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domenica 10 dicembre 2017

Aereogramme - "My Heart Has A Wish That You Would Not Go" 10th Anniversary Remaster


Dieci anni fa veniva pubblicato My Heart Has A Wish That You Would Not Go, terzo e ultimo album in studio degli Aereogramme, band scozzese di cui oggi si è quasi persa memoria, anche se il loro contributo al genere post hardcore e post rock è stato molto importante. My Heart Has A Wish That You Would Not Go, che rimane per me uno degli album preferiti del decennio, fu quasi un'anomalia nella discografia del gruppo, allora reduce da due lavori altrettanto influenti ed amati come A Story in White (2001) e Sleep and Release (2003). Adesso è il momento di celebrare quell'opera e l'ex chitarrista della band Iain Cook ha curato la nuova edizione rimasterizzata del disco che da oggi è disponibile su Bandcamp.

Probabilmente nel presente molti conoscono i componenti degli Aereogramme per altri motivi: Cook è divenuto un produttore e, nel 2013, ha conseguito un meritato successo di pubblico con il gruppo electro-pop CHVRCHES, formato insieme alla cantante Lauren Mayberry, dei Blue Sky Archives, e a Martin Doherty (co-produttore di My Heart Has A Wish That You Would Not Go). Il batterista Martin Scott è diventato il tour manager dei The Temper Trap e dei CHVRCHES, così come il bassista Campbell McNeil ha ripreso e continuato la sua vecchia attività di tour manager dei Biffy Clyro che aveva abbandonato con la nascita degli Aereogramme. Infine il cantante Craig B. è colui che, tra tutti e quattro, forse, è rimasto un precario della musica: oltre ad iscriversi all’università per studiare teologia, ha poi creato, insieme a Cook, i The Unwinding Hours, raccogliendo il nostalgico pubblico che aveva amato gli Aereogramme e riallacciandosi idealmente a quella strada, ed oggi continua come solista con il progetto A Mote of Dust.

E proprio Craig B. fu indirettamente responsabile del cambio di rotta intrapreso con My Heart Has A Wish That You Would Not Go. Il prolungato periodo di fermo che infatti precedette la sua pubblicazione fu dovuto ai problemi vocali del cantante che, praticamente, svanì per sei mesi. “L’estensione più acuta della mia voce semplicemente scomparve”, spiegò Craig in un’intervista, “e penso sia in parte dovuto alle urla che ero solito fare durante i concerti, specialmente nel tour per il secondo album. È stato un terribile mix di tabacco, whiskey e urla. […] Non c’era alcuna cura medica, ho anche visto dei dottori, ma solo il riposo l’avrebbe riportata indietro. Fu un momento veramente spaventoso”. Craig si trovò in quella situazione a causa dell’estensivo tour che seguì la promozione per Sleep and Release. Così, quando gli Aereogramme riuscirono a tornare in tour, al fine di preservare la voce di Craig B., fu aggiunto un membro esterno che si occupava delle parti urlate. Questo inaspettato incidente in parte influenzò la direzione musicale del nuovo album, dove veniva dato largo spazio alla vena orchestrale/sinfonica della band (tanto che loro stessi coniarono il termine “score-core”), sicuramente meno sperimentale rispetto agli esordi, ma ugualmente affascinante.

L’album fu registrato nei 4th Street Studios e, riguardo alla piega musicale che prese, McNeil spiegò: “Discutemmo a lungo a proposito dell’indirizzo che avrebbe dovuto prendere l’album e molto presto capimmo che apparentemente avevamo due scelte. La prima sarebbe stata quella di abbracciare volontariamente i nostri ottusi individualismi e provare a creare il più incasinato e generalmente discordante album immaginabile. La seconda era scegliere un aspetto del nostro sound precedente ed esplorare pienamente il suo potenziale. […] Convenimmo che l’opzione due sembrava il giusto percorso per noi, così decidemmo di aprirci alla nostra parte più orchestrale, cinematica e abbandonare il nostro metallico Mr. Hyde”. My Heart Has A Wish That You Would Not Go uscì il 5 febbraio 2007 e il lungo titolo era una citazione tratta dal libro “L’Esorcista” di William Peter Blatty, scelta che quasi funzionava da metafora per il contenuto del disco, molto più soft rispetto al passato, ma che conservava l’inquietudine tipica del gruppo. È come se gli Aereogramme con questo titolo avessero voluto dire: ci siamo lasciati andare a sonorità romantiche, ma la nostra anima rimane tenebrosa. Forse i fan della prima ora del quartetto scozzese rimasero spiazzati da tale scelta, ma, a ben vedere, le atmosfere languide e orchestrali dell’album erano un naturale sviluppo di quanto già fatto in passato. Se, infatti, nei lavori precedenti il gruppo aveva lasciato convivere furiose aggressioni e arie dal respiro sentimentale, ora erano queste ultime a prevalere.



