sabato 30 maggio 2020

Dutch Uncles - Live at Old Granada Studios (2020)


A pochi giorni dalla pubblicazione di Big Balloon, nel febbraio 2017, i Dutch Uncles si esibirono in un set promozionale dal vivo di circa 30 minuti tenuto all'Old Granada Studios, al cospetto di un pubblico ristretto, filmando e registrando tutto. Il live fu reso pubblico quasi immediatamente in formato video su YouTube, però ancora non era comparsa una versione audio ufficiale. I Dutch Uncles in questi giorni di lockdown devono aver pensato a questa carenza e all'ipotesi di realizzarlo anche in tale formato e da alcuni giorni il Live at Old Granada Studios è disponibile su Bandcamp, scricabile anche in modo gratuito. Il set prevedeva per lo più estratti da Big Balloon come è comprensibile, con in aggiunta la cover di Stay dei The Blue Nile.



venerdì 29 maggio 2020

Hayfitz - Capsules (2020)


Molto prima che gli Oh Malô annunciassero il loro scioglimento, il frontman Brandon Hafetz aveva reso noto il suo progetto solista con lo pseudonimo Hayfitz. Così nel gennaio 2019, durante una sessione di registrazione tenuta a Seattle quasi in completa solitudine e durata diciotto giorni, Hafetz ha messo insieme dodici tracce per quello che sarebbe divenuto il suo primo album da solista intitolato Capsules.

Questa particolare condizione di approccio si riflette inevitabilmente sul mood dell'intero album: intimo, notturno, acustico, quasi sussurrato dalla voce in falsetto di Hafetz, capace di infondere ancor di più una calma sognante, ma che riprende molto del lato romantico degli Oh Malô. Nonostante questo apparente minimalismo, le canzoni di Capsules sono ricche di effetti evanescenti, strumenti che creano abbellimenti eterei, vibrazioni di lontani riverberi, come a creare una dimensione ultraterrena. Aggiungere tali atmosfere è stato possibile anche grazie all'amico e collaboratore Patrick Gregg, con il quale Hafetz ha inserito in seguito altri strumenti come sassofono, clarinetto, sintetizzatori modulari e analogici, sommando il tutto alle scarne canzoni che si sono quindi avvalse di sottostrati sonori e sfumature nel creare una coerente aura onirica per tutta la durata.


www.hayfitz.com

martedì 26 maggio 2020

The Velvet Teen - il nuovo singolo "Mean Mind" e un album in lavorazione


La storia che segue è il seguito di una notizia di due anni fa, quando i The Velvet Teen realizzarono un singolo inedito - Parallel Universes - che in realtà era già stato pubblicato in precedenza esclusivamente in Giappone in formato 7". Il lato B di quel vinile conteneva un altro inedito dal titolo Mean Mind che vede la luce in formato digitale solo ora e che, come Parallel Universes, non farà parte del nuovo album a cui il gruppo sta lavorando. La notizia che infatti accompagna l'uscita di Mean Mind è quella che i The Velvet Teen, reduci da poco da un tour con i Caspian, stanno dando gli ultimi tocchi a quello che sarà il successore di All is Illusory ormai risalente al 2015, e che i tre sperano di completare entro la fine dell'anno. Ma conoscendo i tempi dilatati del gruppo non stupisce che si stiano dilungando più del dovuto nella produzione di un nuovo lavoro.




lunedì 18 maggio 2020

Jaga Jazzist - Pyramid (2020)


Inizialmente previsto per la pubblicazione il 24 aprile, il nuovo EP dei Jaga Jazzist Pyramid, è stato spostato per il 7 agosto, una sorte simile ad altri album che hanno slittato l'uscita vista la situazione attuale sempre più incerta. Per la sua durata Pyramid potrebbe essere considerato comunque un album a tutti gli effetti, dato che sfiora i 40 minuti di durata e le quattro tracce contenute sono delle lunghe evoluzioni post jazz e psych fusion, che soddisfano un ascolto più profondo con la loro ricchezza sonica a più livelli. Il disco segna l'ingresso dell'ottetto norvegese nella scuderia Brainfeeder, l'etichetta curata da Flying Lotus, altro musicista di confine. Pyramid è un suggestivo viaggio e commento sonoro nel futuro passato, una specie di equivalente musicale delle illustrazioni retro futuristiche di Syd Mead.

