venerdì 6 settembre 2019
Charlie Cawood - Blurring Into Motion (2019)
Il ritorno da solista Charlie Cawood dopo l'esordio The Divine Abstract non può che far piacere. Polistrumentista inglese che milita in band progressive rock tra lo sperimentale e l'art rock come Knifeworld, Mediaeval Baebes e ultimamente nei Lost Crown, quando si dedica alla propria visione musicale Cawood abbandona la sfera del rock e compone i propri pezzi come fosse un autore classico. L'album Blurring Into Motion è di nuovo uno sguardo su quel mondo fatto di strumenti da camera e contornato da un ensemble di esecutori suddivisi tra sezione di fiati e sezione di archi. La seconda opera di Cawood è ancora più orchestrale, bucolica e solare del precedente lavoro il quale, dalla sua pregevolissima prospettiva, possedeva anche un misticismo esoterico, valore aggiunto a tutto il suo percorso d'ascolto.
Blurring Into Motion tenta una prospettiva differente e si avvicina più all'estetica della classica moderna e al minimalismo, piuttosto che alla world music sperimentale, questa volta con la novità di aggiungere la voce soave di Marjana Semkina degli iamthemorning nelle due tracce Falling Into Blue e Flicker Out Of Being di cui lei è anche co-autrice. Per questo Blurring Into Motion risulta maggiormente accessibile rispetto al suo predecessore, aprendosi a melodie e armonie acustiche e orchestrazioni corali ad ampio respiro, pur facendo a meno dell'ausilio di un gran numero di strumentisti. I pezzi si sviluppano principalmente da temi folk tracciati dagli arpeggi della chitarra acustica per proseguire sui contrappunti di matrice classica, come fossero una versione orchestrale di temi tradizionali e antichi. Un ascolto rilassante per riaccendere positività e immaginazione.
domenica 27 gennaio 2019
Lost Crowns - Every Night Something Happens (2019)
Lost Crowns è quello che potrebbe essere definito supergruppo se solo i membri che ne fanno parte fossero maggiormente noti ai più, invece che apprezzati musicisti relegati all'underground progressivo britannico. Assemblata da Richard Larcombe degli Stars in Battledress, la formazione dei Lost Crowns conta Charlie Cawood (Knifeworld, Tonochrome, Mediæval Bæbes), Rhodri Marsden (Prescott, Scritti Politti), Josh Perl (Knifeworld), Sharron Fortnam e Nicola Baigent (North Sea Radio Orchestra, William D. Drake).
Ma Every Night Something Happens non è il solito album di prog nostalgico che si produce di questi tempi, contiene invece musica erudita per orecchie allenate che sfiora l'avant-garde e il Rock In Opposition. Che il progetto Lost Crowns andasse in tale direzione era chiaro fin dal singolo Let Loving Her Be Everything, lanciato in anteprima due mesi fa. Le partiture complesse danno forma a canzoni singolari architettate come musica classica e l'andamento tra consonanza e dissonanza ricorda un misto tra le evoluzioni contrappuntistiche dei Gentle Giant e le sperimentali "armonie disarmoniche" dei 5uu's. Diciamo poi che, anche se i Lost Crowns volessero raccogliere consensi tra coloro che guardano costantemente al passato del prog avrebbero la strada aperta dal fulminante incipit di Housemaid's Knees con quel bordone ornato da fraseggi disarticolati di chitarra che vanno a tuffarsi in un accogliente mare di mellotron.
Il legame di stima per le involuzioni idiosincratiche dei Cardiacs da parte di Lacombe è particolarmente presente su Sound As Colour (si noti che anche gli altri musicisti partecipanti sono in qualche modo legati al mondo di Tim Smith). Gli interventi strumentali negli intermezzi dei brani, tipo Midas X-Ray e She Saved Me, sono molto curati nell'aumentare il livello di complessità e con l'ausilio di clarinetti, fagotto e harpsichord si sfiora il chamber rock più intransigente vicino alle latitudini degli Henry Cow. Se in pratica cercate un nuovo classico del RIO moderno che possa tenere il passo con i tempi Every Night Something Happens è l'album che fa per voi.
