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venerdì 16 marzo 2018

Spirit Fingers (Greg Spero) - Spirit Fingers (2018)


Qualche mese fa parlai del talentuoso pianista jazz Greg Spero e del suo progetto Polyrhythmic in procinto di pubblicare l'album di debutto. Il momento è giunto poiché la data fissata per l'uscita è oggi 16 marzo, ma nel frattempo sono accadute alcune cose. I Polyrhythmic hanno cambiato nome in Spirit Fingres e, mentre il bassista Hadrien Feraud e il batterista Mike Mitchell sono rimasti al proprio posto, adesso alla chitarra abbiamo l'italiano Dario Chiazzolino. Per chi aveva ascoltato l'album dal vivo registrato a Los Angeles a nome Polyrhythmic (quando ancora i brani erano identificati con numeri) la prima cosa che risalta su Spirit Fingers è la loro minor durata anche se rimangono le mirabolanti intersezioni soliste di ogni membro.

In questo Spero si dimostra un leader generoso con i suoi compagni d'avventura, ponendosi più nelle vesti di direttore piuttosto che di virtuoso solista onnipresente. Molto spesso egli guida, sostiene e ritma con il suo piano gli interventi del basso e della chitarra, accompagnati dalla straripante batteria di Mitchell. Gli incontenibili unisoni, sia ritmici che melodici, sono un altro tratto distintivo del quartetto ed in questo caso si sfiora talvolta il reame della musica classica. Credo che Spirit Fingers dovrebbe essere visto come un importante tassello del nuovo jazz contemporaneo: contiene tutto ciò che hanno offerto sinora nomi celebrati che lo affrontano su differenti prospettive come Tigran Hamasyan o GoGo Penguin e anche di più. Nel senso che non si rileva con chiarezza il pianocentrismo del primo né il minimalismo dei secondi, ma una combinazione acuta degli elementi sviluppati ultimamente dal jazz moderno.

Greg Spero si è focalizzato sul progetto Spirit Fingers dopo aver dato l'addio alla pop singer Halsey con la quale tre anni fa aveva iniziato a collaborare scrivendo e suonando con lei, conseguendo inoltre un crescente successo dai primi piccoli concerti a Los Angeles fino a quelli nelle grandi arene intorno al mondo. Oltre a questo, Spero ha da pochissimo iniziato a curare un canale YouTube dedicato alla sua serie Tiny Room dove, con altri musicisti, presenta riletture e nuovi arrangiamenti jazz di canzoni pop contemporanee. I primi a partecipare sono stati Trevor Dahl dei Cheat Codes e Sarah McTaggart dei Transviolet.



 

mercoledì 8 giugno 2016

Introducing: Polyrhythmic


Forse è più difficile da spiegare che da capire, ma in ambito jazz ci sono sempre stati dei pianisti che hanno colpito trasversalmente anche il pubblico del progressive rock. Ad esempio è successo con un Chick Corea più che con un Keith Jarrett e oggi possiamo riportare degli esempi con l'osannato Tigran Hamasyan e con la giapponese Hiromi Uehara. La premessa è riferita al fatto che non vorrei andare fuori tema, ma in ambito progressivo si presentano sempre più spesso proposte interessanti provenienti dal mondo del jazz e della fusion, e ultimamente gli Snarky Puppy ne sono stati un fulgido esempio.

Vorrei quindi aggiungere alla lista un giovane di belle speranze del quale credo sentiremo parlare a breve. Lui si chiama Greg Spero, pianista di Chicago trasferito a Los Angeles e che ha appena fondato il gruppo Polyrhythmic, quartetto che prevede la presenza di Hadrien Feraud al basso, uno stellare Mike Mitchell alla batteria e Marco Villarreal alla chitarra, pubblicando un album live scaricabile sul loro sito ufficiale www.polyrhythmic.com

Lo stile prevede reiterazioni e dinamiche in costante tensione che poi scaturiscono in pezzi di virtuosismo, poliritmie da capogiro e arrangiamenti per lo più acustici. Spero è stato poi attivo anche come solista pubblicando due album in trio dai titoli esplicativi e programmatici di Electric e Acoustic e potete trovarli scorrendo, saltando i video. 
 








www.gregspero.com