sabato 29 novembre 2014

ANTEMASQUE news


Come spero saprete il 10 novembre è uscito ufficialmente il primo album degli ANTEMASQUE, il nuovo progetto musicale di Omar Rodríguez-Lopez e Cedric Bixler-Zavala dopo lo scioglimento dei The Mars Volta. La primavera scorsa il debutto degli ANTEMASQUE aveva creato un po' di scompiglio apparendo e scomparendo immediatamente da Bandcamp. Ora, con la pubblicazione ufficiale, si sono aggiunte all'album due nuove tracce dal titolo Domino Rain e Hung in Effigy che potete ascoltare di seguito.





Ma le notizie non si fermano qui. Il gruppo è partito in un tour promozionale includendo, insieme a Dave Elitch alla batteria, il fratello di Omar, Marfred Rodríguez-Lopez al basso. In più si vocifera che il secondo LP sia quasi pronto, prospettando una probabile pubblicazione per aprile 2015.
Intanto ecco la mia recensione a ANTEMASQUE tratta da www.opento.it:

Quando uscì Noctourniquet, ultimo album in studio dei The Mars Volta, il frontman Cedric Bixler Zavala battezzò il suo sound come “il punk rock del futuro”. Poi l'improvviso annuncio dello scioglimento, fatto tramite messaggi stizziti dello stesso Bixler via Twitter, infastidito dal fatto che Rodriguez-Lopez anteponesse ai Mars Volta il progetto Bosnian Rainbows formato con la Butcherette Teri Gender Bender, rivelatosi un mezzo passo falso. Altrettanto improvvisamente, quando sembrava che tra i due fosse finita, Bixler e Rodriguez-Lopez sono tornati insieme in un nuovo gruppo: gli Antemasque, facendo trapelare via web lo scorso aprile quattro nuove tracce. Coinvolto nel progetto anche l’ex Mars Volta Dave Elitch alla batteria e, presente solo in qualche brano, l’ospite Flea dei Red Hot Chili Peppers al basso (che aveva già suonato su De-Loused in the Comatorium). Un nuovo inizio quindi, una terza incarnazione che riparte dal percorso tracciato da Noctourniquet. Ma, rispetto a quel punk rock futurista, qui si fa un passo indietro. E non necessariamente in modo negativo. Via le velleità progressive, sfrondate le derive psichedeliche, le canzoni di questo mini-album appaiono secche e senza fronzoli. Come dice Rodriguez-Lopez “è come se i Mars Volta e gli At the Drive-In avessero avuto un figlio”.

Antemasque dà l'impressione di un album registrato molto in fretta con l'urgenza di mettere su nastro riff asciutti e arpeggi frenetici, che dal puro istinto generano impensabili inni post punk dal sapore immortale come 4AM, In the Lurch e I Got No Remorse. Anche l'approccio ai brani ricalca una certa filosofia punk con arrangiamenti basilari, senza molte sovraincisioni, pochi ed essenziali take capaci di tirar fuori vigorosi chorus di rock anthemico tipo Ride Like the Devil’s Son, 50000 Kilowatts e Rome Armed to the Teeth. La chitarra di Rodriguez-Lopez mette da parte le astrattezze free form per dar corpo ad un rock primordiale (Memento Mori), salvo poi ritornare all’ombra dei Mars Volta nell’oscura psichedelia di Providence e nel funk crimsoniano di People Forget. Bixler si adegua cantando con voce rauca, ma mai rabbiosa e c’è anche lo spazio per la ballata dal gusto zeppeliniano Drown All Your Witches. Per quanto questa nuova band possa beneficiare di un’immediatezza che gli altri progetti del duo non aveva, tra le sue pieghe si possono rintracciare, ad ogni nuovo ascolto, tutte le peculiarità delle loro complesse peregrinazioni sonore. Davvero sorprendente.

http://antemasque.com/

martedì 25 novembre 2014

lunedì 24 novembre 2014

CIRCA SURVIVE - Descensus (2014)