domenica 5 novembre 2017
Charlie Cawood - The Divine Abstract (2017)
Ci sono musiche che trascendono la world music e abbracciano la classica contemporanea in modo originale fino ad arrivare a cancellare i contorni di ciò che è considerato popular e ciò che è considerato colto. In passato, artisti come Third Ear Band, Gryphon e Jade Warrior provenienti dalla sfera rock, si sono cimentati in questa ricerca di accostamento, sconfinando naturalmente in territori di confine poco battuti. The Divine Abstract è una di queste opere, parla un linguaggio universale attraverso un ampio sfoggio di timbri strumentali esotici, che fanno riferimento soprattutto alla cultura mediorientale, e taglia trasversalmente il progressive rock dal punto di vista classico alla maniera dei primi After Crying. Sì, perché, proprio come il gruppo ungherese, il compositore Charlie Cawood si immerge in un ambito colto, mantenendo comunque forti legami con strutture e progressioni che fanno parte di un retaggio da rock progressivo. Potremo avvicinare The Devine Abstract alle inestricabili tessiture Third Stream lasciate in eredità dal Rock In Opposition o alle crepuscolari visioni bucoliche di Anthony Phillips, ma il mondo di Cawood è un caleidoscopio di timbri esoterici.
Il fatto resta che The Divine Abstract è un album di una bellezza abbagliante e fuori dal tempo. Dopo una lunga gestazione, riflessa nel dettaglio e nella qualità degli arrangiamenti orchestrali polifonici, nei preziosi contrappunti e in una produzione ricca di finezze, il polistrumentista e bassista dei Knifeworld se ne esce con un esordio sofisticato e ambizioso. Suggestioni classiche, spezie etniche e fusion si uniscono in uno sfondo avant-garde in cui si dispiegano gli strumenti più disparati di estrazione quasi esclusivamente acustica. Il ricco numero di ospiti che si è affiancato a Cawood per dare corpo alla sua visione forma un ensemble musicale ampio ed insolito come un crossover tra classico ed etnico e proviene da altrettante band prestigiose tra cui Haken, Chrome Hoof, Mediaeval Baebes, Stars in Battledress, North Sea Radio Orchestra e, se siete fan soprattutto di queste ultime due, The Divine Abstract non solo sarà un ascolto obbligato, ma sicuramente appagherà i vostri sensi.
www.facebook.com/charliecawoodmusic/
giovedì 5 gennaio 2017
The Monsoon Bassoon - Il passato dei Knifeworld era già il futuro
Se conoscete i Knifeworld probabilmente sapete che il loro leader e fondatore, Kavus Torabi, oltre ad essere stato chitarrista nell'ultima fase dei Cardiacs, è anche coinvolto in numerosi act che confinano con il rock sperimentale e il prog tra cui nell'immediato vengono in mente da citare Guapo e Gong. Ma, se al momento apprezzate i Knifeworld e li ritenete originali, a questo punto meriterebbe fare un passo ancora più indietro, adottando la formula del "forse non tutti sanno che"... negli anni '90 Kavus Torabi militò in una band che faceva quello che fanno più o meno oggi i Knifeworld, ma con molta più lungimiranza: i The Monsoon Bassoon. Ecco per voi un aneddoto che spiega di chi stiamo parlando: siamo nel 1998 e i The Monsoon Bassoon si stanno facendo conoscere in Inghilterra suonando in giro per locali. Alla fine di uno di questi spettacoli il responsabile di una major intercetta la band per complimentarsi: "il vostro è stato il miglior concerto al quale abbia mai assistito". "Bene - replicarono - allora perché non ci stacchi subito un assegno e mettiamo una firma su un contratto?" La risposta del responsabile fu più che franca: "Perché se ingaggiassi un gruppo come il vostro perderei subito il mio lavoro."
I The Monsoon Bassoon pubblicarono quindi il loro primo e unico album nel 1999 - tramite la propria etichetta indipendente Weird Neighbourhood Records messa in piedi dal loro manager John Fowers - con la produzione di Tim Smith dei Cardiacs. I Dig Your Voodoo, la cui copia fisica è fuori catalogo e introvabile ormai da anni (se non a prezzi esorbitanti su Discogs o su eBay), arrivava dopo la cassetta EP di quattro pezzi Redoubtable, edita nel 1995 dall'etichetta Org Records e da una tripletta di singoli (Wise Guy, In The Iceman’s Back Garden, The King of Evil) che conquistò consecutivamente per tre volte il riconoscimento di "Single of the Week" della rivista NME. Il che suona un po' strano data la natura mainstream del settimanale se si pensa che all'epoca la musica che dominava nel Regno Unito era per lo più il rimasuglio avariato del britpop e l'elettronica che alimentava i rave party. I The Monsoon Bassoon erano estranei a tutto questo, provenienti dai margini della scena psichedelica e metal inglese, il gruppo era nato dall'amicizia tra Torabi e Dan Chudley, chitarristi e principali compositori, dopo l'esperienza nei Die Laughing, seguiti da Sarah Measures (voce, flauto, sassofono, clarinetto), Jamie Keddie (batteria) e Laurie Osborne (basso).
Ascoltando I Dig Your Voodoo non è sbagliato individuare degli elementi che quattro anni dopo troveremo in un album seminale come De-Loused in the Comatorium dei The Mars Volta: la dicotomia che frappone la complessità progressive e le improvvise esplosioni punk che rendono la musica più viscerale, specie su The King of Evil e The Very Best of Badluck '97, sono caratteristiche che rispecchiano un certo amore anche per il Rock in Opposition, dove la catena melodica che tiene insieme i brani sembra essere appesa ad un filo sottile pronto a spezzarsi, incastrato nei grovigli sonici che generano sottili cacofonie. Alcuni interventi di chitarre arpeggiate e il ripetersi di fraseggi si rifanno alle peculiarità del minimalismo o alle folli trovate Pronk dei Cardiacs come accade su Wise Guy e Blue Junction. Su In The Iceman’s Back Garden e nei caotici minuti finali di Commando si raggiungono livelli di chamber rock e avant-garde coerenti con un'estetica rock accessibile. E, se vogliamo, il coraggio dei Monsoon Bassoon risiedeva proprio nel calare in un contesto post punk complesse soluzioni da rock intellettuale che si risolvevano, ad esempio, nelle progressioni frenetiche di The Constrictor e in quelle prog di Fuck you, Fuck Your Telescope. Un quadro più completo e approfondito della versatilità dei The Monsoon Bassoon ce lo mostrano le b-sides che avevano accompagnato i tre singoli già citati (le quali sfiorano le sincopi e le ritmiche composite del math rock su 28 Days in Rocket Ship e Flamingo Lawn), e quelli successivi risalenti a poco prima dello scioglimento (i contrappunti di The Noosemaker, le progressioni crimsoniane di God Bless The Monsoon Bassoon).
Purtroppo la mancanza di denaro e di un contratto discografico che desse stabilità finanziaria alla band ne decretarono la fine nel 2001, lasciando negli archivi molto materiale inedito. Per scrivere qualcosa sui Monsoon Bassoon avrei voluto aspettare la realizzazione di un fantomatico triplo box set antologico (contenente l'opera omnia del gruppo da tempo fuori catalogo) di cui Torabi iniziò a parlare nel 2011, ma da allora non se ne è saputo più nulla. Credo che a questo punto più il tempo passi e meno siano le speranze di vederlo materializzato, anche perché Torabi sembra essere sempre più assorbito dagli impegni con Knifeworld e Gong, andando a compromettere lo spazio necessario che richiederebbe un'operazione di assemblaggio e rimasterizzazione di materiale edito e soprattutto inedito. Inoltre, nel frattempo, molto di questo materiale introvabile è stato caricato sulla pagina Soundcloud del gruppo (che forse tale scelta voglia rappresentare una sorta di resa o mediazione?). Ho deciso quindi di parlare ugualmente dei Monsoon Bassoon per il loro valore fondamentale all'interno del prog-math-avant-core rock, soprattutto se si considera come suona contemporanea la loro musica risalente ormai a quasi venti anni fa.
martedì 22 luglio 2014
KNIFEWORLD - The Unravelling (2014)
I Knifeworld sono però la sua creatura, nei quali riveste il ruolo di leader nonché di compositore. Torabi ha creato anche l'etichetta indipendente Believers Roast per produrre i propri lavori e quelli di artisti a lui affini, ma con The Unravelling i Knifeworld sono riusciti a fare il grande salto verso l'autorevole InsideOut. Dopo il fulminante esordio nel 2009 con Buried Alone - Tales of Crushing Defeat, Torabi ha continuato a lavorare sul sound della band, mettendolo a punto con due EP e consolidandolo in una psichedelia peculiare ed eclettica dove confluiscono inevitabili tracce di Cardiacs e di jazz rock canterburiano. Profondo conoscitore della materia progressive, Torabi cucina The Unravelling come fosse uno stregone freak: nei brani I Can Teach You How to Lose a Fight e Send Him Seaworthy si mescolano sovrapposizioni di rock alternativo e interventi minimal dei fiati il quale utilizzo ricorda molto i Roxy Music, altre volte si ha un collage di quadri da rock spaziale alla maniera dei Gong dove il collante è la fusion (Don't Land on Me).
Peccato si sia persa quell’impronta di R.I.O. che aveva reso Buried Alone tanto speciale. In The Unravelling viene privilegiata una sorta di psichedelia pop che può dare anche buoni frutti dal punto di vista melodico (Destroy the World We Love, I'm Hiding Behind My Eyes), ma spesso punta ad esperimenti da avant-garde un po’ forzata (The Skulls We Buried Have Regrown Their Eyes, This Empty Room Once Was Alive).
giovedì 26 giugno 2014
Knifeworld - in arrivo il secondo album "The Unravelling"
Torabi ha creato anche l'etichetta Believers Roast per produrre i propri lavori e quelli di artisti a lui affini, ma con The Unravelling i Knifeworld sono riusciti a fare il grande salto verso l'autorevole InsideOut. Per il momento è possibile ascoltare due tracce in anteprima dall'album: Destroy the World We Love e Don't Land on Me.
Tracklist:
1. I Can Teach You How To Lose A Fight (5:14)
2. The Orphanage (1:33)
3. Send Him Seaworthy (6:36)
4. Don't Land On Me (8:02)
5. The Skulls We Buried Have Regrown Their Eyes (4:45)
6. Destroy The World We Love (6:05)
7. This Empty Room Once Was Alive (3:50)
8. I'm Hiding Behind My Eyes (9:15)
www.knifeworld.co.uk
martedì 10 settembre 2013
Knifeworld - Don't Land on Me (single) (2013)
http://www.knifeworld.co.uk/
mercoledì 18 aprile 2012
Knifeworld - Clairvoyant Fortnight EP (2012)
I Knifeworld pubblicheranno un nuovo EP di tre tracce l'11 giugno, a quasi un anno di distanza dal precedente Dear Lord, No Deal. L'EP è già prenotabile presso il sito The Genepool e tutti coloro che lo ordineranno in anteprima potranno scaricare una versione radio-edit della title-track.
mercoledì 16 novembre 2011
AA.VV. - Believers Roast presents The Central Element (2011)

Il 12 novembre si è svolto a Londra un festival molto particolare organizzato dalla label Believers Roast di Kavus Torabi (Knifeworld, Cardiacs, North Sea Radio Orchestra, Guapo). Questo festival ha avuto il pregio di riunire e presentare quanto di meglio ha da offrire l'underground progressive altrenative inglese. Alcuni tra i gruppi che vi hanno partecipato sono comparsi anche sulle pagine di questo blog (e vi consiglio di andarveli a riscoprire), tra i quali Knifeworld, Sanguine Hum, Thumpermonkey, Matt Stevens e The Monsoon Bassoon. Ma non voglio tralasciare William D. Drake, Redbus Noface, Stars In Battledress e tutti gli altri.
Per celebrare l'evento è appena uscita la compilation Believers Roast presents The Central Element, in un'edizione limitata a 500 copie, che contiene dei brani inediti (o perlomeno ancora inediti) degli artisti che hanno partecipato all'evento. Ci sono anche succose anticipazioni come Wheezyboy dei Thumpermonkey, che sarà contenuta nel nuovo album della band in uscita a febbraio, o la strumentale The Eternal Abyss (Excerpt) dei Sanguine Hum tratta dal loro prossimo lavoro previsto per il 2013. Un'altra perla è Siizdabedah dei Monsoon Bassoon - vecchia band di Torabi - che, a quanto riportato nei credits, sarà contenuta in un triplo box set retrospettivo di prossima pubblicazione.
La compilation è davvero ben curata ed è anche un buon modo per conoscere dei validissimi artisti ancora relegati purtroppo ad un seguito di mero culto, ma degnissimi di essere scoperti.
Tracklist:
Stars In Battledress: Fluent English
Knifeworld: In A Foreign Way
William D Drake: Bond Of The Herd
Thumpermonkey: Wheezyboy
Sanguine Hum: The Eternal Abyss (Excerpt)
Admirals Hard:Whip Jamboree
Arch Garrison: Six Feet Under Yeah
The Monsoon Bassoon: Siizdabedah
Matt Stevens: Peccadillo
Redbus Noface: Jack Blind Acid
www.thegenepool.co.uk/items/769.htm
martedì 10 maggio 2011
Karda Estra - New Worlds (2011)

Richard Wileman ha realizzato il nuovo album del suo progetto Karda Estra, al quale ha preso parte in due composizioni anche Kavus Torabi (Cardiacs, Guapo, Knifeworld). New Worlds è scaricabile gratuitamente o tramite offerta presso il sito dei Karda Estra.
www.kardaestra.co.uk
giovedì 14 aprile 2011
Knifeworld - Dear Lord, No Deal EP (2011)
Il nuovo ep dei Knifeworld (ovvero Kavus Torabi) già autori dello strepitoso Buried Alone: Tales of Crushing Defeat, uscirà il 4 luglio esclusivamente sotto forma di download digitale sul sito The Genepool, mentre per l'album si dovrà attendere l'anno prossimo.
Dear Lord, No Deal (questo il titolo dell'ep) conterrà tre brani (Pilot Her - Dear Lord, No Deal - HMS Washout) dei quali potete ascoltare una preview qui sotto:
Dear Lord, No Deal by Knifeworld
HMS Washout by Knifeworld
In anteprima ecco la traccia Pilot Her che volendo si può anche scaricare.
Knifeworld - Pilot Her by abadgeoffriendship
Questo è il comunicato originale tratto dal sito del gruppo:
Knifeworld will release the Dear Lord, No Deal EP on the fire-cracking fourth of July. It will be available exclusively as a digital download.
Containing three new songs Dear Lord, No Deal will be the first release to feature the whole Knifeworld band of Kavus Torabi, Khyam Allami, Melanie Woods, Emmett Elvin, Chloe Herrington and Craig Fortnam.
If merely the news that this wonderful recording will be soon available isn’t enough perhaps a pithy description of each song will encourage a semblance of excitement in your household.
Pilot Her: A breakneck, shit-storm of heartbroken disappointment. A punk-rocking, bittersweet kick in the pineal gland of semi-consciousness. A love-song to music wrapped up in palm muted meltdown of malcontent. A riddle. Farfisa organ, Rhodes, saxophones and bassoons collide with turbo charged drums, beautifully urgent, snaky bass and angry guitars. Vocal melodies to wreck your marriage and harmonies to mid-wife it into counselling. A pop song with a tambourine.
Dear Lord, No Deal: Dripping with summery melancholia, all 12 string, all microdot. All regret, all heavy-heart. A crash out in the park of remorse. A broken life careering through the garden fete of dissatisfaction. Dreams and misdeeds thrown skyward to the lake. 40 years of sweet, sweet music condensed into 2 minutes and 14 seconds of verdant lamentation. Make every play of this sickeningly wondrous beacon sparkle with all the personal pain and anguish you can muster. Wake up from a childhood idyll to find yourself on a fast track to ‘the reaper’. The carriage of your train is dank, the facilities are, at best, poor. The strangers around you seem little interested in conversation. Unsurprisingly the only one who will talk to you is a nuisance. This, my friend, is your life. Dear Lord, no deal.
HMS Washout: This nautical epic will cut through the waves of your half imagined shipwreck. A beautiful 14 minuter, a psychedelic tour de force if you will, HMS Washout ought to send every good man, woman and child among us to Davy Jones’ locker. It will drown you, it will capsize you, it will give you the impression of hoisting the mainsail only to reveal the Jolly Roger. A Jolly Roger made out of fragments of infinity, shards of eternity, jewels of enlightenment. By God though, this one will go the distance. From dry land to ten thousand leagues down this windswept paeon to impossible love will scrub your deck. With cutlass and with scurvy HMS Washout will send you seaworthy.
While the Dear Lord, No Deal EP will require at least five listens to ‘click’ you need only pay once.
http://www.knifeworld.co.uk/
www.facebook.com/knifeworld
www.myspace.com/knifeworlduk
sabato 20 novembre 2010
Knifeworld - The Stench of Honey by abadgeoffriendship
Download Knifeworld – The Stench Of Honey mp3 (from Leader Of The Starry Skies: A Tribute To Tim Smith)
venerdì 29 ottobre 2010
AA.VV. - Leader Of The Starry Skies - A Tribute To Tim Smith. Songbook 1 (2010)

Smith è infatti attualmente in ospedale in una lunga convalescenza dal 2008 dopo aver avuto un ictus. I soldi ricavati dalle vendite del CD andranno totalmente devoluti per venire incontro alle cure necessarie per far tornare Smith a casa. Il tutto è stato organizzato e portato avanti dal chitarrista dei Cardiacs e leader dei Knifeworld Kavus Torabi.
Oltre che consigliare l'acquisto di quest'opera al fine di sostenere tale causa (ricordo che il pre-ordine comprende anche un CD aggiuntivo) facciamo i migliori auguri a Tim Smith.
La tracklist (con relativi artisti) è la seguente:
Savour ~ William D. Drake
Big Ship ~ Ultrasound
Fear ~ Oceansize
Let Alone My Plastic Doll ~ Mark Cawthra
Day Is Gone ~ The Trudy
Foundling ~ Stars In Battledress
Will Bleed Amen ~ Max Tundra featuring Sarah Measures
Shaping The River ~ Julianne Regan
The Stench Of Honey ~ Knifeworld
Is This The Life ~ mikrokosmos
March ~ North Sea Radio Orchestra
Victory Egg ~ Sidi Bou Said
Wind And Rains Is Cold ~ Rose Kemp Vs Rarg
Lillywhite's Party ~ Robert White featuring Andy Partridge
Up In Annie's Room ~ Katharine Blake
Stoneage Dinosaurs ~ Steven Wilson
Home Of Fadeless Splendour ~ The Scaramanga Six
Tracklist del CD compreso nel pre-ordine:
Spell With a Shell ~ Silvery
Arnald ~ Eureka Machines
Tree Tops High ~ Jason Pegg
My Trade Mark ~ Bug Prentice
Gloomy News ~ The Gasman
To Go Off And Things ~ Panixphere
I Hold My Love In My Arms ~ Local Girls
Joining The Plankton ~ a/c woods
Everything Is Easy ~ Scaramanga Six
Dead Mouse ~ Spiritwo
All Spectacular ~ Agency
Nurses Whispering Verses ~ idiotbox
The Duck and Roger The Horse ~ Stephen EvEns and the Gilchrist Family Band
lunedì 13 settembre 2010
KNIFEWORLD – Buried Alone: Tales of Crushing Defeat (2009)

Quello che agli occhi di molti può risultare sacrilego - e cioè l'unione di progressive e punk - agli occhi di altri privi di preconcetti può risultare esaltante. So che ancora c'è qualcuno che si ostina a non reputare tali i Mars Volta, oppure a sminuire come semplice alternative rock gli Oceansize. Insomma per molti anche il progressive contemporaneo deve suonare necessariamente come Genesis, Yes e Marillion. Allora mi chiedo: come si dovrebbe catalogare l'opera prima dei Knifeworld (ovvero Kavus Torabi) se non come progressive rock? La storia ha infatti voluto che fosse proprio un discepolo di Tim Smith e compagni a regalarci una delle opere progressive più esaltanti degli ultimi anni.

Su Buried Alone: Tales of Crushing Defeat mostra tutta la sua abilità in questa veste, regalandoci brani dal respiro eclettico e singolare, dalle direzioni totalmente imprevedibili, mischiando ogni sorta di genere, dall'avanguardia all'hard rock, dal folk alla psichedelia fino al Rock In Opposition.
L'opera è aperta dall'andamento quasi raga di Singled Out for Battery, con i suoi reiterati cori, che finisce in un'incredibile jam chitarristica finale. L'influsso indiano ritornerà più avanti nella placida e vagamente floydiana An Arrival. The Wretched Fathoms alterna un riff hard rock a linee vocali mutuate dai Pink Floyd e intermezzi orchestrali. Ma il primo colpo di genio è Corpses Feuding Underground che in meno di tre minuti frulla un complesso multistrato di sonorità e tracce strumentali (chitarre, fiati e ritmiche) da sembrare indipendenti l'una dall'altra e creare dissonanze quasi melodiche.
Corpses Feuding Underground by Knifeworld
2 The Wretched Fathoms by Knifeworld
Se qualcuno si chiedesse chi potrebbero essere oggi gli eredi dei Mars Volta (anche se ancora è presto per parlare di eredi) i Knifeworld avrebbero buone possibilità. E se in caso vi piacessero non esitate ad ascoltare anche I Dig Your Voodoo (1999) dei The Monsoon Bassoon.
www.myspace.com/knifeworlduk
www.myspace.com/kavustorabi
www.myspace.com/themonsoonbassoon