Le rasoiate di chitarra elettrica di Conscious Life for Coma Boy traevano quasi in inganno nell’introduzione, il brano diventava subito un lento dai connotati country rock con tanto di intermezzo da camera. Il clima romantico rimaneva tale su Exits, in seguito punteggiata da un piano minimale che sottolineava l’andamento dondolante del pezzo. Il valzer di Barriers e la sinfonica Finding a Light rimanevano i brani simbolo di questa nuova prospettiva solenne e coinvolgente. Dove prima c’erano le chitarre a dare l’impeto dei crescendo ora ecco arrivare fiati e violini che, però, non superavano mai il livello di guardia. Dall’altro lato potevano costituire un legame con il passato le residue tracce elettriche che facevano la loro comparsa nel finale di Living Backwards o il clima morboso di Nightmares, che si collegava alle spire elettroniche nelle quali si consumava il dramma della notevole The Running Man. Gli Aereogramme scelsero coraggiosamente di allontanarsi dall’asprezza dei loro suoni, inerpicandosi in una materia delicata come il melodismo sinfonico, restando però ancorati al loro substrato melanconico.

Per la promozione dell’album gli Aereogramme riuscirono ad organizzare un nuovo tour negli Stati Uniti, un’esperienza che questa volta non si rivelò affatto positiva per la band. Le cose cominciarono a prendere una brutta piega fin dall’inizio, quando si presentarono i problemi per ottenere il visto. I cavilli burocratici ritardarono la partenza del gruppo con il risultato di dover cancellare la prima settimana del tour e ripianificare le date interessate, rimandandole. Anche una volta giunti negli Stati Uniti niente andò per il verso giusto: il tour si rivelò un vero inferno, sia dal punto di vista organizzativo, sia dal punto di vista logistico, fiaccando definitivamente il morale della band. Fu in quel momento che, durante alcune discussioni nelle varie stanze d’albergo, gli Aereogramme decisero di farla finita e sciogliersi.

venerdì 2 ottobre 2015

Tre album per il weekend: A Mote of Dust, The Panic Division, Lydia

 
Dato che devo segnalare tre uscite che con il progressive rock non hanno nulla da condividere, ho deciso di accumulare tutto in un unico post.

Il primo è quello dei The Panic Division, il progetto del musicista Colton Holliday il cui precedente album, Eternalism, fu uno dei miei preferiti del 2012. Aero Nautical, pubblicato oggi, è ancora una volta un'avventura musicale che si tuffa nelle atmosfere del rock anni '80, sonorità sature ed energiche dominate da chitarre e tastiere, mettono sempre in mostra il gusto per le melodie di Holliday.




Il secondo disco è molto differente e viene pubblicato sempre oggi. A Mote of Dust è un nuovo progetto solista dell'ex Aereogramme e forse anche ex The Unwinding Hours, Craig B. L'album omonimo è molto crepuscolare e minimale, in una parola intimista, e per la maggior parte del tempo vede Craig impegnato in solitaria a cantare ballate autunnali coadiuvato solo da chitarra acustica e piano. Se ne consiglia quindi l'ascolto in determinati stati d'animo e in momenti molto rilassati della giornata. Molto simile alle cose fatte con gli Unwinding Hours, ma ancora più scarno a livello di strumentazione. A proposito di quel gruppo non sappiamo se continuerà dato che Iain Cook, l'altra metà degli UH, è impegnatissimo con i CHVRCHES.





