Ci voleva un fagottista per concepire uno degli album prog più avventurosi di quest'anno. Proprio così, Calliope è stato realizzato da Paul Hanson in collaborazione con i Raze The Maze, ovvero il duo formato dagli ex MoeTar Moorea Dickason (voce) e Tarik Ragab (basso) che, se già conoscete, potrete avere un'idea dello stile che crea un crossover tra fusion e pop matematico, qui condotto su confini ulteriormente avanzati. Hanson ha ovviamente una formazione classica, ma il suo impegno a far sconfinare il proprio strumento nei reami del jazz lo ha portato a collaborare con leggende del calibro di Jon Batiste, Wayne Shorter, Béla Fleck e Billy Cobham, il quale è qui presente come ospite in un brano.
martedì 24 settembre 2024
Paul Hanson and Raze The Maze - Calliope (2024)
Ci voleva un fagottista per concepire uno degli album prog più avventurosi di quest'anno. Proprio così, Calliope è stato realizzato da Paul Hanson in collaborazione con i Raze The Maze, ovvero il duo formato dagli ex MoeTar Moorea Dickason (voce) e Tarik Ragab (basso) che, se già conoscete, potrete avere un'idea dello stile che crea un crossover tra fusion e pop matematico, qui condotto su confini ulteriormente avanzati. Hanson ha ovviamente una formazione classica, ma il suo impegno a far sconfinare il proprio strumento nei reami del jazz lo ha portato a collaborare con leggende del calibro di Jon Batiste, Wayne Shorter, Béla Fleck e Billy Cobham, il quale è qui presente come ospite in un brano.
martedì 6 settembre 2022
Raze the Maze - 7am Dream (2022)
I MoeTar sono stati un interessante meteora nel panorama prog, durati lo spazio di dieci anni e responsabili di due album in studio caratterizzati da avant rock barocco ai confini col math pop. I due principali responsabili della sigla sono stati la coppia, sia artistica che nel privato, del polistrumentista Tarik Ragab (basso, tastiere, chitarra) e della cantante Moorea Dickason, i quali hanno proseguito il sodalizio sotto il nome di Raze the Maze e pubblicando un primo album omonimo nel 2019, di cui ora esce il seguito dal titolo 7am Dream. In questo nuovo progetto il duo ha preservato l'approccio avventuroso e stimolante alla materia pop, affrontando la composizione con lo stesso piglio tortuoso e imprevedibile, la direzione però stavolta è più diretta e diluita, come a cercare applicare una sintesi alla stessa formula.
7am Dream presenta così dieci tracce molto coerenti e dalla costruzione simile, sia dal punto di vista stilistico sia da quello della breve durata (tant'è che per il minutaggio totale sarebbe più corretto parlare di mini album): gusto costante per ritmiche elaborate, tastiere che riprendono il concetto di minimalismo e lo applicano ad una cornice elaborata e la voce dotata della Dickason che gioca con polifonie e armonie stratificate in un rimando ai vertiginosi ricchi artifici dei Queen. Le canzoni si esauriscono in modo conciso, ma ciò non impedisce di trovare tanti spunti e dettagli al loro interno per quanto l'architettura risulta densa. I Raze the Maze producono quel tipo di pop rock bizzarro e ricercato abbastanza fuori dagli schemi da proseguire la tradizione di band come XTC e Jellyfish che hanno sempre elevato il pop grazie ad arrangiamenti e soluzioni mai scontate.
domenica 6 maggio 2018
Altprogcore May discoveries, part 2
From Worry to Shame è l'esordio del duo Head with Wings formato da Joshua Corum e Brandon Cousino. Il concept album, in uscita l'1 giugno, è stato registrato e prodotto da Frank Sacramone e Jamie Van Dyck degli Earthside (che suonano anche come ospiti) e mixato da Forrester Savell (Karnivool).
Vi ricordate gli Anywhere? No? Beh è comprensibile visto che sono passati sei anni dal primo LP prodotto dall'unione di Cedric Bixler Zavala, Mike Watt e Christian Eric Beaulieu. Questa volta a tenere le redini del progetto è il solo Beaulieu accanto al quale compaiono una serie impressionante di ospiti a partire dagli stessi Bixler Zavala e Watt e poi Krist Novoselic, Dale Crover, Naima Mora, Gregory Rogove, Isaiah Mitchell e molti altri. Anywhere II raccoglie comunque i nove brani editi in passato nei due EP Olompali (2013) e Light the Portals (2016).
Terzo album per la band belga ATMOSPHERES che con Reach producono un buon djent atmosferico di cui la ricetta è stemperare le parti più aggressive elettrico/elettroniche con voci e sonorità dreamgaze.
I MoeTar, dopo due album in studio eccellenti che mischiavano art rock e progressive, si sciolgono e ci dicono addio con questo EP che raccoglie le ultime quattro composizioni registrate dal gruppo. Un vero peccato.
EP di debutto per gli italiani Nowe, quintetto di Schio con voce femminile e un bell'amalgama strumentale di suoni elettrici impalpabili tra post rock e dream pop.
Il 22 giugno vedrà anche il ritorno dei Roller Trio, con il terzo album New Devices, che con un piccolo cambio di line-up, con l'inclusione del chitarrista sperimentale Chris Sharkey, probabilmente segnerà anche un cambio di direzione verso paesaggi fusion più all'avanguardia.
martedì 28 maggio 2013
MoeTar - From These Small Seeds (2012)
I MoeTar sono un quintetto proveniente dalla Bay Area e nati nel 2008. Il nome della band è una contrazione dei fondatori Moorea Dickason (voce) e Tarik Regab (basso) che, insieme al tastierista Matt Lebofsky dei miRthkon, Matthew Heulitt (chitarra) e David Flores (batteria), hanno esordito con From These Small Seeds, una prova tecnicamente maiuscola che prova il valore delle capacità musicali dei cinque. L'album, autoprodotto e pubblicato nel 2010 e ristampato ufficialmente nel 2012 dalla Magna Carta Records, è un eccentrico frullato di prog fusion, anche abbastanza accessibile grazie ad un formato canzone che ne facilita l'ascolto, che si rifà alle partiture funamboliche di Gentle Giant, Yes e Frank Zappa. Qualche volta si ha la sensazione che la voglia di sfoggiare le proprie doti musicali prenda un po' il sopravvento, ma From These Small Seeds è un lavoro assolutamente da ascoltare per gli amanti del genere.