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martedì 21 febbraio 2023

Dark Star - ...out flew reason (2023)


Circa sei anni fa avevo scritto in proposito dei Dark Star e del loro perduto secondo album mai pubblicato, ma solo trapelato in una forma non ufficiale di bootleg con il titolo di Zurich. Senza stare a ripetermi, per conoscere i dettagli di questa storia vi rimando alla necessaria lettura di questo post. Il disco in questione sarebbe dovuto uscire nel 2001 e solo adesso, 22 anni dopo, senza alcun preavviso e grazie al potente canale che è Bandcamp, vede la luce ...out flew reason

Il trio composto dagli ex Levitation Christian "Bic" Hayes (chitarra, voce), David Francolini (batteria) e Laurence O'Keefe (basso), dopo molto rinvii e falsi indizi riguardo la possibilità di pubblicare una definitiva versione di Zurich, ha deciso finalmente di iniziare a rendere pubblico il materiale dei Dark Star rimasto negli archivi per tanti anni e, a quanto pare, da ciò che scrivono nella pagina Bandcamp ...out flew reason è solo un primo assaggio di altre cose che saranno pubblicate a nome Dark Star durante il 2023. 

L'album infatti non è la versione che conoscevamo di Zurich, ma regala qualche sorpresa che ci fa intuire che sia presente un maggior numero di inediti rispetto a quelli che credevamo. Oltre ad un prevedibile rimaneggiamento con edit e lavoro di rimasterizzazione emergono altri dettagli: le tracce Bigger Than Love e The Day That Never Was sono in questa sede assenti e rimpiazzate dalle inedite The Only Way e Ghosts, mentre Nowhere But Here e As We Come Down, che dal titolo si potrebbero catalogare come altrettanti nuovi brani, sono in realtà quelli che conoscevamo come Valentine e Clicky rispettivamente. Ovviamente, come ogni band formata da menti creative, il peso del tempo non scalfisce affatto la qualità del contenuto.

venerdì 5 gennaio 2018

2018: i primi ascolti dell'anno


Molto spesso paragonati agli Uchu Combini per quella leggerezza melodica con cui affrontano il math rock, gli Elephant Gym sono un brillante trio originario di Taiwan e attivo dal 2012. Finora conosciuti solo a livello di culto nel giro math/post rock e adesso la loro competenza ha fatto in modo di arrivare a firmare un contratto con l'etichetta Topshelf Records che il prossimo febbraio ristamperà tutta la loro discografia che consta dei due EP Balance (2013) e Work (2016) e dell'album Angle (2014).



Il secondo album degli Author IIFOIIC o Is It Far Or It It Close è la prima pubblicazione del 2018 e già si appresta ad essere uno dei più interessanti lavori electro-art-pop dell'anno, sulla scia di apprezzate band come Mutemath e Rare Futures.



Continuando a scavare nella storia di Levitation e Dark Star dei quali in passato mi sono occupato, il loro ex chitarrista Christan "Bic" Hayes nel corso di alcuni anni ha realizzato una trilogia di album con materiale d'archivio risalente all'era post Levitation che credeva fosse andato perduto e ritrovato per puro caso nel 1997. Dopo un mixaggio a cura di Tim Smith le tre antologie sono state pubblicate poi a distanza di nove anni con lo pseudonimo di mikrokosmos e raccolgono bizzarre quanto interessanti idee-esperimenti che toccano con singolarità psichedelia, krautrock, Beatles e, naturalmente, Cardiacs.





A cinque anni dall'apprezzato White Lighter l'ensemble post rock/orchestral indie dei Typhoon tornano il 12 gennaio con Offerings (qui potete ascoltarlo tutto in anteprima), quello che sembra il loro progetto più ambizioso: un concept album di 70 minuti che racconta la storia di un uomo che perde progressivamente la memoria ed era stato anticipato dalla suite di apertura di venti minuti formata dalle prime quattro tracce.




