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domenica 25 novembre 2018

22 - You Are Creating: Limb2 (2018)


Mai seconda parte di un album fu più prevedibile di You Are Creating: Limb2. Il livello di similitudine anche riguardo il giudizio finale sulla musica è così marcato che non vorrei ripetermi e quindi non mi dilungherò confermando tutto ciò che avevo scritto nella recensione della prima parte di questo disco. Aggiungo solo che rimane il mistero per il quale i 22 abbiano voluto dividere un potenziale album di sessanta minuti in due tranche da mezz'ora l'una che, se prese nella loro totalità, rimangono stilisticamente molto omogenee. In più confondendo le idee pubblicando la seconda parte a quasi un anno e mezzo di distanza dalla prima, quando in realtà il progetto era completo nella sua interezza già in partenza.

I 22 hanno trovato il modo di scrivere dei brani tecnicamente vicini alle prodezze del math rock e accattivanti come le vacue melodie dell'alternative rock dei primi Muse, ma c'è veramente poco da ricordare in quanto tutto scorre in modo asettico, senza un sussulto degno di nota (forse giusto la sola V). Il lato della questione che fa rammaricare è che i 22 con l'EP d'esordio ESP - Extended Sensory Play e con il primo album Flux promettevano di fare grandi cose, però l'impressione è che siano invecchaiti troppo precocemente se messi in prospettiva alla scena progressive odierna e gli otto anni di stop discografico non hanno certo giovato alla band.





venerdì 24 marzo 2017

22 - You Are Creating: Limb 1 (2017)


Nel 2012 l'etichetta inglese Best Before Records si accorse dei norvegesi 22 e li mise sotto contratto su suggerimento degli amici Arcane Roots. In quel momento il gruppo sembrava lanciatissimo, promozionalmente parlando, con un tour inglese, la ristampa e distribuzione anche per il mercato europeo del primo album Flux (risalente a due anni prima) con l'aggiunta di nuovi brani allegati ai singoli tratti dal disco. Ora, è vero che i 22 stavano capitalizzando e promuovendo Flux al di fuori della Norvegia per farsi conoscere ed era lecito aspettarsi una pausa più prolungata, ma sette anni di attesa per un'opera seconda sembrano davvero troppi. Aggiungiamoci poi che la band non è proprio portata per la promozione da social media - pubblicando nel 2014 un primo video per il brano Ectypes che faceva presumere un ritorno imminente per poi eclissarsi di nuovo fino a qualche mese fa con l'annuncio del loro approdo all'etichetta Indie Recordings - e il gioco è fatto: chi si ricorda più dei 22? Ed anche in seguito le cose non hanno brillato per strategia con la data di uscita fissata per la fine di febbraio e poi spostata di un mese senza apparente motivo, con notizie e aggiornamenti costantemente elargiti con il contagocce. Se ad oggi, quindi, ancora non sapete chi sono i 22 non è che sia necessariamente colpa vostra.

Come parziale giustificazione c'è da dire che il gruppo ha dovuto far fronte all'abbandono del cantante a registrazioni già ultimate, l'arrivo di un sostituto con il quale avevano deciso di rifare ex novo le parti vocali, e infine il ritorno del frontman originale. Inoltre You Are Creating: Limb 1, come si evince dal titolo, è solo la prima sezione di due parti (la seconda è già pronta e registrata, ma non si sa ancora quando uscirà), anche perché il lavoro in sé supera di poco la mezz'ora. La lunga gestazione, comunque, non sembra aver intaccato o sviluppato più del dovuto il sound del quartetto dai tempi dell'exploit di Flux. You Are Creating appare semmai come un'ulteriore esplorazione delle possibilità math rock e post hardcore se rilette dal punto di vista power pop. L'accessibilità di Staying Embodied, di INSPEC e della title-track mette sullo stesso piano le ritmiche dispari e i ritornelli a presa rapida che si librano come cori da arena rock. Un'apertura a territori ancora più pop, che regala due episodi abbastanza inconsistenti, arriva prima con Sum of Parts e poi con A Mutations of Thrushes che pare un deludente mix tra gli arpeggi depressi dei Radiohead e il rock hip hop dei Gorillaz. Ma in questo caso non si vuole stigmatizzare un cedimento verso la tentazione commerciale, anche perché Flux era già posizionato su quelle latitudini, solamente che qui, tutto ciò che prima funzionava, appare ora sbiadito e poco convinto. In sintesi, You Are Creating rappresenta la metà di un'opera che la band, visto il risultato un po' svogliato e altalenante, dopo tutto questo tempo forse avrebbe fatto bene a pubblicare immediatamente nella sua interezza, poiché questa prima parte da sola non convince del tutto.






sabato 15 ottobre 2011

22 - Kneel Estate EP (2011)


L'EP Kneel Estate dei 22 (il secondo di quest'anno dopo Plastik) uscirà il 22 novembre (quale data migliore?) e, oltre alla title-track tratta dall'album Flux, conterrà un remix della medesima e tre tracce di cui l'unica inedita è Chrysalis. Molecyl e Algorythm sono invece due nuove versioni dei brani già presenti su E.S.P. (Extended Sensory Play) registrate appositamente per questo EP.

