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mercoledì 15 maggio 2019
Thrice - Deeper Wells (2019)
L'EP Deeper Wells è stato pubblicato dai Thrice in occasione del Record Store Day di quest'anno (ovvero il 13 aprile) che, come prevede la consuetudine, ha avuto un'edizione limitata rigorosamente in vinile bianco e contenente quattro tracce poste su un unico lato. I brani in questione provengono dalle sessioni del loro ultimo album in studio e, a giudicare dalla qualità, non hanno nulla da invidiare alle prime scelte che alla fine sono state incluse su Palms. Se la title-track è un veloce e tagliente missile hardcore, i rimanenti tre A Better Bridge, In This Storm e Stumbling West ritrovano la potenza di scrittura della band con la quale da anni riesce a tratteggiare nello stesso ambito malinconia e aggressività, divenendo di diritto nuovi classici con cui confrontarsi.
venerdì 27 maggio 2016
Thrice - To Be Everywhere Is to Be Nowhere (2016)
Quando, nel 2012, i Thrice decisero quasi di comune accordo di prendersi una pausa indefinita, erano reduci dall'album più maturo della loro carriera e, avendo affrontato vari generi dal post hardcore all'alternative rock, diciamo che, a partire da Vheissu (2005), per la band era stata una costante crescita artistica che li aveva portati all'apice di un percorso post grunge con la perfezione di Major / Minor (2011). La principale ragione di questo iato, durato cinque anni, fu dettata soprattutto dalla scelta del cantante Dustin Kensrue di dedicarsi alla sua congregazione religiosa e pubblicare album da solista essenzialmente di "worship songs". Se parliamo dei tempi discografici del mondo musicale, ormai cinque anni non sono nulla, ma nella vita di una persona accadono molte cose ed infatti i Thrice, tornati insieme lo scorso anno per qualche concerto e per questo nuovo lavoro, vivono adesso in città differenti e ognuno di loro ha una famiglia e dei figli.
Proprio per questo motivo To Be Everywhere Is to Be Nowhere è nato grazie allo scambio di demo che i quattro si inviavano tramite Dropbox, per poi ritrovarsi a Los Angeles per registrare l'album. Musicalmente, questo ritorno dei Thrice, andrebbe quindi visto come un nuovo inizio, To Be Everywhere Is to Be Nowhere non rappresenta ciò che si potrebbe considerare un passo avanti rispetto a Major / Minor, ma racchiude tutte le peculiarità del sound che i Thrice hanno sapientemente levigato nel tempo da un album all'altro, poste su un piano più abbordabile. C'è quel tocco di sperimentazione di The Alchemy Index, il post hardcore diretto di Vheissu e quello più meditabondo e cupo di Beggars e, infine, anche la carica granitica di Major / Minor.
Quindi, accanto a canzoni dal retrogusto sanguigno e molto immediato come i singoli Black Honey e Blood on the Sand, ce ne sono altre che impongono raccoglimento come The Long Defeat e Death from Above. Kensrue, nel suo tono ruvido ed elastico, è impressionante come al solito, certificandosi come uno dei migliori cantanti oggi in circolazione, sia che si tratti di mantenere il ruggito orgoglioso di Wake Up, quanto nei vari umori che riversa sulla poderosa ballad di apertura Hurricane - che sembra scritta per essere suonata dai Kings of Leon. Ecco, To Be Everywhere Is to Be Nowhere potrebbe essere l'album dei Thrice che, partendo dalle loro radici post hardcore, si va ad avvicinare alla sensibilità rock alternativa del sound di molte band americane da radio FM. Ed in questo è il lavoro più accessibile, in un certo senso popular, che i Thrice abbiano mai tentato di fare, anche passando attraverso canzoni dalla spiccata melodia tipo Salt and Shadow e Stay with Me. Il fatto non toglie che, nel momento in cui il gruppo riprende saldamente le redini ruvide dell'abrasivo suono hardcore, escono fuori concentrati di dinamite come The Window e Wistleblower (ispirata a Edward Snowden).