Nel 2017 c'è stata anche la storia di Esperanza Spalding che per registrare il suo nuovo album Exposure ha deciso di chiudersi in studio per 77 ore, trasmesse in diretta streaming per chi avesse voluto essere testimone della sua creazione. Il risultato è stato realizzato in un'edizione limitata in vinile di 7.777 copie e a fine dicembre spedito a chi aveva pre ordinato l'album. Si attende ora la pubblicazione ufficiale. Tra improvvisazione e pezzi che si rifanno stilisticamente al lavoro precedente, Exposure non ne trattiene quella carica di novità e freschezza, però è sempre un ottimo lavoro.


Dopo qualche anno tornano pure i francesi Camembert con un album fusion, zeuhl, jazz e canterburyano molto più complesso del precedente.



Sempre rimanendo in tema di jazz contemporaneo, i tedeschi Miramode Orchestra con l'esordio Tumbler offrono una panoramica su varie sfaccettature di jazz strumentale e vocale.



Il polistrumentista tedesco Philipp Nespital fonda nel 2011 un proprio progetto musicale con il nome Smalltape e pubblica il primo album Circles nel 2014. E' però con questo The Ocean dello scorso maggio che cattura l'attenzione in un prog influenzato da jazz e classica che possiamo accostare ad un connubio tra Porcupine Tree e Iamthemorning però con una spiccata vena più energica.



Per finire una delle opere più estreme e più sperimentali uscite ultimamente. Non è esattamente nelle mie corde, ma so che qualcuno apprezzerà e la segnalo con la stessa motivazione che mi fece parlare con entusiasmo dei Car Bomb. I Cleric buttano dentro a Retrocausal tutto ciò che è caos, devastazione e anarchia, ma messe insieme e suonate con una perizia sperimentale avant-garde che esula dal grindcore inteso come tale. Qui si viaggia più sulle coordinate di Toby Driver e i suoi maudlin of the Well, soprattutto per il respiro dilatato e multiforme riservato alla durata dei pezzi. Si consiglia di iniziare l'ascolto da Triskaidekaphobe e poi passare alla title-track. Nell'ultima traccia Grey Lodge è presente come ospite al sax anche il mitico John Zorn, vedete voi.

domenica 1 gennaio 2017

Dark Star: i detriti oscuri dei Levitation


Premessa: l'articolo che segue è un proseguimento delle vicende narrate qualche mese fa a proposito della band Levitation e, per godere appieno della musica dei Dark Star, sarebbe utile e necessario conoscere la loro storia precedente che a grandi tratti potete recuperare qui.

Se i Levitation avevano segnato in modo indelebile le vie alterne del prog psichedelico di inizio anni '90, ciò che successe dopo è altrettanto interessante da essere ripescato e raccontato. Dopo la fine dei Levitation i tre membri Christian "Bic" Hayes, David Francolini e Laurence O'Keefe continuarono le proprie carriere separatamente in orbite musicali differenti, ma evidentemente il destino non aveva ancora finito con loro e nel 1998, dopo essersi incontrati ad un concerto dei Sonic Youth, tornarono a suonare insieme formando i Dark Star. Affrontato il solito rituale dell'EP apripista, il 1999 vide la pubblicazione del loro primo e unico album Twenty Twenty Sound, realizzato addirittura sotto la supervisione della mitica etichetta Harvest, la costola progressiva della EMI, e prodotto da un nome di rilievo come Steve Lillywhite. Forte di due singoli eccellenti, ma molto differenti in termini di prospettiva formale e sonora (Graceadelica e I Am The Sun), il gruppo riesce ad avere una discreta esposizione mediatica, partecipando anche a qualche trasmissione televisiva inglese.