Il terzo è un album di pop cristallino e semplicemente perfetto che arriva dai Lydia. Il gruppo è da molto tempo che è in giro, ma, dopo quello che viene considerato il loro classico, Illuminate del 2008, li avevo un po' persi di vista. Complice sono state le varie vicissitudini della band: l'abbandono di Mindy White per formare gli States, poi quello del chitarrista Steve McGraw e infine uno iato nel 2010 durato lo spazio di un annetto. Da lì in poi ci sono stati alti e bassi, ma questo Run Wild è stata una bella sorpresa, un piccolo gioiello di dream pop dove non c'è un brano fuori posto, con una menzione particolare per The Sound in Your Dream e Past Life.




domenica 29 settembre 2013

CHVRCHES - The Bones of What You Believe (2013)


Quella dei CHVRCHES non è certo musica di cui si occupa questo blog, ma la loro presenza in questa sede è giustificata dal fatto che la band in questione è un progetto dell'ex chitarrista degli Aereogramme Iain Cook, costituito insieme a Martin Doherty (turnista con i Twilight Sad) e Lauren Mayberry (che, oltre ad avere una laurea in legge ed essere stata giornalista freelance, ha militato in varie band nel giro di Glasgow).

Credo fosse più o meno nel 2011 quando Craig B. (frontman dei defunti Aereogramme), in un suo tweet, presentò questo nuovo progetto dell'amico Iain Cook, ovvero l'altra metà degli Unwinding Hours. Ascoltando il materiale nella pagina Soundcloud dei CHVRCHES all'epoca pensai ad un prodotto amatoriale e artigianale tipico dei "ragazzini che stanno tutto il giorno in casa a cazzeggiare col sintetizzatore" (cit. The Commitments). Ora, a parte che Cook e Doherty non sono più ragazzini, mai avrei pensato che, dopo due anni, questo trio di electropop avrebbe conquistato pubblico e critica, partendo dalle difficili platee americane e mietendo consensi e premi in importanti festival alternativi come SXSW, arrivando poi ad aprire i concerti dei Depeche Mode.


Iain Cook                          Lauren Mayberry               Martin Doherty

L'inarrestabile ascesa dei CHVRCHES è merito, oltre che di un'incessante promozione on the road, di brani che mano a mano trapelavano in rete ed ognuno di essi è diventato un singolo di successo nell'ambiente del pop alternativo a partire dall'opener The Mother We Share, fino ad arrivare all'epocale perfezione di Gun che, di sicuro, è la miglior pop song partorita quest'anno. The Bones of What You Believe è quindi il frutto e una raccolta di due anni di lavoro che nel frattempo hanno reso questa opera prima attesissima dal pubblico che li seguiva. Paragonati da più parti a band come M83 e Passion Pit, i CHVRCHES hanno dalla loro un punto in più rispetto a questi: la maggior perfezione con cui sanno scrivere delle melodie pop contagiose, di quelle che ti si stampano in testa in maniera indelebile.

Molto del fascino dei CHVRCHES è innegabilmente portato dalla figura magnetica ed eterea della cantante Lauren Mayberry, grazie ad una presenza scenica discreta e allo stesso potente, ora fragile, ora fiera, ma mai volgare o eccessiva. E, come se non bastasse, la Mayberry aggiunge alla musica delle liriche intelligenti e pregnanti. I CHVRCHES innalzano la Mayberry a loro musa e icona, non come la solita divetta di plastica destinata all'oblio, ma un po' come fu la Elizabeth Frazer dei Cocteau Twins, modello di frontwoman carismatica e pensante. Più che un piatto synthpop usa e getta quello creato dai CHVRCHES va ad inserirsi accanto a quello più maturo ed intellettuale degli School of Seven Bells, producendo un album d'esordio solido e geniale nella sua semplicità.

http://chvrch.es/


venerdì 7 giugno 2013

Aereogramme - Acoustic EPs


I defunti Aereogramme, la cui eredità è stata presa in pugno dagli The Unwinding Hours, hanno reso disponibili in download su bandcamp 5 EP acustici che il gruppo vendeva esclusivamente durante i tour. Ci sono versioni acustiche di brani già editi, alcuni inediti e altre tracce non proprio acustiche per un totale di 23 brani. Buon ascolto!

