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martedì 21 luglio 2020

IZZ - Half Life EP (2020)


A poca distanza dell'album Don't Panic gli IZZ pubblicheranno il 28 luglio l'EP di quattro tracce Half Life della durata di circa 20 minuti. L'EP conterrà tre inediti più una versione live del brano The Wait of It All che era originariamente contenuto nella compilation Ampersend Volume I. Il primo estratto The Soul of Music è già disponibile all'ascolto nella pagina Bandcamp del gruppo.

“The title track of this EP was actually written several years ago, but when we listened to it again recently, it took on new meaning given the uncertainty in the world today and it became obvious to us that we needed to finish mixing it and get it out into the world,” says bassist John Galgano. 

 Lyrically and thematically, the three new studio songs cover a wide range from the joy and mystery of The Soul of Music to the heartfelt contentment of Into the Sun to the escapism and wonder of the title track Half Life. Musically, the EP shows a different side to IZZ which the band is keen to present to their fans. 

“We’re a band that never likes to do the same thing twice. We want to keep things interesting not only for our fans, but for ourselves,” says keyboardist and producer Tom Galgano. 

“This EP comes at an interesting time for the band and for the world because we have been using our time at home these past few months to take a deep dive into writing our next proper studio album which we plan on releasing in 2021 and this EP kind of snuck its way into our consciousness, so we decided to go with it and follow the muse,” says drummer Brian Coralian.

mercoledì 22 maggio 2019

IZZ - Don't Panic (2019)

A dieci anni dall'album The Darkened Room, che iniziò una trilogia conclusasi con Everlasting Instant nel 2015, gli IZZ pubblicano ora il suo successore e album n.7 della discografia del gruppo, se non si contano i due volumi antologici di Ampersand e il live al NEARfest. Concentrandosi sul titolo dell'album e su quello del relativo brano cardine 42, che è una suite dalla durata di 18 minuti, si può intuire una natura parzialmente concept di Don't Panic che tira in ballo Douglas Adams e la sua opera Guida Galattica per Autostoppisti. In questo caso 42 è un pretesto per il bassista/chitarrista e paroliere John Galgano per parlare anche di altre cose terrene (dato che 42 nei romanzi di Adams rappresenta filosoficamente la "Risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l'universo e tutto quanto"), esternare la sua passione per il baseball e celebrare la maglia numero 42 Jackie Robinson che negli anni quaranta fu il primo giocatore afroamericano ad essere incluso nella Major League Baseball.

Come mi è capitato di sottolineare anche in passato gli IZZ, insieme agli Echolyn, sono tra le migliori realtà del prog rock americano contemporaneo, quello classico per intenderci con tanto di synth e polifonie vocali, anche se di loro non se ne è mai accorto nessuno, restando una band altamente sottovalutata. I due brani posti in apertura e chiusura, la title-track e Age of Stars rispettivamente, sono una vetrina di quello di cui gli IZZ sono capaci nella breve e nella lunga distanza al fine di distaccarsi da ogni possibile paragone e creare il solito impasto personale di voci (senza dimenticare quelle femminili di Anmarie Byrnes e Laura Meade), deviazioni tematiche ben orchestrate e arrangiamenti stimolanti che sottolinenano l'interplay tra ogni strumento.

42 forse non avrà lo stesso respiro epico di Deafening Silence (altra suite contenuta su My River Flows), ma nei suoi movimenti tende ad essere più coeso, come un lungo brano senza cesure nette e qualche ammiccamento agli Yes, da sempre un punto di riferimento per i fratelli Galgano, non fa che arricchire l'impasto sonoro. Nella strumentale Moment of Inertia, gli IZZ fanno sfoggio della propria tecnica con un pezzo che ben pochi esponenti del prog sinfonico saprebbero mettere in musica con la stessa capacità di evitare le trappole dei cliché, nei suoi passaggi spigolosi, a tratti crimsoniani, ma sempre saldamente ricomposti nella melodia. In questo Don't Panic rinnova lo stimolo e l'ispirazione degli IZZ sancendo un passo artistico in avanti rispetto a Everlasting Instant.

sabato 11 aprile 2015

IZZ - Everlasting Instant (2015)

 
Se oggi facessimo una carrellata dall'alto, fotografando la situazione del progressive rock, noteremmo nella panoramica una miriade di band, la maggior parte delle quali composta da timidi epigoni mestieranti che producono album scialbi e fotocopie incolori di neo prog stantio. Districarsi in questa selva di offerte che ne popolano la scena non è semplice ma, se uno possiede un minimo di spirito critico, saprebbe riconoscere al suo interno ciò che è buono e ciò che è da buttare. Insomma, sarebbe bene selezionare accuratamente, dato che proprio questa ipertrofica produzione non credo faccia bene al prog, ottenendo il risultato di portare a galla tutti quei cliché che negli anni sono stati il bersaglio preferito dei critici con la puzza sotto il naso. In più, molto spesso si finisce per dare troppa importanza a queste band con l'effetto di tralasciare cose più meritevoli.

