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sabato 28 gennaio 2023

Kill Iconic Fest: la trasversalità del progressive hardcore


Lo scorso 8 gennaio si è tenuto ad Anheim il Kill Iconic Fest sul quale vale la pena soffermarsi un attimo per la particolare line-up che ha portato in scena una sintesi indicativa della piega che ha preso una frangia appartenente al progressive hardcore. Innanzi tutto, come nasce il Kill Iconic Fest? Il festival è stato l'emanazione della Kill Iconic Records, etichetta fondata e gestita a partire dal gennaio 2021 (inizialmente sotto forma di magazine) da Donovan Melero degli Hail the Sun e il manager Sinjin Ayat con lo scopo di promuovere la scena alternativa post hardcore americana, mettendo finora sotto contratto le band Satyr, Gold Necklace, VIS e altri. Andando ad ascoltare la musica di questi artisti si capisce che il confine con altri stili musicali è molto labile, partendo dall'estremo experimental post hardcore dei Satyr fino ad arrivare al math pop infuso di R&B dei Gold Necklace.

Il Kill Iconic Fest non ha fatto altro che estendere tale concetto andando a mettere assieme artisti provenienti da altre etichette, ma tutti collegati ad un passato comune all'interno dell'universo progressive hardcore. Il billboard stesso del festival posiziona i nomi dei protagonisti quasi in modo evolutivo, un'esplicativa sintesi dello sviluppo in versatilità che, dal primario post hardcore, ha portato il pop mainstream a contaminarsi con forme math rock, R&B, dance e persino hip hop.

Partendo in primis dai redivivi e leggendari The Sound of Animals Fighting, formati da membri di RX Bandits, Chiodos e Circa Survive, tornati insieme da poco con l'EP Apeshit e che fecero della loro imprevedibile e audace connessione tra generi sperimentali un fine artistico.

 

Poi si passa ai The Fall of Troy, storico gruppo che quest'anno celebrerà in tour i venti anni del primo omonimo album e la cui influenza seminale per la nascita e sviluppo del prog hardcore non è mai troppo ricordata. Un disco come Doppelgänger nel 2005 era già molto avanti a ciò che si ascoltava in quel periodo in ambito post hardcore.


I successivi Hail the Sun sono stati proprio tra i beneficiari delle influenze di The Fall of Troy, Circa Survive e Coheed and Cambria e, con il progressivo cambio di traiettoria di queste band, sono diventati un punto di riferimento per chi ricerca un metaforico "fermo immagine sonoro" del caratteristico sound math hardcore.

Tra il ritorno di altre due storiche firme come Sparta e Scary Kids Scaring Kids si passa al math rock degli Strawberry Girls e alle nuove leve Body Thief, che si ispirano ai Circa Survive, e al pop multicolorato di Andrés che include i più disparati crossover stilistici. E infine, tra le cose che sembrano allontanarsi di più da tutto ciò che le hanno precedute, ci sono i Glod Necklace guidati in realtà da tre veterani del math post hardcore come il cantante Kurt Travis che ha militato nei Dance Gavin Dance e negli A Lot Like Birds, il chitarrista Brendon Ewing dei Chon e il batterista Joseph Arrington anch'egli ex A Lot Like Birds. Infine una menzione d'obbligo va a colui che fondò questa band, Michael Franzino, il quale è invece presente con la sua ultima creatura, i Moxy the Band (il loro primo album Dream Feeling è uno degli highlight del 2022), trio synthpop messo insieme con la sua ragazza Amber De La Rosa alla voce e che suonano quanto di più lontano al progressive post hardcore, a riprova della versatilità e dell'evoluzione che ha subito il genere.

martedì 19 settembre 2017

Circa Survive - The Amulet (2017)


All'inizio di quest'anno i Circa Survive hanno ricordato il decimo anniversario di On Letting Go, uno dei loro album più amati, con un grande tour celebrativo e oggi siamo qui a parlare del sesto album in studio The Amulet che arriva a tre anni di distanza da Descensus. Proprio con On Letting Go la band di Philadelphia era riuscita a conquistarsi una fetta di pubblico più ampia dopo l'esordio con Juturna, ponendosi sulla scia di quel progressive hardcore in stile Coheed and Cambria chedurante quel periodo stava vivendo la sua stagione migliore, tanto da creare una vera comunità musicale attorno all'etichetta Equal Vision Records.

Dieci anni e quattro album dopo ritroviamo i Circa Survive con The Amulet in una versione adulta di ciò che era quel genere. Come i loro fan anche loro sono cresciuti, hanno messo su famiglia e anche la testa a posto, quindi l'ispirazione ha seguito questa crescita rispecchiandosi nelle scelte stilistiche. Non ci sono più ritornelli catchy, non ci sono più le caratteristiche dinamiche quiet/loud, ma soprattutto non ci sono più punti di paragoni con gli colleghi. The Amulet presenta un gruppo stilisticamente emancipato che ha trovato una propria identità sonora, anche se non è semplice penetrare nell'essenza delle canzoni presenti nell'album a causa di elementi melodici talvolta sfocati. I Circa Survive non suonano più un post hardcore progressivo per adolescenti, ma nella loro maturità sembrano aver raggiunto un rapporto intellettuale con il proprio sound simile ai Dredg.

