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venerdì 17 settembre 2021

Eidola - The Architect (2021)


Quando fu pubblicato Degeneraterra, secondo album in studio degli Eidola, la band di Salt Lake City era appena entrata a far parte della scuderia dell'etichetta Blue Swan Records, fondata dal chitarrista Will Swan dei Dance Gavin Dance. Quell'album rimane a tutt'oggi un punto di riferimento per chiunque si voglia avvicinare o voglia comprendere meglio le caratteristiche dello swancore, ovvero un sottogenere che fonde le articolate strutture del progressive rock con soluzioni mathcore e post hardcore non convenzionali, facendo uso ben distinto tra parti harsh vocals e clean vocals. C'è da sottolineare che Degeneraterra si concentrava più sull'aspetto sperimentale e melodico del genere, mentre il successivo To Speak, To Listen (2017) si evolveva con una attenuazione della componente progressive in favore di una più marcata estetica post hardcore. In questo modo però la scrittura mancava di quella reale concretezza prog che poteva dare tutto il tempo al brano di crescere e svilupparsi su vari livelli.

Per arrivare a The Architect ci sono voluti un po' di anni. L'album era pronto ad uscire nei primi mesi del 2020, ma il nuovo contratto con la Rise Records e il sorgere della pandemia lo ha ritardato fino ad oggi. Tutto ciò è stato inoltre contornato da un'attesa da parte dei fan che l'etichetta stessa non si è risparmiata di gonfiare e sfruttare. Oltre alla collaborazione con la Rise Records The Architect segna anche l'esordio della band con il nuovo apporto del chitarrista Sergio Medina, già con Stolas e Sianvar, che dal 2018 ha sostituito il dimissionario Brandon Bascom. Detto ciò, possiamo rilevare senza dubbio che The Architect prosegue sulla linea impostata da To Speak, To Listen, ed è un'opera che si inserisce in perfetta continuità con lo spirito e gli stilemi dello swancore, a volte addirittura tornando agli albori del prog hardcore del primo decennio di questo secolo, ad esempio quando su Caustic Prayer pare di ascoltare le evoluzioni dei Closure in Moscow.

Gli Eidola ribadiscono con convinzione il percorso intrapreso col precedente lavoro, intensificando i passaggi hardcore e le harsh vocals, non a caso compare come ospite nel brano Mutual Fear Jon Mess dei Dance Gavin Dance. Ma in questa progressione, che si distacca quasi definitivamente dalla filosofia sonora di Degeneraterra, emerge un aspetto alquanto chiaro di quali possano essere i limiti di tale direzione. Si profila cioè una profonda spaccatura tra quello che è l'impianto strumentale e quello vocale. Nel primo caso il gruppo dimostra una innegabile abilità nel creare interessantissime trame e architetture soniche stratificate, imprevedibili nei loro repentini cambi ritmici e tematici, mostrando in questo versante una crescita esecutiva non comune in ambito post hardcore. 

Dall'altra parte a risentire di una certa monotonia è proprio l'aggiunta delle linee vocali, che siano clean o harsh, e ciò accade al di là delle qualità canore di Andrew Wells che non sono messe in dubbio. Il peccato ricade piuttosto nella carenza di trovare parti memorabili, che si distinguano in qualche modo o che lascino il segno. Le melodie non risultano mai incisive o particolarmente ispirate e tutto va a ricadere in una uniforme e lineare nebulosa interpretazione che si riflette nella realizzazione e arrangiamento delle parti vocali, oltre che ricadere in parte anche sulla valorizzazione della brillante prova dei musicisti. Insomma, se eravate degli estimatori della ricchezza d'ispirazione di Degeneraterra, The Architect non pare essere destinato a replicare quella sensazione.

giovedì 22 agosto 2019

Nova Charisma - Exposition I (2019)


Donovan Melero, batteria e voce degli Hail the Sun, e Sergio Medina, chitarra degli Stolas e di recente entrato negli Eidola, hanno unito le forze dopo lo scioglimento del supergruppo Sianvar e si sono impegnati in questo nuovo progetto chiamato Nova Charisma. Il primo assaggio offerto dal duo sono le tre tracce contenute in Exposition I, prodotto dal veterano Brian McTernan (Circa Survive, Thrice), che viene pubblicato ufficialmente oggi dalla Equal Vision Records. Per l'occasione Melero ha lasciato l'incombenza delle percussioni a Carlos Marquez degli Stolas, mentre lui si è occupato del basso.

Il materiale dei Nova Charisma, composto da Melero e Medina durante un soggiorno londinese di due settimane, benché non abbandoni del tutto il legame con il prog hardcore presente nel background di entrambi i musicisti californiani, affronta la materia in modo molto più diretto e accessibile, espressione forse della volontà di allontanarsi dalle complesse trame dei Sianvar e affrontare percorsi più distesi.

domenica 18 febbraio 2018

Introducing: Royal Coda


Per un gruppo che nasce uno ne muore. Reduci dalla notizia dello scioglimento degli A Lot Like Birds si segnala la nascita dei Royal Coda. Kurt Travis (ex A Lot Like Birds e Dance Gavin Dance), Sergio Medina (Stolas, Sianvar, Eidola) e Joseph Arrington (A Lot Like Birds, Sianvar) hanno formato quello che si può definire un supergruppo della scena experimental post hardcore contemporanea. Il trio ha appena realizzato il primo singolo Anything to Save che farà parte del primo album di prossima pubblicazione sotto l'etichetta Blue Swan Records.





https://www.facebook.com/RoyalCodaOfficial/

venerdì 2 giugno 2017

Eidola - To Speak, to Listen (2017)


Un fenomeno che non di rado capita tra le band di experimental hardcore più estreme è quello di lasciare per strada le harsh vocals e dedicarsi completamente ad un cantato clean, rischiando di tradire le proprie radici e i vecchi fan per ingraziarsi un pubblico più vasto (esempi recenti contano Tesseract, Stolas e A Lot Like Birds). Sinceramente non avevo mai assistito al processo inverso come accaduto adesso con gli Eidola. E' vero che l'elemento harsh non era del tutto esente nei due album precedenti, ma assumeva un ruolo più che marginale. Il nuovo album To Speak, To Listen, lavoro che completa una trilogia concept, invece stupisce per quanto spinge su tale aspetto (Primitive Economics è radicale in questo).