Il discorso è sempre il medesimo quando parlo degli IZZ: uno di questi paradossi di cui non mi capacito è il perché un gruppo validissimo come loro, che appartiene alla "vecchia" guardia del prog sorto nella seconda metà degli anni '90, non abbia mai conseguito i meriti che gli spettano, navigando tuttora in una nicchia di quasi anonimato. Forse sarà perché il loro peccato originale fu quell'I Move osteggiato dai proggers più oltranzisti per quei suoi ammiccamenti alla musica commerciale con beat elettronici e refrain da pop rock. Fatto sta che oggi, se si vuole ascoltare del progressive rock di qualità che offra a chi ascolta perlomeno degli stimoli interessanti, ci si deve rivolgere necessariamente proprio agli IZZ. Solo loro si ricordano con quale classe esporre le ouverture di pianoforte che si immaginano retaggio di Genesis e Emerson, Lake and Palmer (The Three Sears, Illuminata), oppure di raffinare gli arrangiamenti con soluzioni che ricordano il Peter Gabriel anni '80 (Start Again), ma si tengono nella perfetta linea di un prog jazz personale.

Terzo e ultimo tassello di una trilogia di album composta da The Darkened Room e Crush of Night, Everlasting Instant si colloca qualitativamente al centro, proprio come un'ideale conclusione che cristallizza le caratteristiche estetiche dei due lavori precedenti. L'opera contiene il melodismo perfetto del secondo capitolo e le soluzioni meno scontate e più ricercate del primo, sublimate nel gioco di bassi e synth della convulsa The Everlasting Instant - che potrebbe competere con i Rush nei suoi riff elettrici - e nelle vaghe arie canterburiane che si possono respirare su Own the Mystery. Prendendo le mosse da queste impostazioni, leggermente vicine al jazz e al pop, If It's True, cantata con leggiadria da Laura Meade, si mostra come una delle migliori composizioni del lotto.
Nella seconda parte Everlasting Instant perde un po' di mordente, anche se i fratelli Galgano, il chitarrista Paul Bremner e i due batteristi Brian Coralian e Greg DiMiceli sfoggiano con costanza degli arrangiamenti intelligenti. La troppa varietà, invece che essere un punto di forza, finisce per soffocare Keep Away, ad esempio, e Sincerest Life, a parte i riusciti interventi strumentali, altrove risulta leziosa. Ad ogni modo gli IZZ rimangono tra i migliori artigiani di progressive rock moderno, sfruttando al meglio le sue caratteristiche (polifonie, assoli virtuosi, cambi tematici, ecc.).

www.izzmusic.com



lunedì 27 agosto 2012

John Galgano - Real Life is Meeting (2012)

Il bassista e cantante John Galgano, fondatore, insieme al fratello Tom, della prog band IZZ e ultimamente coinvolto nel progetto di Jason Hart I and Thou, realizzerà l'11 settembre il suo primo album solista intitolato Real Life is MeetingBigger on the Inside è il primo brano estratto dall'album reso disponibile in anteprima.

John Galgano - Bigger On The Inside by IZZMusic

www.facebook.com/johngalganomusic

giovedì 12 luglio 2012

I and Thou - Speak (2012)


I and Thou si potrebbe definere un supergruppo progressive, anche se i membri non sono conosciutissimi hanno avuto collaborazioni prestigiose e una carriera musicale di tutto rispetto. I and Thou sono: Jason Hart (Renaissance, Rufus Wainwright, Antony and the Johnsons, Duncan Sheik, Suzanne Vega), John Galgano (IZZ), Matt Johnson (Jeff Buckley, Rufus Wainwright), Jack Petruzzelli (The Fab Faux, Patti Smith), con in più ospiti come Steve Hogarth (Marillion), Paul Bremner (IZZ), Keren Ann e Laura Meade (IZZ). La copertina dall'album è opera di Annie Haslam.

