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lunedì 4 luglio 2022

Umphrey’s McGee - Asking For A Friend (2022)


Due anni dopo il duro colpo del lorckdown siamo ancora qui a parlare di album scaturiti da quell'esperienza che ha segnato il mondo e Asking For A Friend, nuovo lavoro degli Umphrey’s McGee, è uno di questi che va ad aggiungersi alla lista. E' vero che tutti gli artisti indistintamente hanno risentito del forzato blocco degli show, ma una band come gli Umphrey’s McGee ha forse sofferto più di altre. Già, perché il gruppo fa parte di quella particolare categoria americana detta "jam band", come Phish e Mungion per intendersi, sempre in movimento tra un palco e l'altro, che vive l'esperienza live tra improvvisazioni continue, cover a sorpresa e riletture inattese, come qualcosa di vitale ed essenziale per intrattenere e trattenere un contato con il suo pubblico, più di quanto non possa fare un album in studio.

Ecco perché alla notizia del lockdown gli Umphrey’s McGee sono caduti in uno stato di ansia e di incertezza per la paura di non sapere quando avrebbero potuto tornare a calcare un palcoscenico. Quindi si sono dedicati ovviamente all'unica cosa che potevano fare: scrivere un nuovo album. Un anno fa avevano spezzato l'attesa con una raccolta di pezzi strumentali, utilizzati per aprire i loro concerti, con You Walked Up Shaking in Your Boots But You Stood Tall and Left a Raging Bull, ma Asking For A Friend è il vero frutto degli Umphrey’s McGee post-pandemia. Da questa esperienza il sestetto ha tirato fuori il miglior album che potesse produrre. Dopo una serie di lavori dalla qualità abbastanza altalenante, comunque sempre rimasti di buon livello anche nel peggiore dei casi, mi sentirei di affermare che Asking For A Friend è la cosa più convincente da loro prodotta dai tempi della loro "full immersion" prog fatta con Mantis (2009).

Asking For A Friend dura quasi 60 minuti e contiene la bellezza di 14 tracce e proprio per questo numero elevato che ha permesso di sviscerare una ricchezza di idee e una varietà di riff e groove scritti in stato di grazia, sembra quasi di ascoltare un doppio album senza un attimo di cedimento. Non aspettatevi lunghe jam strumentali o digressioni ed infinite variazioni sul tema, queste cose gli Umphrey’s McGee le riservano per divertirsi dal vivo, un po' come i Phish in studio riescono sempre a trattenersi. Ciò che abbiamo qui è una solida collezione di canzoni rock di matrice americana in formato conciso con assoli di tastiere e chitarre ben progettati e di classe infinita, il tutto leggermente bagnato nelle acque del prog. Il miracolo di Asking For A Friend è che appare come una raccolta di canzoni molto eterogenea e per tutte le occasioni, le si può ascoltare senza dargli particolare attenzione per quella loro carica da rock FM, oppure si possono godere con più calma, apprezzando tutti i sottili ricami melodici e armonici, i gustosi artifici degli arrangiamenti e la perizia con la quale sono eseguite. D'altra parte ci troviamo di fronte ad un gruppo di consumati strumentisti che si sanno muovere in qualsiasi scenario. Un altro album che si va ad aggiungere sommessamente e senza tanti proclami tra le migliori uscite prog di un anno già di suo abbastanza ricco.

venerdì 13 giugno 2014

Umphrey's McGee - Similar Skin (2014)


Gli Umphrey's McGee è una di quelle band che prenderesti a schiaffi (in senso positivo). Sai che sono dei mostri di bravura sul palco, una di quelle jam band simili ai Phish, capaci di improvvisare qualsiasi cosa nelle esibizioni dal vivo, ma poi in studio raramente colgono il segno. Sai che potrebbero dare di più. Al limite soffrono di ispirazione altalenante, sfoderando dal cilindro un bell'album prog rock come Mantis e poi perdersi in una prova discreta, ma non di più, come Death by Stereo. Ogni album degli Umphrey's McGee cambia non solo qualitativamente, ma anche stilisticamente. Su Similar Skin il gruppo è tornato su altissimi livelli e, senza sbilanciarmi troppo, aggiungerei che è il miglior lavoro della loro carriera quasi ventennale.

La forza di Similar Skin è quella di porre sullo stesso piano la vitalità dell'improvvisazione strumentale e una scrittura che guarda al formato canzone da rock classico americano. Un compromesso che la band onora benissimo se si pensa che la potente The Linear (che apre il disco) dal vivo, generalmente, può anche superare i 10 minuti e in questa versione si attesta sotto i 4. Quello che impressiona, poi, è la scorrevolezza dei brani, musica in cui ti puoi perdere dentro, o tenerla come sottofondo senza che perda la propria forza emotiva. E' un piacere ascoltare il groove di basso di Puppet String, gli assoli chitarristici della title-track, o i vari intermezzi prog suonati da dio di Bridgeless. Per un periodo limitato di tempo lo potete ascoltare in streaming sul sito di Billboard.