mercoledì 21 settembre 2011
THRICE - Major/Minor (2011)

Questa volta preferisco andare dritto al punto, senza tanti preamboli: questo album è una bomba! Nel senso della natura deflagrante della musica. Major/Minor, settimo disco in studio della band californiana, è un lavoro asciutto e solido, che sembra registrato in presa diretta da quanto si sente il coinvolgimento emotivo del gruppo, ovvero quello che andrebbe perso inevitabilmente dopo alcuni takes. I Thrice sono così: in questo momento più che mai ti fanno sembrare un album in studio l'equivalente di una registrazione dal vivo sulla quale viene riversata una mole di coinvolgimento emotivo che raggiunge inevitabilmente l'ascoltatore.
Pensando a qualche punto basso di Major/Minor non ne colgo nessuno: non c'è un brano debole, ognuno di essi ha una potenza espressiva unica, sia che si tratti di rock aggressivo, sia che si tratti di brani riflessivi. A ben vedere, però, questi due approcci antitetici sono ben presenti in ogni canzone, dato che il gruppo calibra allo stesso tempo in modo naturale rabbia e malinconia.
Non cito volutamente nessun brano rispetto ad altri per questo motivo (se proprio devo fare una scelta personale punto sul trittico Cataracts, Call It in the Air e Words in the Water). Major/Minor va gustato obbligatoriamente dall'inizio alla fine, senza saltare nessuna traccia. Scivola via compatto e monolitico. Esso rispecchia una generale ruvidezza impressa sin da subito dalla straordinaria, imponente ed esaltante voce di Dustin Kensrue. Non fatico a collocare quest'ultimo tra i migliori vocalist rock attualmente in circolazione. La sua prova maiuscola non solo testimonia come sia maturata la propria tecnica vocale, ma inevitabilmente trascina i Thrice e il loro repertorio in un empireo post-grunge paragonabile alle migliori cose prodotte da gruppi come Pearl Jam e Soundgarden.
L'interplay tra le chitarre di Kensrue e Teppei Teranishi è tanto pacato nelle linee strofiche quanto imponente nei chorus. Mentre la poderosa sezione ritmica dei fratelli Breckenridge fa il resto. Un grande album di alternative rock come non se ne sentiva da tempo.
Thrice - Yellow Belly by Vagrant Records
Thrice - Major/Minor (Preview) by Vagrant Records
giovedì 26 novembre 2009
lunedì 3 agosto 2009
THRICE - Beggars (2009)
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I Thrice sono tra quei gruppi che ti capita di ascoltare fuggevolmente e di non cogliere in pieno il loro potenziale. La loro musica non è che sia molto complicata, ma ad ascoltare attentamente affiorano altre caratteristiche che la mostrano tormentata e viscerale, in una parola: sincera. Beggars, mettendo in primo piano un'estetica sonora muscolare e virile e allo stesso tempo drammaticamente malinconica, è forse l'album più maturo dei Thrice, più dei quattro volumi di Alchemy Index.
Il ritmo saltellante di The Weight è, ad esempio, tutt'altro che allegro e l'intepretazione vocale di Dustin Kensrue non è mai stata tanto sofferta. L'album è una conferma per il cantante, che si mostra qui più che mai all'altezza di trasmettere svariati stati d'animo grazie alla sua sensibilità vocale, passando dalle note avvolgenti di Circles fino alle tinte soul di In Exile. I Thrice rileggono alla maniera del loro rock alternativo il blues (Doublespeak), la ballata psichedelica (The Great Exchange, la calda Wood & Wire) e il soul (la title track) e lo fanno molto bene.
Beggars sarà disponibile dall'11 agosto come download su iTunes, mentre la pubblicazione ufficiale per le copie materiali su CD è prevista per il 13 ottobre su Vagrant Records.
Il ritmo saltellante di The Weight è, ad esempio, tutt'altro che allegro e l'intepretazione vocale di Dustin Kensrue non è mai stata tanto sofferta. L'album è una conferma per il cantante, che si mostra qui più che mai all'altezza di trasmettere svariati stati d'animo grazie alla sua sensibilità vocale, passando dalle note avvolgenti di Circles fino alle tinte soul di In Exile. I Thrice rileggono alla maniera del loro rock alternativo il blues (Doublespeak), la ballata psichedelica (The Great Exchange, la calda Wood & Wire) e il soul (la title track) e lo fanno molto bene.
