martedì 27 maggio 2014

Introducing: Press to MECO


I Press to MECO sono un trio inglese formatosi intorno al 2010. Nel 2012 hanno pubblicato un EP omonimo di 4 tracce (tra le quali Burning the Reward) e un nuovo EP, Affinity (che potete ascoltare di seguito insieme al nuovo singolo Family Ties), è uscito la scorsa estate. Per essere solo in tre, i Press to MECO si impegnano il più possibile per riempire l'area sonora con un ardito accostamento di riff metallici e melodie pop con polifonie vocali ben orchestrate. Brani come Honestly, Tired Bones e Affinity possono essere paragonati a gruppi come Arcane Roots, Coheed and Cambria e Biffy Clyro. Math prog o prog core di buona fattura che ha ancora margini di miglioramento.





www.presstomeco.com

sabato 24 maggio 2014

Owel - I've Seen Colors (Old Nick EP) (2012 - 2014)


La ancora piccola e agguerrita etichetta indipendente Intheclouds Records, specializzata in stampe in vinile, ha da poco ripubblicato il primo EP degli Owel, I've Seen Colors, risalente al 2012 quando ancora la band si chiamava Old Nick. L'edizione in vinile è molto particolare in quanto sono state prodotte al tornio (una per una) solo 60 copie in maniera artigianale (sotto potete ammirare anche un video del procedimento).
Avevo molto apprezzato il primo album omonimo degli Owel uscito lo scorso anno, ma non sapevo dell'esistenza di questo EP. La scoperta è stata una sorpresa perché la collezione di pezzi di I've Seen Colors è di una bellezza cristallina, emo e melodie nostalgiche nella loro massima espressione.

giovedì 22 maggio 2014

ANATHEMA - Distant Satellites (2014)


Non c’è nulla da fare, gli Anathema sono degli inguaribili romantici. Ce lo ricordano oggi con Distant Satellites, decimo album in studio che si assume la non semplice investitura di succedere al pressoché perfetto Weather Systems di due anni fa. Come avevano già annunciato, gli Anathema proseguono il felice sodalizio con il produttore norvegese Christer-André Cederberg che si è occupato anche del mixaggio, lasciando comunque quattro dei dieci brani alle cure di Steven Wilson.

I fratelli Cavanagh si dimostrano manipolatori di melodie rock con un carico tale di pathos da spezzare il cuore. Se Weather Systems era un agglomerato di emozioni di varia natura, Distant Satellites fa prevalere un uniforme romanticismo. Non pensate però a un’opera sdolcinata. L’album si apre sui passi tracciati da Weather Systems. Lo stratagemma stilistico adottato nelle due parti di The Lost Song è il medesimo di Untouchable: batteria incalzante di John Douglas, accordi reiterati di piano (al posto della chitarra acustica) e crescendo melodrammatico per la prima parte, atmosfera da ballad intensa, con la sempre brava Lee Douglas alla voce, per la seconda. I due brani seguenti, Dusk (Dark Is Descending) e Ariel, giocando ancora una volta sulla carica e i contrasti dei crescendo, sono forse i migliori dell’album.

Proseguendo, ci si accorge come in questa occasione gli Anathema, mentre portano avanti l’estetica post progressive che li ha caratterizzati da due dischi a questa parte, guardino anche alla loro storia passata, sommandovi la calma apparente di A Fine Day to Exit e A Natural Disaster. La seconda parte dell’album palesa ancora di più questo principio con la tormenta elegia pianistica Anathema che sfoga la tensione accumulata in un lirico assolo elettrico finale. You’re Not Alone e la title-track assomigliano molto ad esperimenti per testare nuove possibilità. Un po’ fuori fuoco, cercano di abbinare l’ambient con percussioni elettroniche al limite del trip-hop. Take Shelter chiude l’album in modo pacato, con piano elettrico, archi e di nuovo batteria programmata, ma con la sensazione di qualcosa lasciato in sospeso. Distant Satellites forse non sarà il miglior album degli Anathema, puntando su atmosfere un po' troppo omogenee e perdendo leggermente spessore sul finale, ma è comunque il suggello definitivo che unisce la forza passionale presente e passata del gruppo.