Come per Juturna, qui siamo di fronte ad un lavoro che va assaporato lentamente: all'inizio può lasciare perplessi e indifferenti proprio per la sua omogeneità nel fluire tra un brano e l'altro, però poi si faranno strada alcuni particolari e qualità nascoste. La maggior parte della musica composta per l'album conserva una miscela hard psichedelica, ancora e sempre orchestrata dall'interplay delle chitarre di Colin Frangicetto e Brendan Ekstrom, che sembra non avere contorni ben definiti ma sfumature frutto, ora più che in passato, di sessioni di scrittura fatte di jam collettive e improvvisazioni trasformate in strutture. Sicuramente non è un album che convincerà tutti, dato che comunque resta nell'aria qualcosa di lasciato in sospeso che dipende forse dalla rinuncia nella ricerca di trame più complesse ed incisive.

mercoledì 16 marzo 2016

Il ritorno dei Saosin con "Along the Shadow"


C'era una volta la band chiamata Saosin che fu la prima ad esporre al pubblico il nome di Anthony Green. Dopo l'EP d'esordio Translating the Name, pubblicato nel 2003 e che suscitò un discreto clamore nell'ambiente del post hardcore, Green e la band separarono le loro strade e lui come sappiamo andò a formare i Circa Survive. Nel frattempo i Saosin continuarono a incidere musica, producendo altri due album con il giovane cantante Cove Reber, che venne poi licenziato dalla band nel 2010 poiché gli altri non erano molto contenti delle sue abitudini tabagiste e delle performance vocali del ragazzo che stavano diminuendo di qualità per gli standard del gruppo.

Dopo anni passati a produrre demo e cercare un valido sostituto (ad un certo punto sembrava che fosse interessato anche Tilian Pearson ex Tides of Man e ora nei Dance Gavin Dance), il futuro dei Saosin sembrava incerto. Ma ecco che nel 2012, durante il bis di un concerto, Anthony Green venne raggiunto sul palco dai chitarristi Beau Burchell e Justin Shekosk, riaccendendo in loro la voglia di risuonare i vecchi pezzi insieme a partire dal classico Seven Years. E infatti nel 2014 Green si riunisce ai suoi vecchi compagni per un intero tour, annunciando anche la registrazione di un nuovo album. Ed ecco che oggi l'annuncio ufficiale è che Along the Shadow, terzo LP in studio del gruppo e il primo dopo 13 anni con Green alla voce, sarà pubblicato il 20 maggio, presentato dal singolo The Silver String del quale potete vedere il video qui sotto:



Along The Shadow track list:

1. The Silver String
2. Ideology is Theft
3. Racing Toward a Red Light
4. Second Guesses
5. Count Back from TEN
6. The Stutter Says A lot
7. Sore Distress
8. The Secret Meaning of Freedom
9. Old Friends
10. Illusion & Control
11. Control and The Urge to Pray

www.saosin.com

lunedì 7 marzo 2016

Implicazioni letterarie nel prog hardcore: Casa di Foglie di Mark Z. Danielewski


Esattamente 16 anni fa, il 7 marzo 2000, veniva pubblicato negli Stati Uniti il romanzo d’esordio di Mark Z. Danielewski, House of Leaves. Precedentemente comparso a episodi e incompleto su Internet, il libro non era quello che si definisce una lettura convenzionale. Esso presentava vari piani narrativi contraddistinti da caratteri tipografici differenti, impaginato con una grafica unica che poteva contenere in modo contrastante poche righe, fitte note, una sola parola, frasi scritte obliquamente, capovolte o da leggere necessariamente con l’utilizzo di uno specchio. Questi espedienti non erano gratuiti, ma funzionali alla storia al fine di immergere ancora di più il lettore nell'atmosfera del libro che si apprestava a diventare un caposaldo della letteratura ergodica (termine coniato dallo studioso norvegese Espen J. Aarseth nel suo testo Cybertext: Perspectives on Ergodic Literature) che sta a significare un apporto attivo da parte del lettore, uno sforzo affinché la lettura non si esaurisca solo in maniera passiva.

