Visualizzazione post con etichetta The Aristocrats. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta The Aristocrats. Mostra tutti i post

domenica 21 ottobre 2012

Steven Wilson dream team line-up e nuovo album



Un breve commento sul nuovo album di Steven Wilson. Come saprete il musicista è attualmente impegnato a Los Angeles per registrare il successore di Grace for Drowning insieme al leggendario produttore Alan Parsons. Wilson ci fa sapere che le registrazioni sono appena iniziate con il pezzo Luminol, l'inedito presentato durante l'ultimo tour e presente nell'imminente DVD Get All You Deserve.

Ma la notizia più bella, secondo me, è rappresentata dalla line-up davvero da sogno che Wilson è riuscito a mettere insieme. Oltre a Nick Beggs, Theo Travis, Adam Holzman e Marco Minnemann (che hanno accompagnato Wilson in tour), si è aggiunto il talentuoso chitarrista Guthrie Govan che con Minnemann (e Bryan Beller) ha già condiviso il funambolico trio The Aristocrats. La curiosità di tale sodalizio viene dal fatto che Wilson non si era mai misurato finora con un chitarrista dalle caratteristiche come Govan, noto virtuoso dello strumento. Wilson ha sempre preferito atmosfere, diciamo, dilatate e che prediligono paesaggi sonori privi di cascate di note. Forse imporrà a Govan un metodo di lavoro differente per tenere a freno la sua esuberanza, o forse lo lascerà libero, vedremo. L'album come è noto uscirà il prossimo anno, ma da tali premesse c'è da aspettarsi grandi cose.

edit: 18/09

beh, direi che la seconda parte risponde alla mia curiosità su Govan.







edit: 21/10

Oltre ad aver pbblicato altri video estratti dalle registrazioni in studio (ora terminate) Steven Wilson ha aggiornato le news riguardanti il prossimo album, il tour europeo e un nuovo sito web:

Recording for the next Steven Wilson album has wrapped in Los Angeles, and you can see clips of the recording sessions (still being added to) over on the official SW YouTube page. 

There is still some work to do before work is complete, but the provisional track listing (subject to change) for the as yet untitled album is as follows: 

1. The Holy Drinker (10.00) 
2. Drive Home (8.00) 
3. Luminol (12.00) 
4. The Watchmaker (12.00) 
5. The Pin Drop (5.00) 
6. The Raven That Refused to Sing (8.00) 

The album will be released towards the end of February on KScope in an array of formats (including a very special deluxe edition) and will contain 5 or 6 lengthy pieces. The line up on the album is SW (vocals, guitars, keyboards), Guthrie Govan (lead guitar), Adam Holzman (piano, Fender Rhodes, Hammond organ, Moog), Theo Travis (flutes, saxes), Nick Beggs (bass guitar, stick), Marco Minnemann (drums).  The sessions in LA were engineered by legendary producer / engineer Alan Parsons.


http://stevenwilsonhq.com/

domenica 29 gennaio 2012

The Aristocrats e Guthrie Govan


Essendosi conquistato un posto ragguardevole nella classifica di fine anno di Altprogcore, penso che l'omonimo album d'esordio degli Aristocrats meriti due parole. The Aristocrats è un trio formato dal bassista Bryan Beller (collaboratore di lunga data di Mike Keneally), dal batterista Marco Minnemann (anche lui con Mike Keneally e poi Eddie Jobson e Adrian Belew) - che sta riscuotendo una fama crescente grazie a Steven Wilson che lo ha voluto nel suo tour come solista - ed infine dal chitarrista Guthrie Govan (già con Asia e poi GPS). Dei tre, quest'ultimo, era quello a me meno noto, ma che, alla fine, ha stupito di più.

Il trio suona una fusion chitarristica riconducibile ai più famosi colleghi Steve Vai e Joe Satriani. Diciamo che in tale ambito il picco creativo fu toccato proprio da questi due tra la fine degli anni '80 e la prima metà degli anni '90. Dopodiché il genere si è evoluto a malapena con chitarristi ingessati, soprattutto a livello sonoro, che a stento sono riusciti a rinnovare la propria formula. Ad esempio gli unici due concerti di Steve Vai a cui ho assistito li ricordo tra i peggiori a cui abbia mai partecipato, con il chitarrista impegnato più nel dare risalto alla forma e all'estetica che non alla sostanza (sintomo di una cronica mancanza di idee?). In pratica si è venuta a creare una sorta di staticità che ha intrappolato i suddetti nei loro cliché virtuosistici.

Quindi capirete con quale spirito scettico mi sono avvicinato a The Aristocrats, convinto che ormai questo filone avesse esaurito il suo percorso. E invece ho trovato tre musicisti d'alta classe e in Govan ho rilevato uno stile versatile e inventivo, che mi ha stupito e invogliato a saperne di più. In effetti il suo estro funziona ancora meglio su Erotic Cakes, l'esordio come solista del 2006.

L'album, sebbene abbia avuto un successo relegato credo al solo circuito dei fan del genere, merita molto, molto di più. Esso, oltre a rappresentare una pietra miliare di shred guitar e fusion, andrebbe incorniciato accanto ad altri classici come Surfing with the Alien (1987) e Passion and Warfare (1990). Eroric Cakes è un capolavoro che riesce nell'improbabile e difficilissimo compito di risvegliare dal torpore una scena chitasrristica ormai troppo uguale a se stessa. E la cosa è proseguita con The Aristicrats. Ciò che rende unico Govan è quello di essere innanzi tutto un compositore sopraffino. Prima di diventare un funambolo della sei corde dovresti possedere la capacità di creare dei buoni temi sui quali ricamare e improvvisare sopra. Govan è un maestro in questo: la sua tecnica è fluida e coinvolgente, mette in chiaro sin da subito che per lui l'esposizione, il suo sviluppo e la relativa improvvisazione sono un limite. Lui deve andare oltre. Nei brani di Govan c'è sempre qualche sorpresa o un imprevisto nel percorso, i temi possono essere molteplici e la sua versatilità stilistica fa il resto.

Quello che mi ha stupito dei due album presi qui in esame è la loro scorrevolezza, i brani sono essenziali, non si dilungano eccessivamente e in pochi minuti riescono ad esporre ciò che altri farebbero in 15 o venti minuti. Eppure, nella sua essenzialità, la ricchezza, la fantasia e l'inventiva sono le vere risorse di un lavoro come Erotic Cakes. Govan non vuole solo suonare per il piacere di farlo, ma vuole intrattenere l'ascoltatore e in questo è un maestro.

The Aristocrats - Sweaty Knockers by Abortion Factory

Waves - Guthrie Govan (Erotic Cakes) by evetke

Guthrie Govan - Wonderful Slippery Thing by sfrdmrc

Guthrie Govan - Fives by jrhetf4xb

http://the-aristocrats-band.com/