Twenty Twenty Sound è un coagulo di suoni prog/psych acidi e mesmerizzanti, come se i Levitation fossero usciti fuori da un buco nero portandosi dietro un po' di materia oscura. Tutto è talmente lisergico e avvolgente che anche la batteria di Francolini e il basso di O'Keefe si protendono nell'insieme con proprietà psichedeliche, per certificarlo basterebbero i groove quasi dub di 96 Days e quelli fluidi di What in the World's Wrong oppure le pulsazioni febbrili di A Disaffection. Poi, come dicevamo, ci sono le distinte suggestioni fornite dai singoli I Am the Sun, un inno alternative dominato da chitarre deraglianti e ritmiche frenetiche, e Graceadelica, un trip psichedelico a spirale che si ciba di trance ambient quanto di garage rock. Comunque è l'eredità stilistica lungimirante dei Levitation la fonte primaria che permea e illumina pezzi come About 3am, The Sound of Awake Lies. Siamo nel 1999, ma qui dentro ci sono già tutti i Porcupine Tree e gli Ozric Tentacles passati, presenti e futuri, ci sono i King Crimson, c'è il krautrock dei CAN nascosto tra i beat funky e nelle distorsioni che si flettono in poderosi feedback. Ascoltando Vertigo si capisce che anche gli Oceansize non sono stati immuni dal fascino dei Dark Star. Inoltre, a proposito dei King Crimson, è da notare che l'artwork di Twenty Twenty Sound e dei tre singoli che lo hanno accompagnato (Graceadelica, About 3am I Am The Sun) è opera dell'artista Tom Phillips, che nel 1974 curò quello per l'album Starless and Bible Black.
 


In un'incredibile coincidenza con la sorte della loro ex band, il secondo album dei Dark Star previsto per il 2001 non vedrà mai la luce con una pubblicazione ufficiale. Ciò che successe è questo: Hayes, Francolini e O'Keefe avevano praticamente pronto il nuovo disco, sono così sicuri che ne annunciano l'uscita nelle interviste e alcuni pezzi vengono presentati dal vivo. Inaspettatamente, un avvicendamento di ruoli all'interno della EMI per arginare i costi dell'etichetta fece perdere ai Dark Star i punti di riferimento nelle persone su cui si appoggiavano e la casa discografica, non vedendo un potenziale nella loro proposta, li scaricò detenendo comunque i diritti sulla musica da loro registrata. In tempi più recenti una versione bootleg dell'album è affiorata nel Web con il titolo di Zurich, prima come file scambiato tra i fan e in seguito, nel 2011, caricato addirittura per intero nel profilo Soundcloud dei Dark Star. In ogni caso, sono ancora in molti ad attendere un versione "definitiva e autorizzata" di Zurich e, anche se nel 2015 Hayes ne dichiarò un'imminente pubblicazione ufficiale, ancora ad oggi non si è palesata.

Tra le ragioni che portarono la EMI a scaricare i Dark Star c'era, dal loro punto di vista, la difficoltà di trovare un singolo adeguato per promuovere il secondo album. Eppure sembra impossibile che le rilucenti arie art pop di un brano perfetto come Bigger Than Love siano rimaste finora inascoltate oppure, al limite, rivolgersi all'alternative rock di Strangers and Madmen che all'epoca ebbe anche qualche passaggio in radio. Ma effettivamente essi rappresentavano un'eccezione, poiché tutto l'album ruota attorno ad un programma estremamente esoterico e spietatamente chiaro nella propria direzione sonora. I brani si fanno ancora più sinuosamente psichedelici, disegnando il loro perimetro con reiterazioni quasi ossessive e con fasci e riverberi elettrici di basso e chitarra che rafforzano il potere straniante del sound. Perfectly Simple, 3 Seconds e The Day That Never Was sono dei viaggi sonici architettati come se l'intento fosse portare allo stordimento dei confini lisergici anche l'ascoltatore, salvo poi riportarlo bruscamente sulla Terra con gli assalti Roman Road e Valentine.

edit 21/02/2023: dopo 22 anni di ibernazione nuovo materiale è trapelato su ...out flew reason.





domenica 20 marzo 2016

Magnifici riverberi dal passato: la consorteria dei Levitation


Che bella, magnifica ed esoterica macchina furono i Levitation. Comparsi come una meteora nella scena alternativa inglese con un nome preso in prestito da un album degli Hawkwind, bruciarono troppo in fretta e con un'intensità dal calore fievole che comunque abbagliò come un fuoco coloro che ne furono colpiti. Era il 1989 quando il chitarrista e cantante Terry Bikers per le sue intemperanze fu buttato fuori dagli The House of Love, la band che aveva contribuito a rendere il suo nome conosciuto dalla stampa. Gli umori musicali e le velleità artistiche di Bikers erano estremamente variabili e non si sentiva più a suo agio con gli House of Love (la medesima irrequietezza che poi gli fece abbandonare i Levitation) e quindi creò un gruppo tutto suo.