Immediatamente House of Leaves colse l’immaginario di molti giovani, diventando un romanzo di culto che non era difficile trovare tra le scrivanie dei dormitori universitari. Forse era inevitabile che questo libro dalla struttura così particolare e richiami ai viaggi ultradimensionali che possono trovare una metafora nell’uso di allucinogeni, andasse ad influenzare una parte della musica sperimentale di quel periodo. Il caso ha voluto che, tra i vari generi, quello che ne ha beneficiato di più è stato proprio il prog hardcore, trovando estimatori che non hanno fatto mistero della loro ammirazione per l’opera di Danielewski tra i quali contiamo Colin Frangicetto e Anthony Green (Circa Survive), Thomas Erak (The Fall of Troy) e Simon Neil (Biffy Clyro). In Italia purtroppo Casa di Foglie ha avuto una sola edizione nel 2005 per la collana Strade Blu di Mondadori, oggi fuori catalogo e introvabile se non a prezzi esorbitanti. Nel 2013 la casa editrice Beat commissionò una nuova traduzione annunciando un’imminente ristampa, progetto che poi fu definitivamente accantonato.


IL LIBRO

Come si diceva, la trama di House of Leaves si dipana su tre livelli che legano i destini degli altrettanti protagonisti ad una misteriosa casa che diventerà il centro delle loro ossessioni. Il personaggio che funge da narratore e collegamento è Johnny Truant, un giovane di Los Angeles dall’infanzia difficile che lavora come apprendista tatuatore e conduce una vita piuttosto dissipata con l'amico Lude tra droghe, avventure sessuali occasionali, l’amore per una spogliarellista e varie paranoie. I fatti che seguiranno, con il ritrovamento di un manoscritto all’interno dell’appartamento nel quale si è appena trasferito, non faranno che amplificarne i deliri. L’altro personaggio chiave è Zampanò, il precedente inquilino (cieco) appena deceduto che aveva condotto e redatto un puntiglioso studio sul film-documentario The Navidson Record, un terrificante reportage sulla casa in questione che ha avuto un successo di culto ed è diventato un fenomeno socio-culturale. Quello che noi leggiamo non è altro che lo scritto di Zampanò messo in ordine da Truant che lo intervalla con note autobiografiche, aggiunte, correzioni e materiale tratto da opinioni e molteplici teorie sul film di altri registi, psicologi, filosofi e studiosi vari. Nella dissertazione di Zampanò scopriamo che The Navidson Record è stato altresì oggetto dei più minuziosi e dettagliati studi in qualsiasi campo accademico e culturale. Come l’ossessione per la casa risucchierà la vita di Truant in un incubo, già dall’introduzione egli ci anticipa che il tutto potrebbe essere frutto della follia di Zampanò perché niente di ciò che è stato scritto sembra avere riscontri nella realtà: nessuna traccia del film o dei numerosi volumi con articoli ad esso dedicati e i personaggi famosi citati all’interno di House of Leaves, interpellati da Truant, non hanno mai sentito parlare di Zampanò o di Will Navidson.

La parte più agghiacciante è naturalmente quella dedicata alla descrizione del documentario The Navidson Record. Will Navidson, un fotoreporter premio Pulitzer sposato con l’affascinante ex modella Karen Green, si trasferisce con lei e i due figli in Virginia in un’isolata casa in Ash Tree Lane. All'inizio assistiamo alla tranquilla vita bucolica dei Navidson con Will che ha deciso di riprendere spaccati di vita familiare piazzando le sue videocamere nella casa, anche con l'intento di riallacciare il rapporto un po' in crisi con Karen a causa della sua continuata assenza per gli spostamenti di lavoro. Ma la pacifica nuova vita che la famiglia aveva pianificato viene ben presto interrotta da un fatto imprevisto dal carattere sovrannaturale.

Tornati da un viaggio a Seattle, i Navidson scoprono che la casa non è più la stessa ed ha subìto dei cambiamenti interni con la comparsa di una porta, prima inesistente, al piano superiore nella stanza da letto principale "che però non dà sulla stanza dei bambini, bensì su uno spazio che somiglia a una cabina armadio". Inoltre, alcuni successivi rilievi condotti da Navidson svelano che le misure esterne della casa non coincidono con quelle interne che risultano più ampie. Dopo aver notato altre modifiche, Navidson continua a documentare il tutto con la sua videocamera, scoprendo all’interno della casa lunghi corridoi, interminabili scalinate a spirale in continua trasformazione e smisurate sale con il comune denominatore di sembrare ambienti anonimi, ma infiniti, molto freddi, bui e caratterizzati da un silenzio angosciante. L'unico rumore distinto percepito nelle varie esplorazioni fatte da Navidson è un sinistro ringhio di un non ben precisato animale che proviene dall'ignota oscurità dei labirintici luoghi. Ovviamente la famiglia è impaurita e Navidson decide di coinvolgere nella sua ricerca per capire cosa stia succedendo anche altre persone tra cui il fratello Tom, l’esperto esploratore Holloway Roberts e altri tre compagni tra cui un ingegnere amico di Will, Billy Reston, rimasto paralizzato dopo un incidente di lavoro in India.