Tracklist:
1.The Lost Song, Part 1
2.The Lost Song, Part 2
3.Dusk (Dark Is Descending)
4.Ariel
5.The Lost Song, Part 3
6.Anathema
7.You're Not Alone
8.Firelight
9.Distant Satellites
10.Take Shelter


domenica 18 maggio 2014

Kevin Gilbert - aperti i canali ufficiali YouTube e Facebook


Kevin Gilbert ha finalmente una pagina Facebook e YouTube ufficiali, dove è stato caricato anche un documentario inedito di 12 minuti,  aperti non casualmente ieri nel diciottesimo anniversario della sua morte. Quindi credo che altre future perle vedranno la luce attraverso questi nuovi canali.

https://www.youtube.com/channel/UC4vnJzfH7xV_JI4dtbRuBtA

https://www.facebook.com/kevingilbertofficial


martedì 13 maggio 2014

Destiny Potato - LUN (2014)

                            
I Destiny Potato del chitarrista virtuoso David Maxim Micic e della cantante Aleksandra Djelmas sono ormai in giro da un bel po'. Partiti dalla Serbia si sono fatti notare in vari festival metal in giro per l'Europa. Quello che mancava era un album che finalmente li esponesse al pubblico che ancora non li conosceva. Il giorno è arrivato e il gruppo ha pubblicato oggi il suo esordio dal titolo Lun. L'album era stato annunciato in uscita un anno fa sotto l'etichetta discografica Century Media, poi deve essere accaduto qualcosa e infatti c'è stato questo ritardo. Per ora Lun è disponibile in formato digitale e, stando al gruppo, il CD dovrebbe uscire intorno a luglio. Forse pubblicato in modo indipendente? Vedrem. Intanto lo potete ascoltare qui, se vi piace il prog metal e il djent alla maniera dei Disperse e con molti risvolti melodici e fusion penso che Lun non vi deluderà.



lunedì 12 maggio 2014

Altprogcore May discoveries


Gli Atlas:Empire finora hanno pubblicato due EP, di cui questo Somnus è l'ultimo in ordine di tempo, e a giugno saranno in tour con i F.O.E.S. La loro musica è fondamentalmente post rock, ma possiede delle digressioni veementi mutuate dal post hardcore.
www.facebook.com/atlasempire





Awning è un duo di folktronica composto da Jon Sheldrick e Luke Smith. Two Against Me è il loro esordio (dopo due EP) che, con le sue melodie eteree, sta in una via di mezzo tra Bon Iver e trip hop. Molto carino e distensivo.
www.facebook.com/awningmusic





Questa è una cosa un po' particolare: un album split per due one man band. Lucent e Say I Am in realtà non sono dei gruppi, due giovani amici che suonano musica ognuno per conto proprio nelle persone di Joseph Nicely e Sturvn Orstrorsk rispettivamente. Quest'ultimo ha anche un altro progetto di prog metal chiamato Coronado. Comunque, Lucid è molto simile al pazzo math rock dei Tera Melos, mentre Say I Am è un misto di prog metal, djent e math rock. Direi che entrambi hanno qualcosa di buono
www.facebook.com/LucentOH
www.facebook.com/sayimwhat




Dopo un EP di demo che aveva creato attesa nell'ambiente emo, l'esordio dei Somos direi che non tradisce le attese per chi è un estimatore del genere. Personalmente a me non piace molto la voce del cantante, ma è un dettaglio.
www.facebook.com/somosMA



Si auto descrivono come gli Yes suonati dai Meshuggah, ma dei primi non hanno Jon Anderson (nel senso che suonano musica strumentale) e non sono estremi come i secondi. I Body Bound contano tra le loro fila due ex membri dei Rolo Tomassi e suonano una specie di math metal un po' ripetitivo, ma comunque interessante.





I Matter suonano un post hardcore che ricorda un connubio tra Moving Mountains e Thrice. Sono tanto melodici e lirici nelle parti quiete, quanto incredibilmente caotici nelle parti aggressive. Una dicotomia che mostra due facce estremamente distanti. Ho storto il naso quando ho letto che i testi sono ispirati alle scritture del profeta Ezechiele e che nei ringraziamenti il primo nome a comparire è "King Jesus". Niente di male, ma mi viene difficile associare questo tipo di musica ad una christian band.
http://matterband.com/



venerdì 9 maggio 2014

Prossime uscite: Agent Fresco, A Liquid Landscape, Tiny Giant, Emarosa

Un po' di news assortite:

Gli islandesi Agent Fresco hanno rilasciato il singolo Dark Water tratto dal secondo album in uscita entro la fine dell'estate. Il sound è rimasto simile a ciò che la band aveva proposto nel proprio disco d'esordio A Long Time Listening. Inutile dire che la cosa ci piace.




Intanto la ex Pure Reason Revolution Chloë Alper, che in un primo momento aveva pensato ad una carriera come solista, ha unito le sue forze insieme a Mat Collis, formando il duo Tiny Giant. All'indirizzo http://tinygiantmusic.com/ potete ascoltare Heavy Love la prima canzone tratta da un EP in uscita questo inverno.