...and I awaken by iandthou

http://www.i-and-thou.com/

mercoledì 9 maggio 2012

IZZ - Crush of Night (2012)


Nella sua ennesima rinascita negli anni ’90, il progressive rock non raggiunse certo delle notevoli vette di popolarità, ma, come tutti i generi, ci fu chi riuscì a ritagliarsi uno spazio più grande degli altri (e penso, ad esempio, a Spock’s Beard, The Flower Kings e Dream Theater). Gli IZZ, anche se nati alla fine degli anni ’90, hanno operato principalmente dopo il 2000 con un pugno di album la cui qualità non ha nulla da invidiare a band ben più blasonate di loro. Per questo penso che nella nuova ondata progressiva siano stati quelli più ingiustamente sottovalutati. Più che un culto, un nome per pochi conoscenti. Di loro non si è mai parlato abbastanza.

Il controverso I Move (2002), che all’epoca divise i fan del prog perché troppo aperto a influenze estranee al genere, soprattutto a causa di un uso spregiudicato di ritmiche quasi hip hop e elettroniche grazie all'inusuale inclusione di due batteristi nell'organico (uno elettrico e uno acustico). Per quel che mi riguarda rimane uno dei vertici del prog moderno. My River Flows era altrettanto valido e solo con il recente The Darkened Room gli IZZ hanno mostrato un leggero calo d’ispirazione. Essendo poi quest’ultimo il secondo capitolo di una trilogia a tema, l’attesa per il nuovo lavoro in studio era calata in me. Parte delle registrazioni di Crush of Night sono state effettuate parallelamente a The Darkened Room, ma sembra che il sestetto newyorkese capitanato dai fratelli Galgano abbia riservato il meglio per questo secondo capitolo. Infatti, Crush of Night è senza dubbio, al pari di I Move, una delle migliori prove degli IZZ.

You’ve Got a Time riporta a grandi livelli la vena melodica del gruppo, tra sprazzi pianistici emersoniani e polifonie con echi di Yes. Su Words and Miracles è possibile riconoscere immediatamente la chitarra dell’ospite di lusso Gary Green, tanto che il brano si fonda su un solido riff sincopato alla Gentle Giant periodo Free Hand / Interview. Solid Ground è un’ottima miscela tra le alchimie elettroniche tanto invise di I Move e il prog arioso di My River Flows. Come per dire che qui gli IZZ uniscono le loro migliori caratteristiche. Half the Way è una ballad pianistica, nello stile di Kevin Gilbert, che cresce adagio per raggiunge il climax negli splendidi assoli di synth e poi di chitarra del sempre strepitoso Paul Bremner.

Infine c’è la title-track, una suite divisa in due parti - This Reality e The Crush of Night - che in totale sfiora i 27 minuti. Dopo un'introduzione tortuosa ed elaborata gli IZZ non si lasciano ricattare dalla nostalgia sinfonica degli anni '70, ma scrivono una pagina di prog moderno guardando al minimalismo ambientale alla Sakamoto, a spiragli elettro-psichedelici alla Djam Karet e concedendosi solo dei richiami melodici sulla scia della penna di Neal Morse. A proposito anche qui ricompare la chitarra di Gary Green.

Quello degli IZZ è un progressive rock in punta di fioretto: mai sgraziato o barocco, attento ai minimi dettagli, mai esagerato o in perenne ansia di sfoggiare le proprie abilità. Ora, giusto perché siamo in attesa di ascoltare il nuovo degli echolyn (in uscita a giugno), altrimenti ci sbilanceremmo sin d’ora nell’incoronare Crush of Night album neo prog dell’anno.

Tracklist:

1. You've Got a Time 4:09
2. Words and Miracles (feat. Gary Green) 7:17
3. Solid Ground 6:01
4. Half the Way 6:07
5. This Reality 13:32
6. The Crush of Night 13:18
7. Almost Over 4:19

You've Got a Time by IZZMusic

In più questo è un singolo uscito all'epoca di The Darkened Room mai pubblicato su un album ufficiale. Il titolo è Places to Hide:

Places to Hide by IZZMusic


 http://www.izznet.com/

giovedì 22 settembre 2011

IZZ - Live DVD (2011)

Gli IZZ, gruppo newyorkese di progressive rock, pubblicheranno il 4 ottobre il loro primo DVD contenente la registrazione di diverse performance live, tra le quali l'esibizione al NEARfest del 2007 già uscita su CD, per un totale di oltre 3 ore di materiale.