Seguendo la propria visione, si unì al batterista David Francolini conosciuto durante un tour comune con la band di quest'ultimo, i Something Pretty Beautiful. L'altro fondamentale incontro fu quello con Christian "Bic" Hayes che dal 1989 era diventato il chitarrista dei Cardiacs, il che valse ai Levitation l'importante supporto di Tim Smith come produttore di fiducia. La line-up fu completata dal bassista Laurence O'Keefe e dal tastierista Robert White, riuniti in un quintetto che Francolini definirà "una consorteria di hippie arrabbiati che la pensano allo stesso modo". Dopo aver certificato il loro status di nuovi idoli nella scena psichedelica inglese come uno degli act più brillanti e all'avanguardia, i Levitation implosero lentamente e prematuramente nel 1993 per l'improvviso abbandono di Bikers e con in cantiere un secondo album esplosivo che sicuramente li avrebbe consacrati a dovere, ma che ha visto la luce nella sua forma completa solo lo scorso ottobre e la cui storia ho già raccontato qui.

Lungimiranti quanto basta per attirare a sé l'autorevolezza necessaria per influenzare le successive generazioni di band che poi hanno avuto successo al loro posto, i Levitation rifuggirono gli schemi imposti dalle mode, riuscendo a schivare le etichette stilistiche ben definite, nonostante i continui tentativi della stampa nell'incasellarli in modo alterno all'interno dello shoegaze, nel gothic, nell'alternative o nella psichedelia, forse anche a causa della loro vicinanza a gruppi come All About Eve, Ride, Psychedelic Furs, Spiritualized, Mercury Rev, My Bloody Valentine, Swervedriver o per quelli che influenzarono successivamente come The Verve, Damon Albarn dei Blur e i Radiohead (che ad inizio carriera aprivano i loro concerti). Per essere più chiari Mike Smith, prima talent scout per la MCA e poi direttore generale della Columbia, affermò lapidariamente: "I Levitation sembravano arrivati in cinque minuti al punto in cui i Radiohead impiegarono dieci anni per arrivare." In pratica i Levitation avvicinarono per la prima volta ed in modo convincente il progressive psichedelico con l'alternative rock, anticipando in un certo senso anche l'arrivo del post rock, elemento di cui si ha parzialmente coscienza una volta ascoltato Meanwhile Gardens.




COTERIE

In un'epoca in cui il termine "progressive" pareva dimenticato, i Levitation non solo non rifiutavano tale appellativo, ma era Bikers stesso che suggeriva ai giornalisti "Noi siamo progressive. Abbiamo delle idee.", mentre Hayes si definiva un fan dei Gentle Giant. Terry Bikers, in una delle sue tante deliranti dichiarazioni che gli valsero l'appellativo di "Bonkers Bikers" ("fuori di testa Bikers"), fu in realtà il più lucido di tutti nel proclamare sinteticamente al Melody Maker: "Non abbiate paura di quella parola. Le persone ne sono troppo spaventate. Io non ho imbarazzo a dirlo. Noi siamo una band progressive. Puoi essere progressive senza essere pomposo. Suona come un cliché ma non mi importa - noi siamo una band progressive e lo siamo qui e in questo momento."

La rivelazione arrivò nell'aprile del 1991 con l'EP Coppelia seguito in agosto da The After Ever EP, poi raccolti parzialmente con altri brani nella compilation Coterie (novembre 1991). In quest'ultima si poteva assaggiare anche un esempio delle performance lisergiche live della band con le ipnotiche versioni allungate di Rosemary Jones e Bedlam. In questa prima fase dei Levitation la psichedelia faceva la parte del leone, sia nel raga caleidoscopico Firefly (scelto come singolo) sia nelle fluide spirali pinkflydiane di Smile e It's Time. Ma la vera sorpresa era Squirrel che sottolineava l'estro poliedrico dei Levitation e mostrava virtualmente l'inafferrabilità del loro stile: un incedere da gothic rock alla All About Eve cantato con l'indolenza degli Smiths e con arpeggi di chitarra e tastiere che parevano ricalcare il neo prog dei Marillion, sottolineato ancora di più nel crescente assolo della sezione strumentale.