Tracklist:

1 The Linear  3:48
2 Cut the Cable 3:54
3 Hourglass  3:24
4 No Diablo  4:13
5 Similar Skin  6:06
6 Puppet String  6:30
7 Little Gift  3:15
8 Educated Guess 5:49
9 Loose Ends  5:02
10 Hindsight  3:24
11 Brideless  9:00


lunedì 12 settembre 2011

UMPHREY'S McGEE - Death by Stereo (2011)


Gli Umphrey's McGee sono una di quelle cosiddette "jam band" americane (sulla falsa riga dei Phish per intenderci) che faticano a sfondare in Europa, ma che in patria hanno una ragguardevole base di fan. Questi ultimi si divertono come pazzi, soprattutto durante i concerti del gruppo, dove vengono improvvisate jam chilometriche (chiamate con l'appellativo di "Jimmy Stewart"), presentati brani inediti e cover di lusso.

Gli Umphrey's, proprio come i Phish, sono dei musicisti sopraffini, ma i loro album rimangono comunque nella media, senza nulla di veramente memorabile, concentrandosi più sulla spettacolarità esecutiva che non sulla composizione in sé.

L'album precedente Mantis era comunque ottimo, oltre ad essere il primo della band a presentare dei brani propriamente progressivi. Death by Radio (che esce domani) torna a lidi meno elaborati, presentando dei pezzi brevi e stilisticamente abbastanza eterogenei. A vedere il titolo, la copertina e sentendo il singolo Miami Virtue vengono in mente delle atmosfere vintage anni '80, come se la band tentasse una sterzata verso lidi commercialmente più appetibili. Ma dentro c'è più di questo. Forse è un omaggio ai bei tempi andati quando i Rush suonavano Spirit of the Radio e i Journey si immolavano al pop radiofonico con Raised on Radio.

Death by Stereo gronda di groove rockettari mutuati dal grunge (Domino Theory), ma anche di AOR funky (Booth Love, Deeper) con un occhio a Supertramp e Steely Dan (Wellwishers). Il fatto è che, pur gradevoli che siano questi pezzi, si intuisce che l'album sarebbe stato di tutt'altro tenore se gli Umphre's McGee avessero seguito la linea di Search 4 e The Floor, dove vengono adottati dei percorsi più sofisticati. Invece così si ha quasi l'impressione che il gruppo non si sia impegnato più di tanto, arrivando a mettere su disco delle cose raffazzonate negli scarti di tempo tra una jam e l'altra.





http://www.umphreys.com/

mercoledì 4 febbraio 2009

UMPHREY'S McGEE - Mantis (2009)

Il gruppo americano Umphrey's McGee (da Chicago) rappresenta un caso anomalo nel panorama del progressive rock. Nonostante album di indubbia qualità, una carriera più che decennale e concerti a ripetizione, sono ancora ignorati dalla maggior parte dei fan del progressive. Sarà che quello degli Umphrey's McGee non è progressive puro, ma si va piuttosto ad avvicinare alla tradizione delle jam band americane della quale i Greatful Dead furono i principali esponenti.
Un caso simile, direi quasi identico, fu rappresentato negli anni '90 dai Phish (anche loro mai inseriti ufficialmente nella categoria progressive), band a cui gli Umphrey's McGee sembrano ispirarsi musicalmente, ma soprattutto come filosofia di gestione del gruppo.
Gli Umphrey' McGee in pratica, come i Phish, basano la propria forza sulla centralità del concerto visto come una festa collettiva: improvvisazioni costanti, libertà ai fan di registrare le esibizioni e scalette che vengono costantemente cambiate sono all'ordine del giorno. Inoltre esistono, disseminati nel web, veri e propri archivi dei loro concerti, nonchè podcast e download ufficiali.
Per dare un'idea dei consensi riscossi dalla band e, soprattutto, dalle loro performance, si può citare la partecipazione del giugno 2002 al Bonnaroo Music Festival. In quell'occasione, con oltre 30 gruppi che si esibirono di fronte ad un pubblico di 100.000 persone, gli Umphrey's McGee furono gli artisti che vendettero più CD di ogni altro, compresi Norah Jones e Trey Anastasio dei Phish.
La band ha anche sviluppato un personale approccio all'improvvisazione. Una delle session più prolifiche, nata in una stanza di un hotel chiamata "Jimmy Stewart Ballroom", ha dato anche il nome alle loro jam concertistiche battezzate da allora "Jimmy Stewart". Nel loro live Jimmy Stewart 2007, composto esclusivamente da improvvisazioni, compare la traccia What is Jimmy Stewart? che spiega la loro tecnica.
Il gruppo è stato soggetto a vari cambi di formazione dalla sua nascita nel 1997, ma i membri costanti sono rimasti negli anni Brendan Bayliss (chitarra, voce), Joel Cummins (tastiere, voce) e Ryan Stasik (basso).

Mantis, uscito il 20 gennaio di quest'anno, è forse l'album più progressive degli Umphrey's McGee e anche quello che mi sentirei di consigliare come partenza per muoversi all'interno del loro rispettabile corpus discografico.
Mantis, oltre a questo, non è il solito album di prog sinfonico, con momenti pastorali e riflessivi o lunghi assolo di sintetizzatore, ma sprigiona un'energia prettamente legata alla vitalità della lunga gavetta concertistica. Un pò come se avessero trasportato i loro live su disco.
I pezzi sono più articolati che in passato e quasi tutti superano la durata dei sette minuti e per apprezzare i vari strati sonori necessitano più ascolti.
Notevolissima anche la caratura degli arrangiamenti con linearità melodiche e armonie vocali profuse lungo tutto l'album. La title track, Cemetery Walk, Turn & Run sono i brani di punta, tutti improntati su costanti variazioni che testimoniano le capacità d'improvvisazione degli Umphrey's McGee.

www.myspace.com/umphreysmcgee