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sabato 10 luglio 2021

Telomēre - Where Are We Still (2021)


La scena mathcore canadese, ed in particolare la città di Toronto, negli ultimi tempi si è particolarmente distinta per l'emergere di un nutrito numero di band interessanti come Bird Problems, Autocatalytica, Bastila e Parliament Owls. A queste adesso vanno aggiunti i Telomēre che se ne escono con il loro primo EP Where Are We Still, anche se in realtà il loro singolo d'esordio Kindred Will risale all'anno scorso. I Telomēre sono nati proprio dall'incontro di due membri provenienti da Bastila e Parliament Owls, ovvero Brodie Clark (batteria) e il cantante Devlin Flynn (qui anche nelle vesti di chitarrista) rispettivamente. A loro si sono affiancati Brody Post (voce), Quinn Henderson (chitarra, voce) e Dylan Burrett (basso). 

La proposta che offrono i Telomēre è molto vicina ai canoni swancore che incontrano l'experimental post hardcore. Le evoluzioni dei brani sono complesse, elaborate ed imprevedibili non solo musicalmente, ma anche per ciò che riguarda il range vocale ed i salti improvvisi di dinamica, che vanno da sezioni di clean vocals accessibili e orecchiabili fino a scontrarsi con violenti growl e harsh vocals piuttosto inaspettati.

Sequoia I: Ashes è il brano dove questi contrasti spiccano maggiormente, mentre Sequoia II: For The Wind To Take dopo un'apertura rilassata si dedica ad una serie di passaggi math rock in versione hardcore. Con le sue soluzioni costituite da molteplici direzioni, Microcosms è invece quello che più si avvicina al prog hardcore. La title-track che chiude l'EP è un estremo studio sperimentale sulle possibilità noise e avant-garde del mathcore, dato che la maggior parte del pezzo, dopo un inizio tutto sommato contenuto nei soliti parametri, sceglie di deviare verso rumorismi elettrici e vocalità delirante. Where Are We Still è un biglietto da visita che potrebbe promettere interessanti evoluzioni in futuro.

 

 

domenica 29 settembre 2019

Parliament Owls - A Span Is All That We Can Boast (2019)


Era da qualche tempo che all'interno del cosiddetto experimental post hardcore non veniva pubblicato un album con la giusta potenza e personalità da poter lasciare il segno accanto a band che di solito si citano in questi casi tipo Eidola, Dance Gavin Dance, The Fall of Troy e The Mars Volta. Il quintetto canadese Parliament Owls c'è riuscito con il sorprendente A Span Is All That We Can Boast, battendo i territori dello swancore sotto-sottogenere pretestuoso che si è venuto a creare negli ultimi anni. Nati come quartetto strumentale di math rock con l'EP omonimo edito nel 2017, Hayden Crocker (basso), Joey Martel (chitarra, synths,piano), Jesse Schafer (chitarra) e Marcus Sisk (batteria) hanno aggiunto alla formazione la voce del dotatissimo Devlin Flynn con il quale si sono trovati a produrre dieci nuove portentose tracce raccolte e messe in fila in questo loro esordio come fosse un "best of".

Se i nomi dei gruppi sopra citati, associati alle possibilità sonore che possono offrire i Parliament Owls, accendono in voi una certa eccitazione, aspettate...perché non è finita. Infatti il gruppo ha così tante frecce in dotazione al proprio arco che è un piacere scoprire tutte le sorprese riservate da A Span Is All That We Can Boast. Arrivati con l'ascolto al singolo Matterhorn si pensa di aver già capito cosa la band ha in riserbo per noi, invece a partire da Cloudseeder e procedendo oltre l'album si libra in decollo ancora più in alto verso vette complessamente prog, in atmosfere già frequentate da Agent Fresco, Good Tiger e Leprous. In fondo quello a cui la formula dei Parliament Owls pare ambire è quella di inglobare una moltitudine di identità per raggiungerne una propria.

I Parliament Owls, oltre ad essere provvisti di una tecnica strumentale sopra alla media, possiedono un talento per la scrittura a più livelli non solo formale, ma anche stilistica. Il vagare tra math rock, post hardcore e progressive rock crea talvolta improvvise deviazioni estreme in direzione deathcore, per ritornare in modo repentino alle più epiche delle melodie metal. A Span Is All That We Can Boast
è arrangiato con un gusto talmente competente per ogni sfumatura toccata da creare una distanza di umore e atmosfera che sembra di ascoltare un assemblaggio di tante band messe insieme. Ascolto dopo ascolto il disco ha una crescita continua tanto da pensare che un nuovo classico sia appena nato.