Dopo un contratto con la Atlantic Records e l'autoproduzione di Violent Waves senza il supporto di alcuna etichetta, i Circa Survive tornano con il quinto album sotto l'egida della Sumerian Records. L’accordo è risultato quanto meno bizzarro dato che l’etichetta, fondata nel 2006 da Ash Avildsen, si è costruita una certa reputazione per promuovere band di metal tecnico, deathcore, djent, o comunque progressivo, che comprende nomi come Animals As Leaders, Periphery, Born of Osiris e The Dillinger Escape Plan. I Circa Survive, per quanto il loro suono possa essere potente, non hanno mai sconfinato in territori tanto estremi, anche se Anthony Green aveva anticipato che Descensus sarebbe stato l'album più aggressivo della carriera del gruppo, dimostrandosi molto orgoglioso del lavoro svolto: “Penso che finora nessun album dei Circa Survive abbia mostrato il pieno potenziale della band. Ci siamo andati molto vicino ed è stato splendido esserne parte, ma per qualche ragione questo nuovo lavoro mi sembra la cosa più vicina a cui siano mai arrivati i Circa Survive nel loro pieno potenziale.”

Sul sodalizio con la Sumerian Records Green ha continato: “Abbiamo avuto qualche offerta da altre label, ma Steve [Clifford, il batterista, nda] è stato in una band con Ash [Avildsen, nda] per anni e molti dei nostri amici sono sotto questa etichetta. Ash ha dimostrato molta passione nel voler lavorare con noi. In quel momento eravamo ancora in modalità “possiamo farcela da soli”, ma abbiamo continuato a discuterne. I nostri amici che lavoravano già con la Sumerian ci dicevano “Ragazzi questa è una label da sogno”. Parlando con loro abbiamo capito quanto fossero guidati dalla creatività. Amano la musica, amano l’arte e si battono veramente per ciò che vogliono. Volevano che fossimo felici e questa era una cosa che non potevamo ignorare.” Il contratto con la Sumerian Records è stato suggellato da una riedizione di Violent Waves lo scorso settembre, all'interno della quale è stato allegato un DVD con la registrazione del concerto allo Shrine Expo Hall di Los Angeles, tenuto il 28 dicembre 2013 e con Tosin Abasi degli Animals As Leaders come ospite in un brano (non in forma smagliante a dire il vero).

Descensus è stato registrato negli stessi studi di Violent Waves e prodotto da Will Yip che aveva già collaborato con il gruppo nei due album precedenti. Anche se le bordate elettriche del singolo Schema (che ha introdotto l’album) mostrano una band carica fino allo spasmo, forse Descensus non è il più aggressivo album da loro prodotto, ma si basa piuttosto su atmosfere eterogenee. La potenza insita in esso è palesata più che altro attraverso dei riff dai contorni più marcati e massicci del solito, che in genere si intensificano nei crescendo, come su Child of the Desert, e dalla voce sempre più aspra di Green. Only the Sun ritorna sui canoni dei migliori Circa Survive, con il suo lavoro percussivo trascinante e un forte senso melodico che si abbatte contro un tappeto di chitarre psichedeliche e segna uno dei pezzi più memorabili di Descensus. Dall’altro lato ci sono le pacate e un po’ meno avvincenti riflessioni eteree di Nesting Dolls e Phantom e dei brani che possono sembrare estrapolati da On Letting Go, tipo Always Begin e Sovereign Circles. L’elemento lisergico della musica dei Circa Survive non è da dimenticare o da sottovalutare, anche se qui rimane al servizio di canzoni leggermente più ordinarie. Parlando di vera e propria novità, Descensus aggiunge poco a quanto già detto dal quintetto di Philadelphia, ma se tutto l’album avesse saputo osare di più, come ad esempio nel trip visionario dell’epica title-track posta in chiusura, probabilmente sarebbe stato il loro capolavoro.

http://circasurvive.com/


martedì 11 novembre 2014

BENT KNEE - Shiny Eyed Babies (2014)