La prosa di Danielewski è implacabile nel non rivelare, ma solo suggerire quanto basta per terrorizzarci. La casa per questo non è una metafora della paura irrazionale di ciò che non conosciamo o del mistero dell'aldilà, ma qualcosa di più profondamente legato all'inconscio collettivo che trova nell’oscurità viva e pulsante - capace di assorbire e consumare qualsiasi fonte di luce, calore e energia - un parallelismo nei buchi neri. Ecco quindi che la costante percezione di vuoto cosmico che provano i poveri esploratori al suo interno, girovagando intere settimane senza sapere cosa li aspetta o se riusciranno ad uscire, è magistralmente trasmessa da Danielewski accendendo in noi l'inedita sensazione di essere risucchiati in una dimensione di non-esistenza, un non-luogo dove nessuno sembra mai aver messo piede: praticamente il contrario stesso della vita. 


LA MUSICA

Come un buon album progressive va riascoltato più volte per essere apprezzato fino in fondo, anche Casa di Foglie necessiterebbe almeno di una seconda lettura per comprenderne la complessa costruzione che lo permea. Non è un caso che per il mio libro, Altprogcore - dal post hardcore al post prog, abbia scelto come data di uscita il 7 marzo dello scorso anno, per omaggiare di proposito il quindicesimo anniversario di Casa di Foglie e l'ispirazione che ha trasmesso al prog hardcore. Nel mio libro si accenna anche a questi particolari, ma vediamo nel dettaglio quali sono queste citazioni:

Juturna, il primo album dei Circa Survive pubblicato nel 2005, conta come influenza primaria il film Eternal Sunshine of the Spotless Mind (non scriverò mai lo stupido titolo italiano), ma la hidden track, che nel CD inizia quasi nove minuti di silenzio dopo la fine ufficiale dell'album, prende proprio il titolo di House of Leaves con il testo scritto in base al punto di vista di Johnny Truant.
 


L'influsso di Danielewski nel gruppo di Anthony Green è proseguito più avanti nell’immagine che richiama visivamente la sinistra e malvagia essenza della casa per accompagnare il singolo b-side The Most Dangerous Commercials del 2008 e creata da Esao Andrews, il pittore che collabora fin dagli esordi con i Circa Survive.



La follia che coglie i personaggi in questi anditi oscuri e gelidi si staglia tra le note della musica mathcore dei The Fall of Troy che in Doppelgänger, sempre nel 2005, dedicano più di un brano al romanzo di Danielewski. Ma, se si eccettuano i titoli, a differenza dei Circa Survive i testi di Thomas Erak si prestano a interpretazioni molto più libere, forse anche dissociate dai temi del libro. Tom Waits non è tanto un gioco di citazioni tra il trio di Seattle e il cantautore che nel suo repertorio ha proprio una canzone dal titolo The Fall of Troy, ma esattamente vuole riferirsi ad un capitolo ben preciso del libro quando Navidson, insieme a Reston, si avventura nella ricerca della squadra di Holloway dispersa tra i labirinti della casa, lasciando Tom da solo ad aspettare (appunto), accampato per tre giorni nella grande sala (o terra di nessuno) e comunicando via radio.



Di Holloway verrà ritrovato solo un confuso nastro registrato che testimonia la sua tragica fine, anticipata da un crollo nervoso che lo porterà alla paranoia. Il caso vuole che nelle pagine del manoscritto dedicate al "nastro di Holloway" sia caduta “una specie di cenere, che in qualche punto ha lasciato dei forellini, in altri ha eroso grossi brani del testo.” È per questo che Truant trascrive e sostituisce le parti mancanti con le parentesi quadre [ ], tanto che quella sezione viene ribattezzata The Hol[]y Tape, titolo poi preso in prestito dai The Fall of Troy per un altro brano.



Terzo e ultimo tributo dei The Fall of Troy al libro di Danielewsky viene dall’esplicito titolo “You Got a Death Wish Johnny Truant?”. Nelle sue logorroiche e verbose note personali, Truant racconta spaccati della propria vita del tutto disgiunti da The Navidson Record e questa è una frase rivolta a lui, il che spiega l'uso delle virgolette.



Era quasi logico che il fascino dell’immaginario e claustrofobico documentario creato da Danielewski influenzasse il mondo musicale, creando poi i presupposti per un’altra relazione. Il frontman dei Biffy Clyro, Simon Neil, che è un altro appassionato di Casa di Foglie, prese in prestito il titolo del secondo romanzo di Danielewski, Only Revolutions (mai tradotto in Italia), per nominare il quinto album in studio della sua band. Lontano dal prog hardcore c’è comunque da ricordare che, quasi in concomitanza con il libro, la sorella di Danielewski, che non è altro che la cantautrice Poe, pubblicò il suo secondo album Haunted pensato e composto come un commento musicale al libro del fratello.