Chapter 1 - IZZ Live at Nearfest 2007:
1. Intro - Swallow Our Pride
2. My River Flows
3. Assurance
4. Coming Like Light
5. Late Night Salvation
6. Where I Belong
7. Star Evil Gnoma Su
8. Mists of Dalriada

Chapter 2 - IZZ Live at ProgWest, 2002
1. Spinnin' Round
2. I Move
3. Razor
4. Star Evil Gnoma Su

Chapter 3 - IZZ Live Webcast, 2003
1. Beginning Jam
2. Double Bass
3. Another Door
4. Meteor
5. Lifecycle (Forever's Way)
6. Late Night Salvation/I Get Lost
7. A Soul in Flight
8. Assurance
9. Believe
10. Razor
11. Crossfire
12. Lornadoone
13. Where I Belong

Chapter 4 - Bonus - In-Studio Recording Sessions
1. Light From Your Eyes
2. Regret
3. Late Night Salvation
4. 23 Minutes of Tragedy
5. Crossfire
6. Can't Feel the Earth, Part 3
7. My River Flows
8. Abby's Song
9. Stumbling
10. Day of Innocence

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giovedì 31 marzo 2011

IZZ - Red Rain (2011) singolo


Gli IZZ hanno appena pubblicato su iTunes un nuovo singolo che non è altro che la cover di Red Rain di Peter Gabriel (tratta da So).
Qui di seguito una versione live del brano con la partecipazione straordinaria di Tony Levin al basso.




http://www.izznet.com/

martedì 1 dicembre 2009

IZZ - The Darkened Room (2009)


The Darkened Room rappresenta, nelle intenzioni del gruppo, il primo frammento di un progetto in due parti in una sorta di concept album aperto all’interpretazione individuale. Ma l’eterogeneità di The Darkened Room fa in modo che ogni brano sembri rappresentare (o raccontare) una storia differente. La straordinaria complessità che si cela dietro ogni singola composizione lo fa risultare l’album più ambizioso e variegato della band, anche se talvolta è naturale che possa apparire qualche pecca, portando a galla le melodie più meditate della loro carriera.

La potenza drammatica di Swallow Our Pride e l’introspettiva Regret mostrano efficacemente una maturità non scontata che si sposa con soluzioni più pop su Stumbling e The Message, mentre la fuga di Can’t Feel the Earth, Part I mette alla prova le capacità tecniche del gruppo in una imponente giostra multiforme con qualche trucco pianistico alla Keith Emerson. Can’t Feel the Earth, Part II nei suoi dieci minuti è il brano che raccoglie al suo interno le contraddizioni di The Darkened Room, sublime in alcuni momenti, meno approfondito e meditato in altri.

Le risapute influenze degli IZZ come Genesis, Yes e Beatles, anche se fanno indubbiamente la loro comparsa in brani come Ticking Away, 23 Minutes of Tragedy e Can’t Feel the Earth, Part III sono dissipate da una padronanza originale della materia sonora tanto che alcune peculiarità si possono ormai ascrivere al loro stile. Davvero un gran bel CD di fine anno!

venerdì 16 ottobre 2009

IZZ - The Darkened Room (2009)


Il nuovo album degli IZZ sarà pubblicato il 17 novembre. Il titolo è The Darkened Room ed esce a quasi quattro anni esatti dall'ultimo lavoro in studio My River Flows (dicembre 2005).

Per ora si è potuto avere solo un assaggio del nuovo materiale con la song Places to Hide che è ancora acquistabile presso il sito ufficiale della band e che non sarà inclusa su The Darkened Room.


Tracklist:

1. Swallow Our Pride
2. Day of Innocence
3. Regret
4. Can't Feel the Earth, Part. I
5. Ticking Away
6. Can't Feel the Earth, Part II
7. Stumbling
8. The Message
9. 23 Minutes of Tragedy
10. Can't Feel the Earth, Part III

mercoledì 2 settembre 2009

IZZ - Places to Hide (Single) (2009)


Il nuovo album degli IZZ previsto per l'autunno è stato preceduto dal singolo Places to Hide che non farà parte dell'album ed è scaricabile al costo di $1.29 (cioè circa €0.93) tramite il sito ufficiale della band www.izznet.com.

La canzone comincia come una ballad per piano e, nel suo procedere, incorpora molteplici cambi tematici nello stile classico della band e cioè con belle melodie e straordinaria perizia tecnica.