Dopo averli scoperti questa estate e una lunga attesa, esce finalmente oggi Shiny Eyed Babies dei Bent Knee. Pensando a come poter descrivere la musica dei Bent Knee e quindi all’elusività che un imbrigliamento stilistico può avere, questa volta non troverei di meglio che "art rock" come termine calzante. Il motivo è presto detto: per il loro modo di essere pop rock e allo stesso tempo sperimentali, per la loro sottesa teatralità avant-garde leggermente dark e per una certa sensazione profonda e avvolgente che non appassiona soltanto l’udito, ma anche l’intelletto. Dopo un omonimo esordio altrettanto interessante pubblicato nel 2011, il giovane sestetto proveniente dal Berklee College of Music di Boston arriva al secondo album con una maturità e una proprietà di scrittura da artisti consumati.

Le canzoni raccolte su Shiny Eyed Babies sono dei capolavori di dinamica, costruiscono pathos con pazienza, partendo in maniera sommessa e arrivando al climax, più che ad un chorus, lentamente, oppure esplodendo all’improvviso. Il folk sbilenco di Way Too Long e Skin, la corale In God We Trust e la tensione drammatica che scaturisce da Battle Creek sono tutti esempi che mostrano al meglio questa metodologia. Si sfocia nell’eccellenza di fronte ai vari risvolti tematici offerti da Being Human, all’inesorabile crescendo di Sunshine che diventa ossessivo nel finale e al gusto degli arrangiamenti di Dead Horse.

In tutto spicca la limpida e stentorea voce di Courtney Swain con i suoi gorgheggi e vibrati, poi una sezione ritmica versatile e inventiva che, insieme a chitarra, violino e tastiere, cementano l’insieme con discrezione o propulsione a seconda della necessità. Una personalissima impressione mi farebbe definire i Bent Knee come la Dave Matthews Band che incontra gli Sleepytime Gorilla Museum mentre suonano pop. Ma, al di là di paragoni che lasciano il tempo che trovano, Shiny Eyed Babies è uno di quegli album che ha il potere di amplificare le nostre percezioni ed è, per ora, l’ascolto più stimolante del 2014.

www.bentkneemusic.com

lunedì 10 novembre 2014

Due colpi da maestro per Dan Tompkins: Piano "Salvage Architecture" e Skyharbor "Guiding Lights"

Se quest'anno volete ascoltare qualcosa che unisca post hardcore, metal o djent di qualità e che esca dai canoni della norma, potete rivolgervi a delle uscite che hanno tra loro un comune denominatore. L'irrequieto (artisticamente) vocalist Dan Tompkins, che si muove agilmente tra un progetto e l'altro, è famoso per la sua militanza nei TesseracT (nei quali è rientrato da poco dopo averli lasciati all'indomani del primo album One) e nei Skyharbor. Ma il ragazzo ha accumulato altre apparizioni degne di nota. Pochi sanno che già nel 2008 aveva esordito su The Valediction of Verse, secondo EP dei Piano, band inglese sotto contratto con l'etichetta giapponese Zestone Records. A distanza di ben sei anni da quell'EP è uscito Salvage Architecture, primo full length dei Piano, ovvero Dan Tompkins, Ciaran Cahill (batteria), Jeremy Mortimer (chitarra, voce) e Christopher Haywood (basso, voce), mixato e masterizzato dal chitarrista degli Skyharbor Keshav Dhar.

Click Here for Salvage Architecture full stream 

Ho molto apprezzato l'ibrido stilistico che i Piano operano su Salvage Architecture, quasi post hardcore con appena un'ombra di djent. Non è propriamente prog metal, chiamatelo atmospheric metal, post metal oppure ambient metal, ma i Piano si vanno a incasellare in un'area effimera come gli impalpabili paesaggi sonori che sanno creare. Non aspettatevi grandi virtuosismi, il gruppo punta su un sound compatto che predilige l'instaurazione di atmosfere melodrammatiche, spaziose ed evocative, forse solo un po' penalizzate da una produzione con l'insieme del sound in un amalgama leggermente offuscato.