Gli Eidola sono cresciuti immensamente a livello strumentale e riportano in vita quell'hardcore progressivo di fine anni Zero che vedeva spuntare band come funghi (Closure in Moscow, Children of Nova, Emarosa e Tides of Man), riassumendone i connotati però elevandolo ad una nuova dimensione sperimentale. Ma se da una parte elaborano delle trame armoniche veramente sorprendenti e complesse, dall'altra i momenti harsh vocals che colpiscono all'improvviso sembrano talvolta fuori contesto. Partiamo quindi dalle note negative: qui non siamo dalle parti dei Car Bomb dove tutto è perfettamente in linea con l'atmosfera e lo sviluppo di un equilibrio che deve essere spezzato. Gli Eidola arrivano invece da Degeneraterra che si presentava con una forte personalità nei confronti di un experimental hardcore melodico. Con quel disco la band aveva disegnato i contorni di uno stile che funzionava perfettamente e che ora su To Speak, to Listen viene sbaffato da un nuovo elemento. Penso che dei pezzi come le due parti di Trascendentium e Sir Vishnu Yantra, ripuliti da certi vezzi metalcore, avrebbero potuto essere veri capolavori e degni prosecutori di The Great Deception Of Marquis Marchosias, Contra: Second Temple e To Know What's Real.

Passando alle note positive: fortunatamente rimane qualcosa (molto) che raccoglie quell'eredità e che rimane incastonato nelle note di Querents, Loti e Dendrochronology, pezzi dal respiro epico e gigantesco, in continua evoluzione nelle spiazzanti continue deviazioni e tensione strumentale. Infatti un plauso particolare va tributato al batterista Matthew Hansen che spinge il suo strumento ai limiti e alle chitarre di Brandon Bascom e Matthew Domme le quali pennellano con la stessa intensità acquarelli psichedelici ed eterei e compositi quadri math hardcore. L'inventiva e l'interazione tra le loro parti, come su Amplissimus Machina, è così ben oliata da lasciare sbalorditi. In fin dei conti l'idea musicale degli Eidola rimane imponente e To Speak, to Listen è un'opera che ne segna l'ambizione.


martedì 5 maggio 2015

EIDOLA - Degeneraterra (2015)

 
Dopo un'attesa un po' più lunga del previsto, gli Eidola hanno pubblicato il loro secondo sforzo discografico, sancendo oltretutto l'unione con la quasi neonata etichetta Blue Swan Records, fondata da Will Swan dei Dance Gavin Dance e Sergio Medina degli Stolas. Ciò che non può passare inosservato ascoltando Degeneraterra è che sia un album ambizioso dai contorni velleitariamente epici, che presenta una band giovane e affiatata che non ha paura di mettersi in gioco, spingendo sulle proprie potenzialità ed esplorare le strade meno battute del post hardcore progressivo. Partendo infatti dall'eredità lasciata da gruppi come Circa Sirvive e Coheed and Cambria, gli Eidola pongono le basi per dei brani altamente complessi e strutturati e allo stesso modo coinvolgenti, che potrebbero fare di Degeneraterra un nuovo classico del progcore per le generazioni future, da accostare ad opere come Juturna e The Second Stage Turbine Blade.

A sancire la riuscita di Degeneraterra sono le sue costanti dinamiche, le trame e sottotrame strumentali e le armonie vocali, tutti elementi tesi ad una versatilità che riassumono in loro dieci anni di hardcore progressivo. Naturalmente questo è un lavoro che si prospetta di essere ascoltato molteplici volte per trovarne l'essenza, all'inizio la sua abbondanza può disorientare, ma l'energia che sprigiona è motivante nel continuare nell'esplorazione dei vari dettagli tracciati da Degeneraterra.
A voi l'ascolto completo:

domenica 1 febbraio 2015

Introducing: Eidola

 
Tra le nuove etichette indipendenti da tenere d'occhio da qualche tempo si è aggiunta la Blue Swan Records, creata da Will Swan dei Dance Gavin Dance. All'interno della BSR si possono trovare nomi ormai noti ai frequentatori di Altprogcore come Hail the Sun, Sianvar, Stolas e altri. A questi si aggiungeranno tra poco gli Eidola, una band emergente che pubblicherà il suo secondo album, Degeneraterra, proprio tramite Blue Swan Records. Da esso per il momento è possibile ascoltare il brano To Know What's Real.



Per chi volesse approfondire, gli Eidola hanno pubblicato quasi un anno fa l'interessante album d'esordio The Great Glass Elephant che ricalca quanto di meglio fatto sinora dal post hardcore progressivo da gruppi come Circa Survive, HRVRD e Hail the Sun, volendo con richiami pure ai The Doors in pezzi blues come Bastard's Fire e Argue.