Beggars sarà disponibile dall'11 agosto come download su iTunes, mentre la pubblicazione ufficiale per le copie materiali su CD è prevista per il 13 ottobre su Vagrant Records.
4 agosto: ultima ora
Dato che il leak di Beggars è trapelato a metà luglio, la Vagrant Records ha deciso di anticipare l'uscita al 15 settembre.
sabato 2 maggio 2009
Nel giro di qualche mese sono uscite delle interessanti pubblicazioni su vinile, alcune delle quali le ho anticipate su questo blog. Il vinile non è una cosa semplice da produrre e, soprattutto per questo motivo, non è freddo ed immediato come una stampa su CD. Ad esempio, per quanto mi riguarda, ho fatto tre preordini che puntualmente hanno tutti ritardato la data di uscita per motivi di manufatturato di stampa.
Coloro che avevano preordinato i miei stessi LP hanno dovuto aspettare un po' di tempo, ma alla fine ne è valsa la pena poiché il prodotto finale è eccellente. Così, dopo aver atteso e ricevuto il box set degli Aereogramme e il doppio LP dei Grammatics, mi è arrivato l'ultimo tassello: i quattro volumi di The Alchemy Index dei Thrice.
Devo dire che questo box set di quattro EP si presenta in modo sbalorditivo, con una confezione curatissima, ispirata ai vecchi tomi e codici medioevali e contiene commenti della band ad ogni canzone, testi e ogni vinile prende il colore dall'elemento a cui è ispirato (fuoco,acqua, aria, terra).
Ma più delle parole penso che dicano le immagini:

Coloro che avevano preordinato i miei stessi LP hanno dovuto aspettare un po' di tempo, ma alla fine ne è valsa la pena poiché il prodotto finale è eccellente. Così, dopo aver atteso e ricevuto il box set degli Aereogramme e il doppio LP dei Grammatics, mi è arrivato l'ultimo tassello: i quattro volumi di The Alchemy Index dei Thrice.
Devo dire che questo box set di quattro EP si presenta in modo sbalorditivo, con una confezione curatissima, ispirata ai vecchi tomi e codici medioevali e contiene commenti della band ad ogni canzone, testi e ogni vinile prende il colore dall'elemento a cui è ispirato (fuoco,acqua, aria, terra).
Ma più delle parole penso che dicano le immagini:

sabato 14 febbraio 2009
THRICE - The Alchemy Index (Vinyl Box Set)

Il box set, in una edizione limitata di 3000 copie, raccoglie i quattro ep (che si rifanno ai quattro elementi presenti in natura: fuoco, terra ,aria, acqua) in versione 10" che erano usciti come due doppi ep, il primo nel 2007 ed il secondo nel 2008.
The Alchemy Index Vols. I & II si concede a momenti duri con lo spirito vicino ai suoni aggressivi della band nel primo volume dedicato al fuoco, mentre nel secondo, dedicato all'acqua, la musica si fa più rilassante e liquida. Ma i due ep cercano anche di incorporare e riassumere il percorso artistico fatto finora dai Thrice con assalti al limite dell'hardcore come The Messenger, beat elettronici (Digital Sea) e schegge di metal intellettuale in stile Tool (Backdraft). Il gruppo si cimenta anche in ballate emocore come Burn the Fleet e costruisce canzoni su tappeti sonori simili al post rock in Lost Continent e Night Diving.
The Alchemy Index Vols. III & IV è invece improntato su toni più acustici ed emopop. Nella prima parte dedicata all'aria le canzoni sono attraversate da impalpabili fraseggi e arrangiamenti pittorici che ricordano i Dredg (Broken Lungs e The Sky is Falling). La seconda parte dedicata alla terra è una breve raccolta di pezzi malinconici per chitarra acustica in veste di folk alternativo (Come All You Weary) e per pianoforte (Digging My Own Grave, The Lion and the Wolf).
www.myspace.com/thrice
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