Anche gli olandesi A Liquid Landscape stanno per pubblicare (data da definire) The Largest Fire Known to Man, che arriva a due anni di distanza dal buon esordio Nightingale Express.
Intanto ecco il video per la nuova Open Wounds:





Infine ecco ritornare anche gli Emarosa dopo aver rimpiazzato il cantante Jonny Craig con Bradley Walden. Ancora non è stata fissata una data ufficiale per Versus, la loro terza prova in studio, ad ogni modo l'uscita del singolo Mad fa capire che non manca molto.


mercoledì 7 maggio 2014

Closure in Moscow - Pink Lemonade (2014)

 
Il primo album dei Closure in Moscow, First Temple, non era male per niente, esso si inseriva in una corrente di progressive rock moderno che seguiva le orme di The Mars Volta e Coheed and Cambria. Niente di nuovo, ma il lavoro era gradevole. Il quintetto di Melbourne torna dopo la bellezza di cinque anni con una sostituzione dei due membri della sezione ritmica (basso e batteria) e un album ambizioso. Pink Lemonade compie un inaspettato cambio di prospettiva nell’approccio al progressive rock: alle succitate fonti i Closure in Moscow aggiungono un’abbondanza di stili, tanto da trovare una via personale e sorprendente. Il gruppo si è preso tutto il tempo necessario per raffinare e mettere a punto un nuovo sound dal sapore retrò, ma dannatamente moderno. Su tutto splende Christopher de Cinque che ha sviluppato una maturità vocale tale da poter essere considerato uno tra i migliori frontman in circolazione oggi.

STREAM IN FULL "PINK LEMONADE" HERE

Diciamo che le solide basi su cui poggia Pink Lemonde sono facilmente riconoscibili nel blues e nella psichedelia, ma la somma delle parti è così strana e singolare che i Closure in Moscow fanno di tutto per confonderci le idee e disorientarci. Nulla è lasciato al caso e la ricerca del particolare si compie in pezzi che crescono ascolto dopo ascolto come la ballad psichedelica Mauerbauertraurigkeit.
 
Dopo il breve preludio du The Fool tocca alla title-track aprire le danze e lo fa benissimo: un trip di 6 minuti dove la musica della band mostra come i Mars Volta potevano continuare a sperimentare senza eccessi di autocompiacimento. L’aria spensierata e quasi funk di Seeds of Gold potrebbe far pensare quasi ad un hit single, comunque ottimo, ma è solo una parentesi perché con That Brahmatron Song si ritorna sui binari. Il chorus è solenne come un gospel, il resto è un blues trascinante come pochi, ma quando arriva Dinosaur Boss Battle capisci che Pink Lemonade ha raggiunto il suo picco. Persino The Church of the Technochrist è più ricca e colorata rispetto alla versione uscita in anteprima. Pink Lemonade è una jam psicotropa, è progressive rock spaziale ed è come se i Mars Volta suonassero con i Queen. Nel vostro "best of" di fine anno ricordatevi dei Closure in Moscow.

Tracklist:

1. The Fool
2. Pink Lemonade
3. Neoprene Byzantine
4. Seeds of Gold
5. That Brahmatron Song
6. Dinosaur Boss Battle
7. Mauerbauertraurigkeit
8. The Church of the Technochrist
9. Beckon Fire
10. Happy Days
11. ピク レモネード






www.closureinmoscow.com

lunedì 5 maggio 2014

OPEN è aperto


Da oggi la redazione di Wonderous Stories (tra cui il sottoscritto) si trasferisce sul web con un portale di informazione e critica musicale che vuole proseguire e allo stasso tempo rinnovare quell'esperienza. Il nome del nuovo sito è OPEN e sarà anche un magazine gratuito - che arriverà direttamente sulla vostra casella di posta elettronica - per chi si vorrà iscrivere alla newsletter.
Il futuro di OPEN è ancora tutto da scoprire, poiché ci saranno sicuramente integrazioni, nuove rubriche e altre sorprese, quindi non mancate di seguire questa nuova avventura editoriale.

A voi OPEN:

www.opento.it/index.htm


giovedì 1 maggio 2014

Introducing Vela Ceras


I Vela Ceras fanno parte di quella nuova ondata di progressive alternativo che è sorta negli Stati Uniti sulla scia della strada segnata dai Mars Volta e che ha incluso nel tempo band con stili similari tipo Children of Nova, Closure in Moscow e Circa Survive. Il gruppo si era presentato alla fine del 2012 con L'EP When We Fold:




Da quel momento mi ero un po' disinteressato a loro, ma, chiedendomi se stessero lavorando ad un nuovo album ho saputo che, effettivamente, è stata annunciata già dallo scorso anno l'uscita del primo full length dal titolo Losing Touch, prodotto da Roy Mitchell-Cardenas membro dei Mutemath. I risultati di questo connubio si possono ascoltare già dal primo singolo New Providence (uscito il 10 ottobre scorso) che, con un brusco cambio stilistico, si fa più vicino alla sensibilità electro rock della band di Mitchell-Cardenas. Non essendoci ancora nessuna data ufficiale sull'uscita di Losing Touch credo che comunque l'album non tarderà ad arrivare.