lunedì 16 luglio 2012

The Unwinding Hours - in anteprima "Break" il primo brano tratto da "Afterlives"


Ecco in anteprima Break, il primo brano tratto da Afterlives, secondo album degli The Unwinding Hours in uscita il 20 agosto. Il disco è già prenotabile nel sito dell'etichetta del gruppo la Chemikal Underground a questo indirizzo. Ci sarà anche una versione in vinile 180 grammi con allegato cd e un file audio da scaricare di circa un'ora e un quarto dove Craig B e Iain Cook raccontano il dietro le quinte delle sessioni in studio.

'Break' by The Unwinding Hours by Chemikal Underground

http://theunwindinghours.tumblr.com/

giovedì 7 giugno 2012

Nuove uscite per Sucioperro e The Unwinding Hours


Le due band scozzesi Sucioperro e The Unwinding Hours usciranno entrambe con un nuovo album nel mese di agosto. I secondi ci fanno sapere che l'album si intitolerà Afterlives e sarà pubblicato il 20 agosto. Qui di seguito in anteprima la cover del CD e il demo di un nuovo brano che potrebbe esservi incluso.




http://theunwindinghours.tumblr.com/

I Sucioperro hanno appena svelato il primo di tre video promozionali per il quarto lavoro intitolato Fused, anch'esso in uscita l'8 di agosto. Il brano si intitola A River of Blood e possiede un sound più oscuro e duro del solito.

Tracklist:

1. A River Of Blood

2. To Nothing
3. Wolves
4. What A Fucking Chump
5. Rabbits In Boxes
6. Pig Ravens
7. Mein Kleine Taube
8. Discipline Office
9. Where At Dat Wild At
10. Glass Castle
11. Fused
12. You Should Get Some Sleep




http://sucioperro.com/hs/
http://sucioperro.bandcamp.com/

martedì 22 maggio 2012

OLYMPIC SWIMMERS - No Flags Will Fly (2012)


Nel panorama musicale britannico, da sempre, è dalla Scozia che sono arrivate le intuizioni migliori. In altre parole, se guardiamo prettamente al lato artistico e non a quello delle classifiche, le realtà musicali che hanno influenzato in maniera duratura le nuove generazioni vengono tutte da lì. Nell’immaginario pop rock o anche alternative rock, le band scozzesi si sono sempre distinte per un che di particolare, come se dalle brughiere umide e nebbiose arrivasse un valore aggiunto all’ispirazione. Che si parli del dreampop dei Cocteau Twins, del noise pop dei Jesus and Mary Chain - che diede la stura a quello che poi venne chiamato shoegaze -, o, più di recente, del post rock dei Mogwai e dell’alternative dei Biffy Clyro e Aereogramme, sembra che queste band abbiano avuto come comune denominatore quello di sgretolare l’armonia, ma sempre conservando la melodia al suo centro. (cit.)

Ed è proprio l’ex chitarrista degli Aereogramme Iain Cook, ora negli The Unwinding Hours, a produrre il debutto degli Olympic Swimmers, No Flags Will Fly in uscita il 4 giugno, giovane band proveniente da Glasgow. Il quintetto composto da Graeme Smillie, Jamie Savage, Jonny Scott, Simon Liddell e Susie Smillie, come tutti i loro illustri conterranei precedentemente citati, puntano non tanto sul facile ritornello, ma sull’atmosfera, producendo un delicato alternative pop con inclinazioni folk molto gradevole e anche qualcosa di più. L’incalzante ebbrezza pop rock di Knots e Apples and Pears e la preziosa grazia dell’eterea di Where It Snows si arricchiscono di nobili paragoni con gli All About Eve, uno dei gruppi inglesi più sottovalutati di sempre. Susie Smillie ha la stessa sensibilità della straordinaria Julianne Regan quando canta con piglio solenne su Fallen Trees e gli arpeggi di chitarra si amalgamano negli stessi impasti celestiali.