 

NEED FOR NOT

Neanche un anno dopo, il 4 maggio 1992, il gruppo era pronto a mostrarsi ad un pubblico più vasto con il primo album Need for Not, trascinato da numeri ritmati e più concretamente ortodossi come Against Nature e World Around, che portavano sulle proprie spalle i riverberi della new wave rock degli anni '80 e potevano far presa facilmente. Ma il disco si rifugiava ben presto nella vicina psichedelia delle acide trascendenze di Hangnail e Pieces of Mary, mentre i suoni che si schiudevano da Arcs of Light and Dew e Embedded rappresentavano il lato più delicato dei Levitation. Discorso a parte merita la conclusiva Coterie, un viaggio prog di otto minuti immerso in arpeggi reiterati impostati su un registro da sitar e un profluvio di ricami armonici che si riuniscono in crescendo elettrici. Allora si parlava dell'abilità incrociata delle chitarre di Bikers e Hayes, veri miscelatori e alchimisti di spirali elettriche, anche se il marchio di riconoscimento lo impartiva senza dubbio il drumming incontenibile di Francolini, con quel suo caratteristico rullante dal suono sordo sempre straripante di colpi e dalla precisione inappuntabile. Un altro gioiello nascosto in un 7" allegato all'edizione limitata di Need for Not era Cutwater, con note di piano ossessive alla Cardiacs e un andamento ritmico obliquo che si trasformava con l'incedere del pezzo, tra il post punk e il neo prog.



Purtroppo, a causa dello scioglimento, a parte i fortunati che assistettero agli ultimi concerti della band, non si fece in tempo a capire la vera natura dei Levitation, con una carriera troncata un secondo prima di toccare l'apice. Meanwhile Gardens - non nella sua versione rimaneggiata e uscita solo in Australia nel 1994 con il cantante Steve Ludwin (a rimpiazzo di Bikers) che conteneva anche brani trascurabili, ma in quella di un album che per la sua mole avrebbe dovuto essere diviso in due parti: Summer e Autumn (tre brani aggiuntivi sono stati pubblicati nell'EP Never Odd or Even) - si sarebbe spinto sonicamente molto oltre Need for Not, accennando ad uno stile personalissimo che si lanciava verso territori chitarristici ossessivi quanto impalpabili, fondando di fatto una nuova concezione per la psichedelia dal carattere prog. Non c'erano gli oceani di suono dello shoegaze, non c'era il dark del gothic rock e neanche l'acidità e i riverberi dello space rock o i colori ammiccanti del dream pop, ma una collisione alterata di tutto questo.




Meanwhile Gardens si collocava in un nuovo spazio proiettato in un universo parallelo, luogo dove sarebbe potuto nascere una nuova forma di post rock, un sentimento e ambizione che non a caso Bikers rimarcò dicendo: "Non ero dove volevo essere musicalmente. Io voglio essere nei Talk Talk." Nulla di questo però si concretizzò, Bikers formò nel 1996 con la sua nuova musa e compagna Caroline Tree i folk psichedelici Cradle, autori del solo Baba Yaga, mentre Hayes, Francolini e O'Keefe ci riprovarono con i Dark Star (ne parlo qui).


Bonus Track:
Qui di seguito un estratto dall'ultimo concerto dei Levitation con Bikers nel maggio 1993 al Tufnell Park Dome, evento che fu l'anticamera dello scioglimento del gruppo, avvenuto poi definitivamente nel 1994. All'inizio del filmato potete sentire Bikers che dice "Levitation certainly are a lost cause as far as I can tell. We've completely lost it, haven't we? Haven't we?", le parole che segnarono il suo abbandono.



Titoli di coda