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venerdì 6 settembre 2019

Charlie Cawood - Blurring Into Motion (2019)


Il ritorno da solista Charlie Cawood dopo l'esordio The Divine Abstract non può che far piacere. Polistrumentista inglese che milita in band progressive rock tra lo sperimentale e l'art rock come Knifeworld, Mediaeval Baebes e ultimamente nei Lost Crown, quando si dedica alla propria visione musicale Cawood abbandona la sfera del rock e compone i propri pezzi come fosse un autore classico. L'album Blurring Into Motion è di nuovo uno sguardo su quel mondo fatto di strumenti da camera e contornato da un ensemble di esecutori suddivisi tra sezione di fiati e sezione di archi. La seconda opera di Cawood è ancora più orchestrale, bucolica e solare del precedente lavoro il quale, dalla sua pregevolissima prospettiva, possedeva anche un misticismo esoterico, valore aggiunto a tutto il suo percorso d'ascolto.

Blurring Into Motion tenta una prospettiva differente e si avvicina più all'estetica della classica moderna e al minimalismo, piuttosto che alla world music sperimentale, questa volta con la novità di aggiungere la voce soave di Marjana Semkina degli iamthemorning nelle due tracce Falling Into Blue e Flicker Out Of Being di cui lei è anche co-autrice. Per questo Blurring Into Motion risulta maggiormente accessibile rispetto al suo predecessore, aprendosi a melodie e armonie acustiche e orchestrazioni corali ad ampio respiro, pur facendo a meno dell'ausilio di un gran numero di strumentisti. I pezzi si sviluppano principalmente da temi folk tracciati dagli arpeggi della chitarra acustica per proseguire sui contrappunti di matrice classica, come fossero una versione orchestrale di temi tradizionali e antichi. Un ascolto rilassante per riaccendere positività e immaginazione.


domenica 27 gennaio 2019

Lost Crowns - Every Night Something Happens (2019)


Lost Crowns è quello che potrebbe essere definito supergruppo se solo i membri che ne fanno parte fossero maggiormente noti ai più, invece che apprezzati musicisti relegati all'underground progressivo britannico. Assemblata da Richard Larcombe degli Stars in Battledress, la formazione dei Lost Crowns conta Charlie Cawood (Knifeworld, Tonochrome, Mediæval Bæbes), Rhodri Marsden (Prescott, Scritti Politti), Josh Perl (Knifeworld), Sharron Fortnam e Nicola Baigent (North Sea Radio Orchestra, William D. Drake).

Ma Every Night Something Happens non è il solito album di prog nostalgico che si produce di questi tempi, contiene invece musica erudita per orecchie allenate che sfiora l'avant-garde e il Rock In Opposition. Che il progetto Lost Crowns andasse in tale direzione era chiaro fin dal singolo Let Loving Her Be Everything, lanciato in anteprima due mesi fa. Le partiture complesse danno forma a canzoni singolari architettate come musica classica e l'andamento tra consonanza e dissonanza ricorda un misto tra le evoluzioni contrappuntistiche dei Gentle Giant e le sperimentali "armonie disarmoniche" dei 5uu's. Diciamo poi che, anche se i Lost Crowns volessero raccogliere consensi tra coloro che guardano costantemente al passato del prog avrebbero la strada aperta dal fulminante incipit di Housemaid's Knees con quel bordone ornato da fraseggi disarticolati di chitarra che vanno a tuffarsi in un accogliente mare di mellotron.

Il legame di stima per le involuzioni idiosincratiche dei Cardiacs da parte di Lacombe è particolarmente presente su Sound As Colour (si noti che anche gli altri musicisti partecipanti sono in qualche modo legati al mondo di Tim Smith). Gli interventi strumentali negli intermezzi dei brani, tipo Midas X-Ray e She Saved Me, sono molto curati nell'aumentare il livello di complessità e con l'ausilio di clarinetti, fagotto e harpsichord si sfiora il chamber rock più intransigente vicino alle latitudini degli Henry Cow. Se in pratica cercate un nuovo classico del RIO moderno che possa tenere il passo con i tempi Every Night Something Happens è l'album che fa per voi.