2008 con English Boy Wonders, uno dei capolavori del neo-prog moderno.


Goodbye to the Age of Steam è un ottimo album da consigliare ai fan di Genesis e Jadis anche se racchiude in sè già le caratteristiche melodiche tenui e romantiche tipiche dei Big Big Train.



lunedì 18 aprile 2011

Emanuel and the Fear



Conosco questa band da un po’ di tempo ma non ho avuto mai il tempo di aggiungerla al blog. Ora che sono riuscito ad ascoltare con più calma il loro album Listen (2010) è giunto il momento di segnalarla anche qui.

Gli Emanuel and the Fear più che una band sono una specie di collettivo di 11 elementi con tanto di fiati e archi e fanno una specie di art pop rock molto, molto orchestrale. Tra il folk rurale di Sufjan Stevens e le tirate spettacolari della Dave Matthews Band vengono applicati gli arrangiamenti a grande respiro dei Polyphonic Spree senza farsi mancare un tocco di elettronica.



Il gruppo oltre a questo album ha all’attivo un omonimo EP e tra poco ne pubblicherà un altro dal titolo Hands che è anticipato dal brano Vampires che potete ascoltare di seguito.

Vampires by Emanuel and the Fear



domenica 17 aprile 2011

Damn Fine Coffee - Slave to the Grid (2011)


John Buzby, dopo aver militato come batterista nei Finneus Gauge (band fondata con il fratello Chris degli Echolyn) e l'esperienza da leader con i Land of Chocolate (attualmente in pausa), si è messo a comporre dei brani complessi con piano e tastiere, molto strutturati e pieni di polifonie vocali in uno spirito vicino alla sua band precedente, tra fusion e progressive rock, ma molto più convincente.

Il progetto, denominato Damn Fine Coffee, si completa con Wes Hare alla batteria e Jay Rehm al basso, dando al primo album Slave to the Grid un suono essenziale e armonico, ma necessariamente elaborato. Lo potete ascoltare qui.


sabato 16 aprile 2011

22 - Plastik EP (2011)



Il gruppo norvegese 22 - del quale ho già parlato qui e qui - ha firmato un contratto con l'etichetta inglese Best Before Records per distribuire l'album d'esordio FLUX anche fuori dai confini norvegesi. La pubblicazione verrà preceduta dal Plastik EP in uscita il 4 luglio ed è già pre-ordinabile a questo indirizzo.



Tracklist:

1. Plastik
2. Oxygen
3. Gotodo
4. Mind Vs. Mind
5. Power Is So Yesterday

Delle cinque tracce tre erano già incluse nell'album FLUX. L'inedita Oxygen (l'unica insieme a Mind Vs. Mind) la potete ascoltare in streaming nel lettore qui sotto (è la seconda dopo Plastik).




http://22newenergymusic.com/

giovedì 14 aprile 2011

Knifeworld - Dear Lord, No Deal EP (2011)


Il nuovo ep dei Knifeworld (ovvero Kavus Torabi) già autori dello strepitoso Buried Alone: Tales of Crushing Defeat, uscirà il 4 luglio esclusivamente sotto forma di download digitale sul sito The Genepool, mentre per l'album si dovrà attendere l'anno prossimo.


Dear Lord, No Deal (questo il titolo dell'ep) conterrà tre brani (Pilot Her - Dear Lord, No Deal - HMS Washout) dei quali potete ascoltare una preview qui sotto:

Dear Lord, No Deal by Knifeworld
HMS Washout by Knifeworld


In anteprima ecco la traccia Pilot Her che volendo si può anche scaricare.


Knifeworld - Pilot Her by abadgeoffriendship

Questo è il comunicato originale tratto dal sito del gruppo:

Knifeworld will release the Dear Lord, No Deal EP on the fire-cracking fourth of July. It will be available exclusively as a digital download.
Containing three new songs Dear Lord, No Deal will be the first release to feature the whole Knifeworld band of Kavus Torabi, Khyam Allami, Melanie Woods, Emmett Elvin, Chloe Herrington and Craig Fortnam.
If merely the news that this wonderful recording will be soon available isn’t enough perhaps a pithy description of each song will encourage a semblance of excitement in your household.

Pilot Her: A breakneck, shit-storm of heartbroken disappointment. A punk-rocking, bittersweet kick in the pineal gland of semi-consciousness. A love-song to music wrapped up in palm muted meltdown of malcontent. A riddle. Farfisa organ, Rhodes, saxophones and bassoons collide with turbo charged drums, beautifully urgent, snaky bass and angry guitars. Vocal melodies to wreck your marriage and harmonies to mid-wife it into counselling. A pop song with a tambourine.

