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venerdì 3 luglio 2020

McStine & Minnemann - McStine & Minnemann (2020)


Tra le decine di collaborazioni che si intercambiano tra artisti in ambito prog, c'è un nuovo duo (o superduo) che si affaccia all'orizzonte. Il nome di Marco Minnemann di sicuro non costituisce una novità in tale ambiente, meno noto può risultare quello di Randy McStine. Eppure per i lettori di altprogcore non dovrebbe essere del tutto sconosciuto. Supportato fin dagli esordi da Nick D'Virgilio con il nome di Lo-Fi Resistance, McStine ha pubblicato due album ed in seguito ha abbandonato la sigla per mettersi in gioco con il proprio nome e comunque continuando ad ospitare nelle sue produzioni musicisti che ruotano attorno all'universo prog. Uno di questi è stato proprio Minnemann il quale, dopo aver collaborato con McStine a livello solista per alcuni singoli, ora si unisce a McStine, realizzando un intero album completato a distanza, scambiandosi i file e le idee via internet come andava di moda tra musicisti anche prima dell'emergenza Covid-19.

Il contenuto musicale di McStine & Minnemann era inizialmente previsto per un EP, ma poi le idee stimolanti e reciproche di entrambi lo hanno trasformato in un album di 35 minuti suddiviso in dieci tracce. Da ciò si può evincere che la loro durata, presa singolarmente, risulti tutt'altro che elevata. Sia Minnemann che McStine, come accennato, si sono cimentati separatamente in attività soliste, il batterista ha addirittura una discografia piuttosto corposa. Le doti compositive quindi ai due non mancano e per la scelta del percorso da intraprendere nell'album si sono indirizzati verso sentieri sicuri ed a loro già noti. Ecco quindi che McStine & Minnemann è un concentrato di prog, pop e art rock che si inserisce in continuità e in sintonia nell'ottica di quanto già prodotto dal duo anche in ambiti autonomi.

I brani rispettano nella maggior parte dei casi la forma canzone, ma è negli intermezzi che il duo si dedica a soluzioni prog, attraverso passaggi strumentali elaborati. Il drumming di Minnemann è come sempre volto a sottolineare le doti di virtuoso dello strumento che talvolta sfocia nel lezioso. Per fortuna il gusto pop rock di McStine funge da ottimo contraltare al fine di mantenere lo svolgimento su binari non troppo fini a se stessi e sopra le righe. Ciò che emerge da McStine & Minnemann è il talento indiscutibile dei due e la sensazione che potrebbero fare faville anche in eventuali orizzonti maggiormente declinati al prog, in una veste a più ampio respiro.



lunedì 11 novembre 2019

I nuovi singoli di Randy McStine (Lo-Fi Resistance)


E' da un po' di tempo che, messo da parte il suo progetto prog Lo-Fi Resistance, il polistrumentista Randy McStine sta proseguendo la carriera musicale con il proprio nome. McStine vanta molte conoscenze e collaborazioni all'interno della sfera prog rock, in un percorso che lo ha portato anche a condividere il supergruppo The Fringe con Jonas Reingold e Nick D’Virgilio. Da solista McStine ha seguito una singolare ed eclettica evoluzione attraverso album molto differenti tra loro, che siano sperimentali (Anachronism) o cantautorali (Blank).

A partire da quest'anno, comunque, la sua strategia è cambiata e si è rivolto di nuovo a parametri prog rock in una serie di singoli molto accattivanti e, se per i Lo-Fi Resistance alla batteria era stato aiutato prima da D’Virgilio e poi da Gavin Harrison, adesso continua la tendenza a coinvolgere batteristi di rilievo con Craig Blundell e Marco Minnemann che compaiono come ospiti in questi brani. I singoli messi assieme possono formare un solido EP, ma di recente sono stati raccolti in un album con qualche altro inedito e versioni alternative nell'album Idle: A 2019 Collection che McStine ha appena pubblicato.










venerdì 12 dicembre 2014

Dave Kerzner - New World (2014)

 
Forse qualcuno di voi ricorderà il nome di Dave Kerzner per aver coadiuvato Simon Collins nel suo progetto Sound of Contact, il cui primo album è stato pubblicato lo scorso anno, oppure per avere aiutato Randy McStine nel suo ultimo album a nome Lo-Fi Resistance.
A me piace ricordare Kerzner come uno degli ultimi tastieristi ad aver collaborato con quel genio di Kevin Gilbert, un artista che è rimasto indelebilmente nel DNA musicale di Kerzner che ha deciso di esordire come solista dopo avere lasciato i Sound of Contact. In questo New World il tastierista mette in campo un progressive rock molto accessibile con inconfondibili echi floydiani a partire dalla mini suite Stranded (1-5) e dall'impostazione della sua voce, molto simile a quella di David Gilmour. Ma attenzione, ai cori c'è spazio anche per un ospite d'eccezione come la cantante Durga McBroom, ormai storica corista degli ultimi Pink Floyd, e l'apparizione di Steve Hackett, Jason Scheff e Nick D'Virgilio. Insomma, questo album sarebbe da ascoltare soltanto per il prestigioso curriculum musicale di Kerzner (che vi potete leggere sul suo sito ufficiale), ma, dopo tanti anni dietro le quinte, ciò che ha prodotto come titolare è sicuramente degno di nota.

www.davekerzner.com




giovedì 29 novembre 2012

Lo-Fi Resistance - Chalk Lines (2012)


Lo-Fi Resistance è il nome dietro al quale si cela il musicista e compositore Randy McStine. Ho avuto modo di conoscere e ascoltare un paio di anni fa il progetto di McStine - all'epoca dell'esordio A Deep Breath (2010) - grazie alla mailing list di Kevin Gilbert, dove si citava il songwriting di questo album come molto affine a quello del compianto autore di The Shaming of the True. Inoltre A Deep Breath vedeva la partecipazione di Nick D'Virgilio come ospite alla batteria e responsabile del mixaggio. Il risultato, mi pare di ricordare, era molto buono.

Esce il 3 dicembre la seconda prova di McStine dal titolo Chalk Lines e questa volta gli ospiti sono aumentati e sempre di rilievo: abbiamo la sezione ritmica dei Porcupine Tree Gavin Harrison (batteria) e Colin Edwin (basso), un altro porcospino onorario come John Wesley, Doug Pinnick (King's X) e David Kerzner (Kevin Gilbert) che ha co-prodotto l'album.

Anche ascoltando le preview di Chalk Lines sembra che McStine abbia sicuramente fatto passi avanti e l'album è destinato a diventare una delle ultime perle che ci ha regalato questo 2012.





E per chi non conosce il primo album: