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sabato 16 novembre 2019

Cauls - Epoché (2019)


Non si sa molto dei Cauls, la band inglese che nel 2017 debuttò con l'album Recherché. Quasi nessuna promozione e pochi concerti hanno portato il gruppo ad un periodo di pausa dal quale è riemerso con una nuova formazione. Inizialmente il frontman Michael Marwood ha abbandonato per trasferirsi in Nuova Zelanda e quando al nucleo del gruppo formato da Chris McManus, Graham Morris e Kye Walker si sono aggiunti Michael Anderson e Josh Ingledew, i cinque hanno meditato di proseguire in chiave strumentale. Sentendo che quella non era la direzione giusta è arrivata Katie Oswell a prendere il posto di cantante e la cui presenza, naturalmente, ha cambiato la prospettiva sonora dei Cauls. Il gruppo è comunque rimasto fedele all'alternative prog dell'esordio che traeva suggestioni hardcore psichedeliche da The Mars Volta e Tool.

Con il nuovo Epoché i Cauls si imbarcano in un album suddiviso in due EP e il cui secondo capitolo arriverà nella primavera del prossimo anno. Le quattro tracce di Epoché ci accompagnano lentamente in un contesto musicale post apocalittico fatto di lunghe digressioni ambient prog che si scontrano con tensioni hardcore, sempre attenuate da tappeti psichedelici e fusion, che la voce squillante della Oswell contribuisce a rendere ancor più futuristiche. Tra le pieghe echi di Arcane Roots, 22 e di molto di quello che oggi viene considerato post prog. Vedremo se con il secondo capitolo quest'opera raggiungerà il pieno compimento.

mercoledì 5 aprile 2017

Cauls - Recherché (2017)


In realtà l'album Recherché del quintetto inglese Cauls era stato annunciato per lo scorso dicembre, anticipato dal singolo Épée, poi credo che la cura maniacale con cui è stato concepito abbia preso il sopravvento per procrastinare l'uscita fino ad ora. Recherché è infatti in lavorazione dal 2015 e, proprio come indica il titolo, possiede quel sapore di ricerca per arrangiamenti e sonorità che possano includere un molteplice spettro ibrido di stili. I Cauls partono dal progressive hardcore per includere all'interno anche influssi math rock e post psichedelici, tutte caratteristiche che ritroviamo in apertura nell'acido trip di Peace Pean. L'uso di poliritmie e di contrapposizioni dinamiche quiet/loud viene mutuato dai The Mars Volta, con le classiche tensioni sonore che affiorano su Radio Johanne/Said Molineux e COQ8. Le tre parti in cui viene divisa Wide Opus Abyss approfondiscono gli aspetti sperimentali con deviazioni space rock e infiniti vortici elettrici mutuati dallo shoegaze. Épée, che sembra quasi l'ultima parte di un album costruito e concepito come un'unica lunga suite, mette insieme echi di Porcupine Tree per poi trasformarsi in una infuocata jam post hardcore nel finale.