In fondo non stanno poi tanto male insieme...

lunedì 24 novembre 2014

CIRCA SURVIVE - Descensus (2014)


Dopo un contratto con la Atlantic Records e l'autoproduzione di Violent Waves senza il supporto di alcuna etichetta, i Circa Survive tornano con il quinto album sotto l'egida della Sumerian Records. L’accordo è risultato quanto meno bizzarro dato che l’etichetta, fondata nel 2006 da Ash Avildsen, si è costruita una certa reputazione per promuovere band di metal tecnico, deathcore, djent, o comunque progressivo, che comprende nomi come Animals As Leaders, Periphery, Born of Osiris e The Dillinger Escape Plan. I Circa Survive, per quanto il loro suono possa essere potente, non hanno mai sconfinato in territori tanto estremi, anche se Anthony Green aveva anticipato che Descensus sarebbe stato l'album più aggressivo della carriera del gruppo, dimostrandosi molto orgoglioso del lavoro svolto: “Penso che finora nessun album dei Circa Survive abbia mostrato il pieno potenziale della band. Ci siamo andati molto vicino ed è stato splendido esserne parte, ma per qualche ragione questo nuovo lavoro mi sembra la cosa più vicina a cui siano mai arrivati i Circa Survive nel loro pieno potenziale.”

Sul sodalizio con la Sumerian Records Green ha continato: “Abbiamo avuto qualche offerta da altre label, ma Steve [Clifford, il batterista, nda] è stato in una band con Ash [Avildsen, nda] per anni e molti dei nostri amici sono sotto questa etichetta. Ash ha dimostrato molta passione nel voler lavorare con noi. In quel momento eravamo ancora in modalità “possiamo farcela da soli”, ma abbiamo continuato a discuterne. I nostri amici che lavoravano già con la Sumerian ci dicevano “Ragazzi questa è una label da sogno”. Parlando con loro abbiamo capito quanto fossero guidati dalla creatività. Amano la musica, amano l’arte e si battono veramente per ciò che vogliono. Volevano che fossimo felici e questa era una cosa che non potevamo ignorare.” Il contratto con la Sumerian Records è stato suggellato da una riedizione di Violent Waves lo scorso settembre, all'interno della quale è stato allegato un DVD con la registrazione del concerto allo Shrine Expo Hall di Los Angeles, tenuto il 28 dicembre 2013 e con Tosin Abasi degli Animals As Leaders come ospite in un brano (non in forma smagliante a dire il vero).

Descensus è stato registrato negli stessi studi di Violent Waves e prodotto da Will Yip che aveva già collaborato con il gruppo nei due album precedenti. Anche se le bordate elettriche del singolo Schema (che ha introdotto l’album) mostrano una band carica fino allo spasmo, forse Descensus non è il più aggressivo album da loro prodotto, ma si basa piuttosto su atmosfere eterogenee. La potenza insita in esso è palesata più che altro attraverso dei riff dai contorni più marcati e massicci del solito, che in genere si intensificano nei crescendo, come su Child of the Desert, e dalla voce sempre più aspra di Green. Only the Sun ritorna sui canoni dei migliori Circa Survive, con il suo lavoro percussivo trascinante e un forte senso melodico che si abbatte contro un tappeto di chitarre psichedeliche e segna uno dei pezzi più memorabili di Descensus. Dall’altro lato ci sono le pacate e un po’ meno avvincenti riflessioni eteree di Nesting Dolls e Phantom e dei brani che possono sembrare estrapolati da On Letting Go, tipo Always Begin e Sovereign Circles. L’elemento lisergico della musica dei Circa Survive non è da dimenticare o da sottovalutare, anche se qui rimane al servizio di canzoni leggermente più ordinarie. Parlando di vera e propria novità, Descensus aggiunge poco a quanto già detto dal quintetto di Philadelphia, ma se tutto l’album avesse saputo osare di più, come ad esempio nel trip visionario dell’epica title-track posta in chiusura, probabilmente sarebbe stato il loro capolavoro.

http://circasurvive.com/


domenica 20 aprile 2014

Sunny Day Real Estate - "Lipton Witch" single (2014)


E infine eccola la tanto attesa Lipton Witch, la prima canzone inedita pubblicata ufficialmente da parte dei Sunny Day Real Estate. L'ultimo album in studio del gruppo fu il grandioso The Rising Tide, uscito nel 2000. Dopodiché il quartetto di Seattle si divise, ma si ritrovò nel 2009 per una serie di concerti e un annunciato nuovo LP che poi non vide mai la luce. Lipton Witch appartiene alle sessioni di quel periodo, dove i SDRE effettivamente entrarono in studio per registrare nuovo materiale, uscendone con il brano qui presente. Ci sono voluti i Circa Survive per riesumare quest'unico inedito, pubblicandolo nello split single realizzato, in edizione limitata di 2300 copie, per il Record Store Day tenutosi proprio ieri.
E Per chi fosse curioso c'è anche la canzone dei Circa Survive contenuta nel lato b del singolo.