Dear Lord, No Deal: Dripping with summery melancholia, all 12 string, all microdot. All regret, all heavy-heart. A crash out in the park of remorse. A broken life careering through the garden fete of dissatisfaction. Dreams and misdeeds thrown skyward to the lake. 40 years of sweet, sweet music condensed into 2 minutes and 14 seconds of verdant lamentation. Make every play of this sickeningly wondrous beacon sparkle with all the personal pain and anguish you can muster. Wake up from a childhood idyll to find yourself on a fast track to ‘the reaper’. The carriage of your train is dank, the facilities are, at best, poor. The strangers around you seem little interested in conversation. Unsurprisingly the only one who will talk to you is a nuisance. This, my friend, is your life. Dear Lord, no deal.

HMS Washout: This nautical epic will cut through the waves of your half imagined shipwreck. A beautiful 14 minuter, a psychedelic tour de force if you will, HMS Washout ought to send every good man, woman and child among us to Davy Jones’ locker. It will drown you, it will capsize you, it will give you the impression of hoisting the mainsail only to reveal the Jolly Roger. A Jolly Roger made out of fragments of infinity, shards of eternity, jewels of enlightenment. By God though, this one will go the distance. From dry land to ten thousand leagues down this windswept paeon to impossible love will scrub your deck. With cutlass and with scurvy HMS Washout will send you seaworthy.

While the Dear Lord, No Deal EP will require at least five listens to ‘click’ you need only pay once.

http://www.knifeworld.co.uk/
www.facebook.com/knifeworld
www.myspace.com/knifeworlduk

Beardfish - "Destined Solitaire" live

Ecco un estratto dal bonus DVD contenuto nell'album Mammoth dei Beardfish che, per la cronaca, non è tra le cose migliori realizzate dal gruppo svedese. Comunque questa è la title-track del precedente lavoro:

venerdì 8 aprile 2011

Dredg - Chuckles & Mr. Squeezy (2011)


Qual è la linea sottile che divide il pop rock dall’alternative e dall’indie? I Dredg, secondo molti, l’hanno già oltrepassata ai tempi di Catch Without Arms, ma da lì in poi si è ripetuto lo stesso copione: ogni volta che sta per uscire un nuovo album dei Dredg, questo viene anticipato da un paio di brani che puntualmente non soddisfano nessuno, poi una volta uscita l’opera intera si grida al tradimento per essere scesi a patti con sonorità commerciali e si rimpiange lo stato di grazia artistico conseguito da El Cielo.

In realtà né Catch Without Arms, né The Pariah, The Parrot, The Delusion erano album dalle inclinazioni pienamente pop rock, ma rappresentavano piuttosto una prospettiva personale dei Dredg ad un rock alternativo più accessibile del solito. Anche questa volta la cosa si sta ripetendo, The Thuoght of Losing You e Upon Returning, le anteprime di Chuckles & Mr. Squeezy, sono state una mezza delusione e ora che l’album sta per uscire cosa c’è da aspettarsi? E come la prenderanno tutti coloro che si erano indignati per Saviour e Information ora che i Dredg un album pop, alla fine, lo hanno sfornato per davvero?

Come sempre la verità si trova nel mezzo. Chuckles & Mr. Squeezy scava ancora di più verso sonorità “poppettare” fino ai limiti della sopportazione (forse per testare la pazienza dei fan), ma quando si tratta dei Dredg non si può liquidare superficialmente un loro lavoro come bieco pop, anche se si tratta dell’album meno riuscito della loro carriera. E’ come quando, nel film Clerks, Randall spiega a Dante la differenza che passa tra l’esplosione della Morte Nera in Guerre Stellari e quella del Ritorno dello Jedi: “c’è in ballo qualcos’altro”. La musica dei Dredg ha infatti la particolarità di trattenere un alone artistico-intellettuale qualunque forma essa vada ad incontrare. In questo caso particolare l’ibrido che ne viene fuori potrebbe rappresentare l’album dance, hip hop, lounge (o una pessima collezione di remix con scarti di studio) dei Dredg. Ma a parziale discolpa si può tranquillamente affermare che il quartetto californiano maneggia materie così delicate che in mani di altri esploderebbero. Down Without a Fight, ad esempio, sotto i suoi groove e riff di sintetizzatore nasconde una perfetta Dredg song.


