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venerdì 27 novembre 2020

Snooze - Still (2020)


Un gruppo non molto fortunato quello degli Snooze che, per una ragione o un'altra, hanno perso elementi della formazione per strada, l'ultimo dei quali il bassista Cameron Grom, deceduto prematuramente lo scorso marzo. Ad ogni modo l'unico superstite della band Logan Voss, non si è dato per vinto e con l'aiuto del produttore ed ex batterista degli Skyharbor Anup Sastry ha portato a termine l'EP Still, dove è presente anche l'ultima apparizione di Grom nel brano di apertura What's the Secret Ingrediant of a Toilot?

Degli Snooze si può affermare che, dopo la prova encomiabile di Familiaris, sono diventati tra i migliori e più originali fautori di math rock del decennio. Still è una nuova incursione nel loro mondo surreale, che fonde elementi di post rock, emo, metal e progressive in modo personale. Non c'è bisogno di imbastire virtuse svolte tematiche per gli Snooze, ma piuttosto amalgamare stilemi differenti al fine di produrre una compatta atmosfera potente e nebulosa, che si lascia riconoscere tra mille altre.

Il tutto è calato in un clima ipnotico di riff che sembrano loop di muri elettrici, voci scandite come fossero salmodie psichedeliche e ritmiche martellanti e incessanti. In questo senso Still si concentra nel mettere a fuoco queste determinate peculiarità del sound degli Snooze, approfondendo tali aspetti e tralasciandone altri che magari in Familiaris davano un senso di dinamicità e varietà maggiormente vivaci. Ma anche con questa formula compressa gli Snooze ne escono di nuovo vincitori.

 

sabato 4 maggio 2019

Snooze - Familiaris (2019)


C'è musica che nasce per essere fissata e scritta su uno spartito e poi c'è n'è un'altra, talmente fuori dagli schemi che non può che essere stata sognata, vagheggiata, immaginata. Quella degli Snooze appartiene senz'altro a quest'ultima categoria. Lo splendido EP d'esordio Actually, Extremely, pubblicato due anni or sono, faceva cadere immediatamente gli Snooze nella categoria math rock, ma l'album Familiaris, ripartendo da quelle coordinate, fa molto di più. Esso affina, perfeziona e aggiunge piccoli concetti e li trasforma in grandi idee, il che ad un primo distratto ascolto farà sembrare che gli Snooze non si siano allontanati molto dall'EP, ma in realtà le cose stanno diversamente.

Familiaris, inizialmente programmato per l'anno scorso poi un imprevisto cambio di cantante ha  dilungato i tempi per permettere di registrare ex novo le parti vocali, mette assieme tanti minuscoli tasselli presi in prestito da altri generi e li assembla in una veste ibrida che comunque rimane fedele al math rock. Il risultato è una montagna russa che ad ogni curva nasconde un risvolto estetico inaspettato, calandosi però molto bene nello stile degli Snooze, come le mitragliate di grancassa tipiche del thrash metal, le armonie vocali prelevate dal dream pop, gli intermezzi psichedelici imparentati con il prog rock, incontrandosi in un melting pot idealmente collegato a quanto fatto dagli Astronoid nel demolire certe barriere tra generi distanti.

L'ascolto di Familiaris si trasforma quindi in un'esperienza che spiazza le nostre attese e che va goduta tutta d'un fiato, dato che i suoi trentacinque minuti, nell'associare le tracce senza soluzione di continuità, scorrono via con grande leggerezza. La stessa mutabilità di ogni pezzo trasmette addirittura la sensazione di trovarsi di fronte ad un'unica suite, rendendo virtualmente difficoltoso individuare il suo inizio o la sua fine se non abbiamo di fronte la divisione della tracklist. Familiaris è una risposta a chi pensa che il math rock si stia dirigendo verso territori stagnanti, al contrario gli Snooze lo affrontano con originalità consegnandoci uno dei migliori album degli ultimi anni all'interno del genere.