 

venerdì 1 giugno 2012

Harvard - The Inevitable and I (2009)


Ho conosciuto da poco questa band e, sinceramente, fino a oggi non ne avevo sentito parlare anche se, informandomi, ho letto cose molto positive riguardo al loro debutto The Inevitable and I. Agli ascoltatori più smaliziati balzerà immediatamente all'orecchio la somiglianza con band come Circa Survive e Kaddisfly, ma credo che dopo ascolti approfonditi, gli Harvard risultino un gradino sopra rispetto agli ultimi Circa Survive.

Ma se segnalo questo album datato 2009 è anche perchè gli Harvard (che ora si fanno chiamare HRVRD) hanno annunciato l'uscita del loro secondo lavoro entro quest'anno. Nell'attesa ascoltiamoci The Inevitable and I.




http://hrvrdmusic.com/

venerdì 12 novembre 2010



Il 30 novembre è la data fissata per due EP, da due gruppi che più differenti non potrebbero essere, i cui pre-ordini sono già stati attivati.




Il primo è Stained Glass dei Kayo Dot che conterrà solo la title track.



Scenes of rapture, agony, and consecration are arrayed as windows in this latest EP by the avant-rock maestros. With a large ensemble of glimmering malleted percussion, shrieking distorted organs, crystalline guitars, and sighing horns, violins, and vocals, Stained Glass' translucent passages of unearthly beauty set a new standard in soothing terror. Stained Glass features the return of original Kayo Dot lyricist Jason Byron, as well as a guest appearance by electric guitar genius Trey Spruance (Secret Chiefs 3, Mr. Bungle).

Track Listing:


Stained Glass


*PRE-ORDER CUSTOMERS: Orders are expected to begin shipping the week of November 30th, 2010. Orders are not promised to be in hand by the release date. Any items purchased with your pre-order will not ship until the week before November 30th, 2010 as well. If you place multiple pre-orders in one order they will ship together, on the date of the latest shipping pre-order. All items shown are mock ups and the final product may vary slightly in size, placement, and/or color.


Per ordinare cliccare qui.


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L'altro è l'EP Appendage dei Circa Survive




Tracklisting:

1) Sleep Underground (demo)
2) Stare Like You’ll Stay
3) Everyway
4) Backmask
5) Lazarus

mercoledì 14 aprile 2010

CIRCA SURVIVE - Blue Sky Noise (2010)


Non avrei scommesso un centesimo sul nuovo album dei Circa Survive, nel senso che li avevo dati per finiti con On Letting Go e pensavo che, come molti altri loro colleghi, avrebbero finito per ripetersi all'infinito. Anche il singolo Get Out non mi aveva impressionato più di tanto.

Devo ammetere invece che questo Blue Sky Noise, terza fatica del quintetto di Philadelphia, preso nella sua interezza, non è affatto male. Per presentare questo album ci sono da sapere almeno tre cose: 1) questo è il primo lavoro della band ad uscire per la Atlantic Records dopo l'abbandono dell'etichetta Equal Vision; 2) il produttore è David Bottrill; 3) Rich Costey lo ha mixato. Interessante no? Un team di tutto rispetto.

Avere dietro il banco di regia uno come Bottrill aiuta molto e credo che la sua persona abbia giocato un ruolo fondamentale nella riuscita dei vari brani. Le canzoni di Juturna e On Letting Go avevano sonorità molto praticolari, con quei costanti tappeti psichedelici delle chitarre e la voce straniante di Anthony Green, sembrava di essere sospesi a mezz'aria o meglio sotto gli effetti allucinanti quando si è in alta quota con atmosfera rarefatta. Blue Sky Noise ha suoni e melodie più terrene, ma i suoi brani continuano ad ispirarsi a dinamiche progressive. Grazie ai sottostrati della musica anche l'ascolto del brano più regolare può confondere, come se la sua struttura fosse più complicata di quello che è. La bellezza della musica dei Circa Survive sta proprio in questo piccolo gioco di prestigio del complicare il semplice. Un'ottima alternativa agli ultimi Coheed & Cambria.

Non voglio aggiungere altro dato che potete ascoltare l'album con le vostre orecchie in streaming (ma non so per quanto) su




"Get Out" - Circa Survive





Circa Survive - Imaginary Enemy

Circa Survive | MySpace Music Videos

mercoledì 17 febbraio 2010

Circa Survive - Blue Sky Noise (2010)


Il nuovo album dei Circa Survive dal titolo Blue Sky Noise è annunciato per il 20 aprile 2010. Qui di seguito potete ascoltare in anteprima un brano tratto dall'album, il titolo è Get Out.


