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sabato 17 ottobre 2020

Autocatalytica - Powerclashing Maximalism (2020)


L'incontrollabile, folle e imprevedibile progetto Autocatalytica del chitarrista Eric Thorfinnson approda, con Powerclashing Maximalism, ad un lavoro più contenuto e meno ambizioso del precedente e dobordante Vicissitudes. Non che l'eclettismo e la pirotecnica vena creativa siano carenti in questo capitolo, ma la minor quantità di materiale presentato fa in modo di digerire l'album con più dedizione e attenzione. Come sempre nella tavolozza degli Autocatalytica si passa da orrorifici growl a melodie power metal con la stessa incuranza eclettica di Devin Townsend, senza alcun timore di creare un saliscendi vertiginoso tra stili. 

La versatilità di Thorfinnson, che vanta studi al Berklee College of Music, torna in ambiti più impegnati con il prog jazz di Cheggo, il quale riprende la medesima spigliatezza strumentale da funk fusion dei Thank You Scientist, oppure mostra la propria finezza nel florilegio acustico alla Mike Keneally di Bananas Have Potassium. I due estremi antitetici sono toccati da Crawboi, fin dall'inizio una fluida e sognante ballad crepuscolare piena di suggestioni psichedeliche e prog che, a ridosso della coda, si tramuta in un apocalittico finale distorto e acido.

venerdì 11 settembre 2020

Autocatalytica - Vicissitudes (2016)

In genere si dice di essere arrivati tardi alla festa...ma meglio tardi che mai. Comparsi da poco nell'area del mio radar grazie a questo recente singolo che anticipa il nuovo album Powerclashing Maximalism in uscita il 16 ottobre, per gli Autocatalytica ho deciso di andarmi a recuperare il loro lavoro più recente che risale al 2016 e risponde al titolo di Vicissitudes. L'impatto non avrebbe potuto essere più devastante, dato che si tratta di un album ambizioso e debordante, estremo e folle, il quale nei suoi quasi 70 minuti di durata per sedici tracce, percorre talmente tante strade incrociate da rimanere annichiliti.

L'approccio mathcore del chitarrista Eric Thorfinnson, fondatore e leader della band partita nel 2009 come progetto solista e poi sviluppatasi grazie all'avvicendarsi di vari musicisti, viene riassunto dallo stesso autore come un incontro tra The Mars Volta, Dillinger Escape Plan e Devin Townsend. In effetti, tra ritmiche frenetiche e psicotiche, growl cacofonici che si scambiano con sopraffini fraseggi jazz metal, i riferimenti ci possono anche stare. Vicissitudes è però una bomba ad ampio raggio che non si accontenta di soffermarsi in un unico paradigma metal tecnico e la voglia di esagerare si espande in ogni direzione, che essa sia prog, grindcore, jazz, fusion e math rock.