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venerdì 16 agosto 2019
Bent Knee - il nuovo album "You Know What They Mean"
Il quinto album in studio dei Bent Knee sarà pubblicato l'11 ottobre sempre sotto l'etichetta InsideOut con il titolo di You Know What They Mean. Il nuovo singolo tratto dall'album Hold Me In, che segue Catch Light uscito a giugno, mostra ancora una volta la versatilità della band aggiungendo altri elementi al loro sound. La tracklist è la seguente:
1 Lansing 1:22
2 Bone Rage 4:13
3 Give Us the Gold 3:51
4 Hold Me In 4:50
5 Egg Replacer 3:10
6 Cradle of Rocks 3:59
7 Lovell 1:26
8 Lovemenot 5:09
9 Bird Song 2:55
10 Catch Light 4:38
11 Garbage Shark 5:38
12 Golden Hour 5:50
13 It Happens 5:05
martedì 28 febbraio 2017
Ben Levin Group - People / The Flombus Lives (2017)
Come spero saprete i membri dei Bent Knee sono impegnati in altrettanti progetti collaterali e, durante le prime settimane del 2017, il loro chitarrista Ben Levin ha pubblicato ben due differenti opere musicali con il sotto il moniker Ben Levin Group (del quale avevo già parlato in passato e di cui vi consiglio l'ascolto di Freak Machine e Invisible Paradise). Il primo è People, un album interamente acustico in cui Levin rivsita a modo suo folk, country e ballate dal sapore tradizionale. Tutto questo intepretato come fosse una collezione moderna che torna alle radici del genere "americana", rasentando certe inclinazioni cantautorali alla Casey Crescenzo e Trey Anastasio. Si consiglia in particolare l'ascolto dell'ultima traccia Back on Heart cantata da Courtney Swain.
Decisamente più sperimentale e differente il secondo che è un brano singolo strumentale dal titolo The Flombus Lives "ispirato dalla musica di Nik Bartsch". Bartsch è un pianista jazz svizzero che ha espresso il suo entusiasmo nei confronti della musica dei Bent Knee (le due parti si sono anche incontrate durante il tour estivo dei BK) e naturalmente la cosa è reciproca al punto che Levin ha composto questo pezzo di chamber rock avant-garde pensando a lui.
sabato 13 febbraio 2016
Altprogcore February discoveries
Che siano catalogati come nu jazz o prog jazz, la sostanza degli inglesi GoGo Penguin rimane quella di una muzak intellettuale che può fare colpo sia sugli amanti della musica impegnata sia su coloro che la vogliono lasciare come un raffinato soprammobile da sottofondo. Dopo avere conseguito molti riconoscimenti con il secondo album v2.0, i GoGo Penguin sono da poco usciti con il terzo lavoro Man Made Object che continua in quell'esplorazione di classica moderna/jazz per palati fini, ma non esigenti. Nulla da eccepire sulle qualità dei tre strumentisti, ma è la loro proposta che a lungo stanca. La peculiarità del gruppo è la sezione ritmica che si prodiga nel ricreare i battiti irregolari di breakbeat, trip hop e trance ambient elettronica, mentre il piano ricama cellule melodiche orecchiabili e accompagnamenti minimali. I pezzi sono basati più su fraseggi tematici reiterati (come fossero una canzone) piuttosto che su esposizioni variabili, le quali potrebbero permettere di sviluppare parti soliste per rendere la musica più liquida e mutevole. E invece alla fine ci si annoia un po'.
Gli Opia sono un trio australiano freschi di debutto discografico con EON...e indovinate un po'...sono proprio come vi aspettereste che suoni oggi un gruppo rock alternativo australiano. La descrizione che calza di più per loro è come ascoltare un mix tra COG e Dead Letter Circus. Provare per credere.
Se seguite questo blog sapete bene chi sono i Bent Knee (che, ricordo, hanno il nuovo album in arrivo a maggio). Il loro chitarrista, tra le altre cose, è anche il leader del Ben Levin Group, un side project che ospita Courtney Swain alla voce e Chris Baum al violino (sempre dai Bent Knee) e che prevede ben due nuove pubblicazioni nel corso di questo anno. Nel frattempo consiglierei l'ascolto dell'ultima fatica del gruppo, Freak Machine, un concept album uscito un anno fa e composto di quattro movimenti e mezzo in una formula leggermente più estrema dei Bent Knee, che spaziano dal rock sperimentale avant-garde al prog, dal cabaret zappiano alla classica.
Gli Opia sono un trio australiano freschi di debutto discografico con EON...e indovinate un po'...sono proprio come vi aspettereste che suoni oggi un gruppo rock alternativo australiano. La descrizione che calza di più per loro è come ascoltare un mix tra COG e Dead Letter Circus. Provare per credere.
Se seguite questo blog sapete bene chi sono i Bent Knee (che, ricordo, hanno il nuovo album in arrivo a maggio). Il loro chitarrista, tra le altre cose, è anche il leader del Ben Levin Group, un side project che ospita Courtney Swain alla voce e Chris Baum al violino (sempre dai Bent Knee) e che prevede ben due nuove pubblicazioni nel corso di questo anno. Nel frattempo consiglierei l'ascolto dell'ultima fatica del gruppo, Freak Machine, un concept album uscito un anno fa e composto di quattro movimenti e mezzo in una formula leggermente più estrema dei Bent Knee, che spaziano dal rock sperimentale avant-garde al prog, dal cabaret zappiano alla classica.
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