Get Out by circasurvive
Tracklist:

1. Strange Terrain
2. Get Out
3. Glass Arrows
4. I Felt Free
5. Imaginary Enemy
6. Through the Desert Alone
7. Frozen Creek
8. Fever Dreams
9. Spirit of The Stairwell
10. The Longest Mile
11. Compendium
12. Dyed in the Wool

domenica 28 dicembre 2008

THE SOUND OF ANIMALS FIGHTING - The Ocean and the Sun (2008)

Prima di tutto cominciamo con lo svelare chi c'è dietro questo progetto, dato che i quattro musicisti responsabili dei The Sound Of Animals Fighting si nascondono dietro maschere di animali. Rich Balling (voce, è l'usignolo), Matthew Embree (chitarra, basso, voce, è il tricheco), Christopher Tsagakis (batteria, è la lince) provenienti tutti e tre dagli Rx Bandits, in più troviamo Anthony Green, voce dei Circa Survive, che è la puzzola (!). C'è da precisare che la formazione, negli scorsi anni, è stata aperta ad altri collaboratori che si sono calati (e celati) a loro volta nelle vesti di un animale designato.
Oltre allo stravagante modo di presentarsi, cioè indossando maschere dei suddetti animali, la band utilizza anche un singolare modo di composizione basato sul montaggio e l'improvvisazione. Infatti, in ogni album, i singoli membri registrano il proprio contributo separatamente, senza alcun indizio su quale sarà il risultato finale. Solo in seguito, nella fase finale del lavoro, le parti vengono unite assieme. E' indubbio che un metodo del genere possieda una duale potenzialità, indirizzata sia ad ottimi sviluppi creativi, quanto a pura spazzatura. Quest'ultimo risultato è quanto accaduto con il discutibile e velleitario collage del precedente Lover, the Lord Has Left Us... (2006).

The Ocean and the Sun è altrettanto spiazzante, ma in modo del tutto differente e sicuramente più positivo. Esso prende forma principalmente dall'alternative rock, ma, attraverso innesti di noise, elettronica e avanguardia abbastanza spinta, arriva a vorticose soluzioni progressive che tramutano i brani in delle imprevedibili girandole sonore.
Si percepisce la voglia di coniare qualcosa di personale e ambizioso ed anche per questo i The Sound Of Animals Fighting non sono per tutti i gusti, comunque, se si mettono da parte certi pregiudizi, ci si può anche divertire.
Un'altra importatnte componente del sound della band è la psichedelia che emerge grazie alla manipolazione e la miscela dei suoni, come avviene nella title track e in On the Occasion of Wet Snow. Il rock ascetico di I, the Swan riporta l'album a lidi più ortodossi e affini ai Circa Survive, ma si sente che il cuore del gruppo è maggiormente attirato dalle intricate sfide di Blessing Be Yours Mister V e The Heraldic Beak of the Manufacturer's Medallion. Uzbekistan è poi un'autoindulgente ed esagerato collage non sempre riuscito di elttronica, industrial e math rock.
La sperimentazione continua, mettendo alla prova l'abilità dei quattro nel condensare nei brani atmosfere discordanti come ad esempio quelle riflessive contrapposte a quelle aggressive.
Ci vuole davvero coraggio per presentare alle legioni alternative un prodotto articolato come questo. Ma d'altro canto è vero che il pubblico che segue questi artisti è sempre più "educato" ed indirizzato verso posizioni musicali meno scontate.


www.myspace.com/thesoundofanimalsfighting

sabato 27 dicembre 2008

Progressive Punk

Oggigiorno le vie di mezzo sono più vive che mai e chi dubita che esista un sottogenere come il progressive punk è in grave errore. Ma come è possibile riconoscerlo? Un tempo i due generi erano nemici giurati, oggi invece si uniscono in una delle più felici intuizioni dai tempi del prog metal.
La progenie di questa unione quasi impossibile va rintracciata nel passaggio che portò il punk rock all'hardcore, che poi a sua volta creò una frangia meno estrema denominata emocore, rappresentata da gruppi come Rites of Spring e Sunny Day Real Estate.
Il progressive punk nasce quindi dallo studio di soluzioni più approfondite dell'emocore, che è il suo antenato, nel quale erano già presenti propensioni verso germi progressivi. A tutto ciò si aggiungono ritmiche involute e cambi tematici repentini con in più melodie più marcate, arrangiamenti ambiziosi abbinati a velleità intellettuali ed il gioco è fatto.
Dal punto di vista musicale la funzione degli strumenti scardina la centralità dell'accordo e ognuno è impegnato in un assolo personale. La batteria e il basso devono pulsare tempi talvolta cervellotici e rimanere costantemente in primo piano e spesso sono loro i protagonisti. La chitarra è assoggettata alla ritmica, ma il suo ruolo e la sua funzione cambiano. Invece che tenere le battute suonando accordi completi, il tessuto armonico è tenuto assieme dagli arpeggi che sottolineano e soddisfano le bizzarre metriche dei brani. Altre volte, nei casi più estremi, la chitarra è impegnata in un continuo assolo per tutto il pezzo, con note lunghe o fraseggi distorti, sottolineando la funzione primaria della sezione ritmica. L'unica cosa che rimane costante anche nel progressive punk è il riff, un marchio ormai divenuto indispensabile nel linguaggio rock.

