Visualizzazione post con etichetta Thieves' Kitchen. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Thieves' Kitchen. Mostra tutti i post

domenica 27 ottobre 2019

Thieves' Kitchen - Genius Loci (2019)


I Thieves' Kitchen hanno da poco festeggiato i venti anni di attività con una riunione informale con tutti i membri presenti e passati della band, anche se il chitarrista Phil Mercy è l'unico superstite della formazione originale. A supportarlo in quelli che sono i Thieves' Kitchen del presente da qualche anno al suo fianco ci sono i componenti ufficiali Amy Darby (voce) e l'ex Änglagård Thomas Johnson (tastiere). Con loro tornano in veste di ospiti, a distanza di quattro anni da The Clockwork Universe, l'ex Sanguine Hum Paul Mallyon (batteria) iniseme a Johan Brand (basso) e Anna Holmgren (flauto) entrambi degli Änglagård. 

Il nuovo Genius Loci baratta volentieri i passaggi più fusion degli album precedenti con impressioni di progressive sinfonico fuse in modo indolore con i delicati acquerelli pop jazz canterburiani. In particolare le tastiere di Johnson si equilibrano e stabilizzano in una via di mezzo tra i suoni barocchi di Tony Banks (particolarmente nella ouverture strumentale che apre i venti minuti di The Voice of the Lar) e quelli caldi del piano elettrico di Dave Stewart (il solo su Elmer, l'intro di Uffington). Due mondi differenti che però i Thieves' Kitchen sembrano aver unito con scrupolosa dovizia in un unico frame che trasmette la stessa delicatezza e quiete del Canterbury Sound.


venerdì 30 ottobre 2015

Altprogcore October discoveries

 
Le prime tre band qui presentate non sono in realtà delle scoperte recenti, ma approfitto di questo post cumulativo per aggiungere anche loro.
Partiamo con il sesto album in studio dei Thieves' Kitchen che, con le sue arie fusion e canterburiane, rappresenta musicalmente la proposta meno dura di questa rassegna.
Infatti poi si passa al post hardcore degli Arcane Roots e Icarus the Owl. I primi ritornano dopo l'album d'esordio con il solido EP Heaven and Earth, mentre i secondi tagliano il traguardo del quarto album con Pilot Waves, un mix che potrà piacere ai fan di Circa Survive, Emarosa e I The Mighty.









Le vere novità arrivano ora: i No Transitory sono una nuova band neozelandese che, pur suonando molto simili a TesseracT e Skyharbor, hanno un ottimo senso melodico e una buona preparazione tecnica, il che fa presupporre che siano, sì degli esordienti, ma con esperienza.
Poi arriviamo agli inglesi Eschar che suonano un bel prog metal/djent strumentale ed infine i norvegesi Rendezvous Point che si fanno conoscere per la prima volta con il buon Solar Storm. Niente di trascendentale, si intenda, ma sempre e comunque meritevoli di una menzione.






sabato 12 gennaio 2013

Thieves' Kitchen - One for Sorrow, Two for Joy (2013)


Il nuovo album della progressive rock band inglese Thieves' Kitchen, dal titolo One for Sorrow, Two for Joy, uscirà il 29 gennaio a quasi 5 anni di distanza da The Water Road. La line-up ufficiale si è ridotta a tre elementi con Amy Darby (voce), Phil Mercy (chitarra) e l'ex-Anglagard Thomas Johnson (tastiere). Gli ospiti sono Anna Holmgren (flauto), sempre degli Anglagard, e alla sezione ritmica troviamo Paul Mallyon (batteria) e Brad Waissman (basso), entrambi provenienti dai Sanguine Hum. Altre info sulla line-up qui.

Il gruppo, con il suo blend di jazz rock canterburiano e prog sinfonico, ha dichiarato che il nuovo album seguirà la scia di The Water Road. Ecco in anteprima lo streaming del CD:


http://thieveskitchen.wordpress.com/

sabato 27 ottobre 2012

Un grado di separazione: Thieves Kitchen, Sanguine Hum, Änglagård


Come forse qualcuno avrà notato gli Änglagård, con una mossa inaspettata, hanno improvvisamente cambiato formazione con il clamoroso rientro del fondatore chitarrista Tord Lindman. Gli altri due membri sono Erik Hammarström alla batteria e Linus Kåse alle tastiere, entrambi provenienti dai Brighteye Brison.

Ad ogni modo questo è il comunicato ufficiale:
We welcome Erik Hammarström, who plays drums and percussion with great groove, and keyboard virituos Linus Kåse. Back in the band is Tord Lindman on guitar and vocals.
At the moment we are rehearsing songs and writing new material. In 2013 we plan to play live again. We have been invited to play in Japan and it is planned for some time in March. We'll do one gig before that, probably in Stockholm. Later on we plan to also play gigs in Europe. The dates are not yet fixed, but we hope to be able to bring you more detailed plans shortly.

Inoltre, per dare prova che i lavori procedono su nuovo materiale, ecco un estratto dalle prove del gruppo:
http://anglagardrecords.com/Musik/tema1.mp3

L'ormai ex tastierista degli Änglagård Thomas Johnson è invece coinvolto dall'anno scorso nelle registrazioni del nuovo album della band inglese Thieves Kitchen, a proposito del quale si sa poco o niente se non che dovrebbe uscire tra non molto e che il nuovo batterista è Paul Mallyon (protagonista dei seguenti filmati) ex Sanguine Hum.





I Sanguine Hum stanno anche loro lavorando al materiale del nuovo The Weight of the World che uscirà nei primi mesi del prossimo anno. Ecco un estratto dalle registrazioni.

martedì 23 dicembre 2008

THIEVES' KITCHEN - The Water Road (2008)

Fino ad ora in pochi si erano accorti dei Thieves' Kitchen, ma The Water Road ha attirato l'attenzione verso questo quintetto, anche se ben prima l'avrebbe meritata. Per quanto mi riguarda infatti continuo a considerare l'album precedente Shibboleth (2003) molto superiore, uno dei migliori esperimenti di progressive fusion in stile Finneus Gauge o National Health. The Water Road forse non si sarebbe concretizzato senza l’apporto di Thomas Johnson, ex tastierista degli Änglagård che va a sostituire il dimissionario Kindl, e forse molti nostalgici si sono lasciati conquistare da questa presenza prestigiosa. Fatto sta che il contributo compositivo di Johnson è così marcato e fondamentale da far affiorare il sospetto che senza di lui i Thieves' Kitchen avrebbero potuto terminare l’attività. Inevitabile quindi che il suono sia deviato verso i lidi della band svedese, unendosi alla vena canterburiana dei Thieves' Kitchen, dove Johnson sembra peraltro trovarsi a proprio agio, creando un mix fin troppo raffinato e lambiccato. Molti pezzi finiscono così per perdersi in lungaggini eccessive. Questa prolissità, paradossalmente, finisce per penalizzare la chitarra di Phil Mercy, mai così contenuta, che si piega ai voleri del crimsoniano Johnson, ma anche gli interventi vocali di Amy Darby, poco ispirati e in tono minore. Nonostante ciò The Water Road rimane un lavoro indubbiamente ottimo, che azzarda un inedito connubio tra Canterbury e prog sinfonico.

www.myspace.com/thieveskitchen