Detto ciò, questa volta non mi sento di difendere i Dredg come ho fatto in passato anche in questo post, perché Chuckles & Mr. Squeezy è davvero un pessimo album senza appelli e da ricordare c’è veramente poco.

Come prima cosa c’è da sapere che la band si è affidata alle cure di produzione di Dan the Automator e già da questa premessa e dal curriculum di quest’ultimo (Gorillaz, Kasabian, DJ Shadow) si capiva che qualcosa sarebbe cambiato. Infatti il problema delle canzoni di Chuckles & Mr. Squeezy non risiede tanto negli arrangiamenti pieni di elettronica e ritmiche sintetiche, è che sono proprio delle composizioni più deboli del solito (tre delle quali sono state scritte in collaborazione proprio con il produttore). Inoltre la batteria di Dino Campanella è soffocata da percussioni programmate e la chitarra di Mark Engels viene quasi miscelata nell’amalgama dei vari sintetizzatori. Non intravedo neanche le potenzialità dell’album che cresce dopo vari ascolti, ciò che abbiamo ci viene spiattellato in faccia fin dai primi ascolti. La linea che si forma è netta e immediata: o piace o non piace.

L'inizio non potrebbe essere più scioccante con quell’Another Tribe che tanto richiama Gangsta Paradise di Coolio, The Tent (che si è già conquistata la palma di "peggior canzone dei Dredg") è quasi un esperimento da trip hop e il sapore messicano di Before It Began ricorda addirittura La Isla Bonita (devo aggiungere anche di chi è?). Le già citate The Thuoght of Losing You e Upon Returning sembrano delle b-sides di qualche singolo, mentre The Ornament e l'acustica Kalathat sono quasi dei crepuscolari inediti usciti dalle session di The Pariah, The Parrot, The Delusion. Tranne il pacchetto di queste quattro canzoni che sono le più vicine allo spirito dei classici Dredg, il resto è, come direbbero gli inglesi, "very disappointing".

Alla fine rimangono solo dei dubbi. Non so a quale tipologia di pubblico vogliano rivolgersi i Dredg. I fan di vecchia data credo rimarranno effettivamente delusi e come minimo sorpresi, mentre non so che potenzialità potrà avere questo album nell’approcciare nuovi adepti tra le fila del gruppo perché non lo rappresenta affatto. Però a questo punto sarebbe legittimo chiedersi a cosa puntino realmente i Dredg: è un definitivo tentativo di darsi al puro mainstream, oppure un isolato episodio malriuscito mirato ad una ricerca sempre più tesa alle contaminazioni? Aspettiamo fiduciosi nuovi sviluppi.


www.dredg.com



P.S. chiudiamo in bellezza: se vi chidete chi è la modella mascherata nella cover e nel video promozionale dell'album è tale Tristyn, delle Suicide Girls.


The Dear Hunter - The Color Spectrum EPs (2011)


I lungamente annunciati 9 EP dedicati ai 7 colori dello spettro visivo (verde, arancio, rosso, violetto, giallo, blu, indaco) e ai 2 toni di bianco e nero usciranno il 14 giugno via Triple Crown Records in vari formati:

° CD: che comprende una selezione dei brani tratti dagli EP in un unico CD (anche in versione download digitale)
° EP in download digitale: ogni EP e ogni canzone potranno essere scaricati individualmente tramite download
° Vinile: la versione in LP della suddetta compilation, disponibile però solo ai concerti (quindi noi italiani siamo tagliati fuori)
° Box Set in vinile: il box contiene tutti i 9 EP in versione 10", ma sarà un'edizione limitata, con in più la possibilità di scaricare tutti brani in versione digitale


Tracklist:

Black
1. Never Forgive, Never Forget
2. Filth And Squalor
3. Take More Than You Need
4. This Body

Red
1. I Couldnt Do It Alone
2. A Curse Of Cynicism
3. Deny It All
4. We've Got A Score To Settle

Orange
1. Echo
2. Stuck On A Wire, Out On The Fence
3. A Sea Voz
4. But There's Wolves?