Tralasciando il preistorico vagito di band come Black Flag, Hüsker Dü e Minutemen, ancora troppo legati ad un'estetica punk rock, direi che i principali sviluppatori di questo genere sono stati Omar Rodriguez-Lopez e Cedric Bixler-Zavala. Prima nelle fila degli At the Drive-In con il seminale Relationship of Command, poi come proprietari della sigla The Mars Volta con il capolavoro De-Loused in the Comatorium.
Da qui sono sorti altri gruppi che, in modo quasi epigonico, hanno seguito le medesime coordinate. Molto spesso queste band vengono descritte con un insieme di generi, tra i quali il troppo abusato e semplicistico "alternative", ma mai con uno ben definito. Credo che il termine progressive punk possa racchiudere in un colpo solo l'appartenenza stilistica di queste band.
Alla testa si trovano i Coheed & Cambria (anche se il loro esordio precede quello dei Mars Volta) che hanno abbracciato un sound ancor più progressivo e tecnico con riferimenti persino ai Rush. Tra gli americani includerei anche Circa Survive, The Dear Hunter, Brazil, Kaddisfly, mentre tra gli inglesi, con una visione marcatamente più radicale orientata verso il punk, Biffy Clyro, Reuben, Oceansize.
Gli Oceansize sono un altro esempio efficace di progressive punk, dato che la loro musica è così sfaccettata, personale e poliedrica da non poter essere inclusa nè tra le fila del metal, nè tra quelle dell'emocore.
Il progressive punk si distingue dal metal o dal nu-metal per un fattore emozionale più prominente. Mentre il metal ha un sound più freddo e calcolatore, l'altro è più sanguigno e selvaggio, ma allo stesso tempo ha una componente intellettuale che il metal non conosce.
Per fare un altro esempio, riferito questa volta all'emocore, prendete il caso di Casey Crescenzo che ha lasciato i The Receiving End of Sirens per dedicarsi ai The Dear Hunter. I primi su Between the Heart and the Synapse pur abbracciando un rock abbastanza variegato, rimangono ancorati all'emocore. I Dear Hunter al contrario, per stessa ammissione di Crescenzo, sondano delle soluzioni formali e stilistche più profonde e danno più spazio alla creatività.

Come si può vedere nella lista che segue, il 2007 è stato un anno molto proficuo per il progressive punk, dato che quasi tutte le band principali hanno pubblicato degli ottimi lavori.
Il 2008 di conseguenza è stato piuttosto avaro di uscite per questo genere. Si potrebbe citare Faces dei Mt. Helium, un album tutt'altro che fondamentale, ma è il primo che mi è venuto in mente e poi non è così malaccio. I Mt. Helium possono essere considerati una delle propaggini minori del prog punk, provenendo dall'esperienza nu-metal degli Apex Theory. Art Karamian (chitarra e voce), David Hakopyan (basso) e Sammy J. Watson (batteria) hanno così proseguito senza Ontronik Khachaturian, cambiando il proprio nome.

Faces rimane quindi legato ad un retaggio nu-metal, pur traendo linfa dalla lezione dei Mars Volta e si basa su atmosfere heavy, molto melodrammatiche, con l'ossessionante pulsare di basso e batteria costantemente in rilievo. L'album adotta un sound solenne e robotico, con spasmi e tecnicismi che si pongono al confine tra metal e punk progressive, risultando un ibrido difficile da inserire nell'uno o nell'altro genere. Faces segna perciò una presa di posizione indecisa, che arriva inoltre troppo in ritardo rispetto ai colleghi. In pratica quando ognuno di loro ha già detto la sua sull'argomento e, tra l'altro, in modo molto incisivo.

Minima discografia progressive punk:

At the Drive-In - Relationship of Command (2000)
The Mars Volta - De-Loused in the Comatorium (2003)
Oceansize - Effloresce (2003)
Oceansize - Everyone Into Position (2005)
Oceansize - Frames (2007)
Coheed & Cambria - The Second Stage Turbine Blade (2002)
Coheed & Cambria - In Keeping Secrets of Silent Earth: 3 (2003)
Biffy Clyro - The Vertigo of Bliss (2003)
Biffy Clyro - Infinity Land (2004)
Circa Survive - Juturna (2005)
Circa Survive - On Letting Go (2007)

Kaddisfly - Buy Our Intention; We'll Buy You a Unicorn (2005)
Kaddisfly - Set Sail the Prairie (2007)

Damiera - M(US)IC (2007)
Reuben - In Nothing We Trust (2007)
The Dear Hunter - Act I: The Lake South, The River North (2006)
The Dear Hunter - Act II: The Meaning of, and All Things Regarding Ms. Leading (2007)

The Sound Of Animals Fighting - The Ocean and the Sun (2008)