La direzione dietro le quinte di Cook permette agli Olympic Swimmers di aggiungere alla loro tavolozza sonora quelle lievi e vorticose tensioni chitarristiche portate in eredità dagli Unwinding Hours. Qui è tutto molto più soft, ma fin dall’inaugurale crescendo di Father Said, arrivando al richiamo dei My Bloody Valentine di In This House, gli Olympic Swimmers riescono a cingere in un unico abbraccio ciò che di più alternativamente raffinato ha prodotto la Gran Bretagna. Ma che i cinque di Glasgow siano una band di valore lo si sente dai brani più sommessi e d’atmosfera come Rung Down the Curtain e Mt. Noah, territori così delicati da rendere in musica dove magari altri avrebbero capitolato. Un esordio davvero promettente che potrebbe rappresentare il preludio ad un radioso futuro.







http://www.olympicswimmers.co.uk/
http://olympicswimmers.bandcamp.com/
http://www.myspace.com/olympicswimmers

venerdì 11 maggio 2012

Introducing Olympic Swimmers


Gli Olympic Swimmers hanno finora all'attivo solo due EP usciti nel 2010 e nel 2009 (5 canzoni in totale). E' da tempo che li conosco, ma è arrivato ora il tempo di segnalarli. Ho conosciuto questa band scozzese (di Glasgow) attraverso Iain Cook. L'ex chitarrista degli Aereogramme - e ora negli The Unwinding Hours insieme a Craig B - ha infatti prodotto il disco d'esordio degli Olympic Swimmers in uscita il 4 giugno. Where it Snows è il primo singolo estratto da No Flags Will Fly e forse vi compariranno anche i tre brani inclusi nell'EP Two.





http://www.olympicswimmers.co.uk/

lunedì 2 agosto 2010

Spirit Ditch - The Unwinding Hours & RM Hubbert

The track is a cover version of the Sparklehorse track 'Spirit Ditch' from the 1995 record 'Vivadixiesubmarinetransmissionplot' performed by The Unwinding Hours and RM Hubbert. The track is part of a tribute project in rememberance of the music of Elliott Smith, Vic Chesnutt and Mark Linkous. All proceeds from the downloads will go to Depression Alliance UK. Please support this worthy cause.


<a href="http://thesteinbergprinciple.bandcamp.com/track/spirit-ditch-by-the-unwinding-hours-rm-hubbert">Spirit Ditch by The Unwinding Hours &amp RM Hubbert by The Steinberg Principle</a>

venerdì 23 aprile 2010

The Unwinding Hours - Exclusive Tour EP

I The Unwinding Hours hanno pubblicato un EP acustico registrato in studio - contenente tre inediti! - disponibile in vendita solo ai concerti e tramite il sito dell'etichetta della band Chemikal Underground. Ecco il link: http://shop.chemikal.co.uk/acatalog/UNW_TOUREP.html


Tracklist:

1. The Wait
2. Let You Down
3. Tightrope (Acoustic)
4. Burning River
5. Traces (Acoustic)







domenica 17 gennaio 2010

THE UNWINDING HOURS - The Unwinding Hours (2010)



Il mondo discografico è incomprensibile oltre che spietato. Le sue leggi non seguono alcuna logica, tanto che una band come gli Aereogramme si è vista mancare un adeguato seguito ed è stata costretta a sciogliersi nonostante il loro ultimo lavoro fosse il più accessibile, il più melodico ed orecchiabile, oltre ad essere il più riuscito. In pratica era quello che più si prestava ad allargare il loro bacino di fan. Tutto questo, stranamente, non bastò e i quattro si dissero addio.

Oggi però, a meno di tre anni dall'uscita di My Heart Has a Wish That You Would Not Go, due di loro si sono incontrati di nuovo per dare vita ai The Unwinding Hours. Intanto, durante questo lasso di tempo, quando ascolto ancora l'ultimo lavoro degli Aereogramme, mi chiedo come ha fatto Barriers a non divenire un inno epocale - come invece lo diventa qualsiasi ultima cagata partorita dagli U2 - o come mai Exits non sia diventata un classico per cuori romantici. E ancora: perchè le perle disseminate in quell'album sono state ignorate da chi di dovere (leggi: giornalisti). Avrete capito che se finora non eravate a conscenza degli Aereogramme avete fatto un grande errore (a cui si può sempre porre rimedio), ora però non fate lo stesso ignorando gli Unwinding Hours.