Tracklist:
1. Kneel Estate
2. Molecyl
3. Chrysalis
4. Algorythm
5. Kneel Estate [Kohib Remix]







http://22newenergymusic.com/

sabato 16 aprile 2011

22 - Plastik EP (2011)



Il gruppo norvegese 22 - del quale ho già parlato qui e qui - ha firmato un contratto con l'etichetta inglese Best Before Records per distribuire l'album d'esordio FLUX anche fuori dai confini norvegesi. La pubblicazione verrà preceduta dal Plastik EP in uscita il 4 luglio ed è già pre-ordinabile a questo indirizzo.



Tracklist:

1. Plastik
2. Oxygen
3. Gotodo
4. Mind Vs. Mind
5. Power Is So Yesterday

Delle cinque tracce tre erano già incluse nell'album FLUX. L'inedita Oxygen (l'unica insieme a Mind Vs. Mind) la potete ascoltare in streaming nel lettore qui sotto (è la seconda dopo Plastik).




http://22newenergymusic.com/

domenica 2 gennaio 2011

22 - E.S.P. (Extended Sensory Play) (2008)


Dopo aver parlato dell'album Flux mi sento obbligato a segnalare E.S.P. (Extended Sensory Play), lo spettacolare EP del 2008 con cui hanno esordito i 22, una delle migliori cose che mi è capitato di ascoltare nell'anno appena trascorso.

Solo 5 tracce, ma nessuna fuori posto, ognuna di classe sopraffina e mozzafiato, ancora più imperdibili di quelle di Flux che incredibilmente si deve piegare alla superiorità di questa prova temporalmente più breve, ma musicalmente più densa di contenuto. Falsetti e poliritmie come se non ci fosse un domani, tanto che qualcuno potrebbe non gradire o peggio non capire, ma qui siamo oltre i canoni musicali comuni.

Molto è dovuto ai Mars Volta, ma le contorsioni virtuose ed epilettiche di Algorythm, Serafin e Molecyl surclassano quello che stanno facendo ultimamente Rodriguez-Lopez e Bixler.


domenica 28 novembre 2010

22 - FLUX (2010)


22 è un nome abbastanza anonimo, eppure questa band proveniente dalla città di Trondheim, Norvegia (la stessa che ha dato i natali ai Motorpsycho), fa di tutto per non passare inosservata. Il primo fattore a colpire è infatti il look. Proviamo in tal senso a dare un'occhiata alle loro foto o ad un loro video, magari con l'audio a volume zero. Li si potrebbe benissimo scambiare per nuovi paladini glam rock: ogni membro del gruppo è caratterizzato da un colore sgargiante, vestiti singolari, trucco pesantissimo, capigliature platinate, visi efebici e movenze coreografiche. Tutto contribuirebbe a catalogarli come emuli di David Bowie e Scissor Sisters (chiedo venia per la citazione).

Quando invece si alza il volume si rimane spiazzati: questo quartetto norvegese suona un prog rock coi fiocchi, talmente carico di rimandi che ognuno potrebbe sentirci dentro il gruppo che vuole. The Mars Volta, Mew, The Dear Hunter, Dredg, Muse (purtroppo) e ancora e ancora setacciando il post hardcore e il math rock. Dopo l'EP E.S.P. - Extended Sensory Play, risalente al 2008, i 22 hanno esordito quest'anno con l'album Flux. Il frullato della band prende vita dall'idea di suonare electro-pop con un'ostentazione di ritmiche matematiche, spastiche ed epilettiche (tipo The Fall of Troy), con germi di frenetico funk.

La ricerca ossessiva e spasmodica nei confronti di tempi irregolari è un po' ostentata a dire il vero e talvolta è quasi stucchevole. Ma se le geometrie di Plastik sono l'equivalente in musica di scienze robotiche, tra integrali e radici quadrate, è anche vero che il funk-pop di I Am That I Am riesce ad essere impegnato e spensierato in egual misura.

La sfida di scontrare melodie orecchiabili con forme aritmetiche ha risultati originali in potenziali ballate rock radiofoniche trasfigurate sotto il peso di accumuli percussivi (Loopwhole) e nei tour de force progressivi (la notevole title-track). Disconnecting from the Grid e Susurrus sono penalizzate da una derivazione Muse troppo accentuata, anche se nella parte dell'inciso prendono strade più personali. Questa tecnica di vedere strofa e ritornello come due entità differenti e distaccate all'interno della stessa canzone è presente con maggior rilievo su Gotodo e Kneel Estate. Quest'ultima, ad esempio, riprende degli stilemi hip hop che improvvisamente sfociano in un chorus pop, in modo che, se si ascoltasse solo questa canzone per farsi un'idea del gruppo, il risultato sarebbe alquanto spiazzante.

Ecco, magari è proprio questo il consiglio: di non ascoltare solo una canzone per farsi un'idea del raggio d'azione musicale della band, sarebbe limitativo. Flux come esordio è eccellente, anche se i 22 devono mettere a fuoco ancora qualche idea, per esempio negli episodi più ambiziosi come Power is so Yesterday e Abdomental, che però riesce a costruire una bella atmosfera misteriosa. Comunque, a parte ciò, nulla da dire...ce ne fossero di esordi così promettenti.



www.myspace.com/22newenergymusic