Yellow
1. She's Always Singing
2. The Dead Dont Starve
3. A Sua Voz4. Misplaced Devotion

Green
1. Things That Hide Away
2. The Canopy
3. Crow And Cackle
4. The Inheritance

Blue
1. Tripping In Triplets
2. Trapdoor
3. What You Said
4. The Collapse Of The Great Tide Cliffs

Indigo
1. What Time Taught Us
2. Mandala
3. Progress
4. Therma

Violet
1. Mr. Malum
2. Lillian
3. Too Late
4. Look Away

White
1. Home
2. Fall And Flee
3. No God
4. Lost But Not All Gone


Ecco un brano dal Green EP



Questa invece è Deny It All tratta dal Red EP




giovedì 7 aprile 2011

mercoledì 6 aprile 2011

Il Progressive Rock nell'Era del Punk e della New Wave 1976-1989


Da oggi è disponibile il mio nuovo libro Il Progressive Rock nell'Era del Punk e della New Wave 1976-1989 ed è acquistabile a questo link e su Amazon


La nascita del punk per molti ha sancito la fine del progressive rock. Al contrario quest’ultimo ha trovato in tale contrasto la forza per reinventarsi e rinascere. Il libro prende in esame quei gruppi che, nati in un contesto storico a loro avverso, sono riusciti a creare qualcosa di originale nel vero spirito che da sempre anima il rock progressivo.

Mentre si urlava contro i dinosauri del rock, alla fine degli anni ’70 alcuni audaci musicisti, inaspettatamente, si dedicarono ad un progressive rock ancora più complesso. Influenzato dall’avanguardia, dal jazz e dal neoclassicismo, esso andò a rafforzare le fila della scuola di Canterbury e del Rock In Opposition (RIO) in entrambe le sponde dell’Atlantico. Negli Stati Uniti si formò una fervente scena underground e in Europa nacquero nuovi pionieri come gli Univers Zero, fino ad arrivare poi ai primi anni ’80 con l’avvento del neo progressive e il successo internazionale dei Marillion.

Il libro è diviso in cinque capitoli e di seguito potete leggere gli argomenti e i principali gruppi trattati. Ogni capitolo è introdotto da un inquadramento della scena musicale nella quale operarono queste band con riferimenti ad altri gruppi "minori". La prefazione al libro è stata scritta da Pas Scarpato, leader del gruppo Malaavia.




CAPITOLO I (esempi musicali)

- Canterbury, atto secondo
(Gilgamesh, National Health, Bill Bruford, Richard Sinclair, Phil Miller, Allan Holdsworth, Steve Hillage, Picchio dal Pozzo, Happy the Man, The Muffins, Kenso, Ain Soph)

CAPITOLO II (esempi musicali)

- Avant-Prog o Rock In Opposition
(Univers Zero, Present, Art Zoyd, Miriodor, Birdsongs of the Mesozoic, 5uu’s / U Totem, Thinking Plague / Hamster Theatre, French TV, Cartoon, However, Cheer-Accident)

CAPITOLO III (esempi musicali)

- Il Progressive Rock fuori dall’Europa
(Yezda Urfa, Starcastle, Dixie Dregs, Djam Karet, Phish, Harmonium, Maneige, Saga, Témpano, Sebastian Hardie / Windchase)

CAPITOLO IV (esempi musicali)

- Reduci europei
(U.K., The Alan Parsons Project, Asia, The Enid, Locanda delle Fate, Maxophone, Kaipa, Isildurs Bane, Anyone’s Daughter, Solaris)

CAPITOLO V (esempi musicali)

- Neo Progressive Rock
(Marillion / Fish, Twelfth Night, Pallas, IQ, Pendragon, Ezra Winston, Arcansiel, Nuova Era)









lunedì 4 aprile 2011

F L O A T I N G M E - FLOATINGME (2011)

Il singolo Sugar non mi ha molto entusiasmato ma aspattiamo il 15 aprile quando uscirà il primo album di questo supergruppo australiano. I membri? sono nel video.




Tracklist:

1. Deathless
2. Narke
3. Spirals
4. Piano
5. Sugar
6. Breaking To Breathe
7. Xtoto 8. Bezhumous
9. Short Cuts To Feeling
10. The Beautiful Fall
11. Across The Gulf


www.myspace.com/floatingme
http://www.floatingme.com/

sabato 2 aprile 2011

Oceansize + Steven Wilson split 7" (Fear + Stonage Dinosaurs)



L'ultima uscita ufficiale dei defunti Oceansize sarà questo singolo 7 pollici in vinile - condiviso con Steven Wilson - che riporta i due brani che gli artisti hanno reinterpretato per la raccolta Leader of the Starry Skies, l'album tributo a Tim Smith uscito lo scorso dicembre.


Lo split single uscirà il 16 aprile in coincidenza del Record Store Day e sarà un'edizione limitata di 2000 copie. Le canzoni sono Fear (Oceansize) e Stonage Dinosaurs (Steven Wilson) e le potete ascoltare di seguito.