Il chitarrista Iain Cook e il cantante Craig B. con questo nuovo progetto non hanno la pretesa di mostrare una deviazione dal loro percorso musicale, ma si riallacciano idealmente a quella strada che era stata interrotta, proseguendo il percorso degli Aereogramme. The Unwinding Hours somiglia maledettamente ad un nuovo capitolo del loro ex gruppo, tanto che sembra il naturale sviluppo di ciò che è stato prodotto dai due nel passato. Nella musica degli Aereogramme convivevano sentimenti contrastanti come malinconia, disagio, rabbia, tensione e dolcezza, tutti attributi che ora ritroviamo in questo album, però con molto più romanticismo e pacatezza.

L'album si apre con Knut - che è stata anche la prima canzone ad essere trapelata dalla pagina MySpace del duo - che rende palese il richiamo al minimalismo in crescendo dei Sigur Ròs, iniziando sommessamente con un nucleo di accordi reiterato, fino alla conclusione in un solenne "fortissimo" di distorsioni e noise. Si continua con il pezzo forte Tightrope, classica ballata dal sapore Aereogramme (che vedrei molto lanciata come singolo): archi e nostaligia sono tenuti insieme da una trama di accordi maestosi ed emozionanti. Da qui in poi è un susseguirsi di canzoni che si addentrano nel mondo Aereogramme e ne sondano le varie declinazioni: dai dolci arpeggi di chitarra acustica in Little One e Solstice, allo spettro dell'elettronica invasiva di Peaceful Liquid Shell con i suoi bordoni di synth e colpi di batteria in primo piano che fanno molto anni '80. Child recupera questo aspetto in una veste sonora ancora più drammatica, immersa in quelle spire tanto claustrofobiche quanto seducenti, in un gioco di contrasti che solo gli Aereogramme sapevano creare. Il trittico finale è all'insegna della quiete: Traces si fonda su giochi di specchi di chitarra tra riverberi e reiterazioni, Annie Jane è una ballad di un'intensità struggente e The Final Hour chiude prima con un sussurro, per poi svegliarsi all'improvviso, nella seconda metà, con cadenzati colpi di tamburo che, come un grido di battaglia, segnano metaforicamente la rinascita di Cook e Craig B., come a dire "noi siamo qui e continuiamo nella nostra strada, contro qualsiasi avversità, a testa alta".

Stavolta non c'è spazio per gli assalti aggressivi in stile hardcore, la rabbia è scomparsa: ora il posto è lasciato ad una musica riflessiva, pacata, per cuori romantici e per inguaribili nostalgici e per trascorrere "ore rilassate". E' appena finito il 2009 e già ci ritroviamo ad iniziare il conto dei migliori album del 2010. Si comincia con The Unwinding Hours.

mercoledì 2 dicembre 2009

The Unwinding Hours

Circa un anno fa mi trovavo a scrivere su quete pagine il necrologio degli Aereogramme sotto forma di recensione al loro Box-Set di 8 vinili. Oggi, dalle ceneri degli Aereogramme, sono sorti gli The Unwinding Hours, fondati dal chitarrista Iain Cook e dal cantante Craig B.

Il loro omonimo album di debutto uscirà il 15 febbraio 2010 via Chemikal Underground e conterrà 10 brani, uno dei quali potete scaricarvelo seguendo il link qua sotto. Inutile dire che la notizia è una di quelle che emozionano, soprattutto dopo aver sentito Knut. Un demo di Solstice può essere ascoltato alla loro pagina MySpace. www.myspace.com/theunwindinghours

DOWNLOAD: "Knut"


The Unwinding Hours tracklist:

1. Knut
2. Tightrope
3. Little One
4. There Are Worse Things Than Being Alone
5. Solstice
6. Peaceful Liquid Shell
7. Child
8. Traces
9. Annie Jane
10. The Final Hour