A meno di due mesi di distanza è appena stato pubblicato il secondo album dei succitati Skyharbor, Guiding Lights. Devo dire che non sono stato un fan del precedente Blinding White Noise: Illusion & Chaos e, forse, proprio per questo Guiding Lights mi ha sorpreso positivamente per la sua svolta. A parte il gradito abbandono da parte di Tompkins delle cosiddette harsh vocals, l'album è un possente catalizzatore di melodie prog metal che unisce tecnicismi e ambient atmosferico con lo stesso equilibrio. La prima traccia Allure, ad esempio, contrappone ad una prima parte energetica, una seconda molto spaziale ed eterea. Ma il valore aggiunto di Guiding Lights è di non sconfinare mai nell'esagerazione e nelle trappole pacchiane del genere, pur mantenendo un alto livello di riff brutalmente djent. Ciò accade, tipo su Evolution e alla bellissima Kaikoma, grazie ad un alone quasi mutuato dall'AOR che attenua la pesantezza del metal in favore di progressioni melodiche molto suggestive.
Questo post cumulativo è per dire che le produzioni di Tompkins di quest'anno raggiungono tranquillamente l'eccellenza. Due album da non perdere.



Bonus Track;
Altro gruppo nel quale in passato ha militato Tompkins sono i First Signs of Frost con i quali pubblicò il solo Atlantic nel 2009 sempre per la giapponese Zestone Records. Anche se è un vecchio disco, lo voglio citare a margine di questi due album dato che l'ho scoperto questa estate ed è diventato uno degli album che sto ascoltando di più in questo momento.
Atlantic non ebbe purtroppo i riconoscimenti che si meritava. Invece fu un primo mirabile esempio di come post hardcore, djent e progressive metal potevano interagire. Ogni brano di Atlantic potenziava i riff post hardcore con il tecnicismo del progressive, in più, le maestose melodie, si intrecciavano nei cumuli atmosferici del djent. Tompkins si lasciava andare a brutalità vocali hardcore, oppure più spesso abbracciare armonie epiche.
In un certo senso lo vedo come un precursore di Salvage Architecture.




sabato 8 novembre 2014

A Liquid Landscape - The Largest Fire Known To Man (2014)

 
Con il secondo album co-prodotto da Bruce Soord, leader dei Pineapple Thief, gli olandesi A Liquid Lanscape si ripresentano con il loro post rock venato di psichedelia. The Largest Fire Known To Man è  in uscita il 21 novembre e lo potete ascoltare in anteprima di seguito, puntando sempre sulle atmosfere "cinematiche" che avevano reso Nightingale Express uno degli esordi più interessanti del 2012.
 


Tracklist:

1. A Brief Moment Of Future (6:23)
2. Open Wounds (4:21)
3. Drifting Star (6:47)
4. Along the Lines (4:05)
5. The Largest Fire (5:41)
6. Hurled into the Sun (7:34)
7. Keystone (5:08)
8. Paige (6:09)

Total Time 46:08
 
www.facebook.com/aliquidlandscape

mercoledì 5 novembre 2014

Raised by Swans - Öxnadalur (2014)


Per questo nuovo album dei Raised by Swans Eric Howden si può dire che abbia fatto tutto da solo. Come ci aveva accennato nella nostra intervista, per scrivere Öxnadalur si è ritirato nella fredda Islanda e il risultato non poteva che essere un lavoro intimo ed etereo. Ho molto amato (e amo ancora) il precedente No Ghostless Place e Howden ripercorre quelle impalpabili strade fatte di post rock con un respiro inevitabilmente notturno e uno spiccato senso dell'infinito. E' naturale che le lunghe notti invernali e i paesaggi alieni dell'isola si riflettano in questo lavoro che penso, se ascoltato con il giusto stato d'animo, non mancherà di regalare emozioni. Magari iniziate l'ascolto con la mesmerizzante Katla e tutto vi apparirà chiaro.



www.raisedbyswans.com