Il mix strumentale che viene a crearsi è assolutamente affascinante: pur percependo la loro appartenenza al XXI secolo, le composizioni di Pyramid pongono l'accento in un'esplorazione timbrico/sonora piuttosto che snodarsi in sezioni multipartite. L'insieme genera un ibrido da corto circuito temporale: le spore psichedeliche provengono dagli anni '70, il sound design dei sintetizzatori ha un che di retrowave anni '80, mentre la coolness jazz delle vibrazioni ritmiche e orchestrali arriva direttamente dagli anni '60. In un certo senso Pyramid segna un capitolo nuovo per i Jaga Jazzist, frutto di una sinergia collaborativa tra i membri questa volta più attiva, dato che è il primo album autoprodotto dal gruppo stesso e realizzato in sole due settimane. Un ascolto tripedelico.


mercoledì 13 maggio 2020

Shiner - Schadenfreude (2020)


A cavallo del vecchio e del nuovo secolo gli Shiner hanno pubblicato una serie di album molto influenti, ma di culto, per la scena math rock e post hardcore, primo fra tutti Lula Divinia (1997). Per risalire all'ultimo capitolo discografico della band di Kansas City bisogna tornare indietro di addirittura diciannove anni. A distanza di tutto questo tempo, la stessa formazione che ci lasciò con The Egg (2001) torna adesso con Schadenfreude, un album che tiene conto delle trasformazioni del rock alternativo americano degli ultimi quindici anni. In molti hanno paragonato gli Shiner agli Hum e ancora in effetti risplende quella scintillante elettrificazione sonica di chitarre lisergiche e rallentate, ma gli Shiner vanno a scavare anche nel post grunge e nell'emocore, sembrando una sublimazione tra Soundgarden e Sunny Day Real Estate.

Come gli Hum, gli Shiner danno sfogo ad acide cavalcate space hardcore, arrivando a tracciare percorsi shoegaze che avvolgono la materia con tutto il loro calore su In the End. L'intento degli Shiner infatti non sembra quello di spingere ad ogni costo sulle dinamiche emozionali e sulla ruvidezza abrasiva ma, come nel singolo Life as a Mannequin e Low Hanging Fruit, dare origine a delle atmosfere lente ed inesorabili nelle quali sprofondare. Poi compaiono anche pezzi più energici tipo Nothing, Genuflect e Paul P Pogh che pongono in risalto la sezione ritmica e il pulsare incessante del basso. La distorsione rimane come sempre la protagonista negli album degli Shiner e anche su Schadenfreude assume un ruolo preponderante, ma la loro non è alimentata da propellente heavy rock, ma è più simile ai vortici nebulosi dello shoegaze, come se risucchiasse lo spazio intorno a sé. Bentornati Shiner, ce n'era bisogno.




martedì 12 maggio 2020

Introducing Animal Society


Giovanissimo quintetto proveniente da Glasgow, gli Animal Society hanno deciso di dare al jazz odierno un'impronta rock e prog con accenti aggressivi. Guidati dal chitarrista e principale compositore Joe Williamson, il gruppo si distingue per avere in organico due tastieristi: Alan Benzie e Craig McMahon, che si suddividono i compiti tra elementi elettronici, effetti al synth e solismo più consono al jazz, infine la sezione ritmica composta da Graham Costello (batteria) e Gus Stirrat (basso).

Gli Animal Society hanno debuttato con l'EP RISE nel 2018 e proprio due mesi fa è stato rilasciato un nuovo pezzo dal titolo Hieroglyph, molto potente e incisivo nel dettare una chiara linea di crossover tra jazz e math rock. Williamson è stato in precedenza coinvolto nel quartetto Square One col quale ha realizzato due album e nel 2018 è stato insignito del premio Young Scottish Jazz Musician of The Year al Glasgow Jazz Festival.




lunedì 11 maggio 2020

City of Souls - SYNÆSTHESIA (2020)


Il nome dei City of Souls, band che si affaccia come una novità nella scena prog metal, racchiude in realtà un collettivo di sei elementi veterani della scena musicale alternativa neozelandese, un supergruppo con membri provenienti da vari gruppi tra cui Blindspott, Blacklistt, 8 Foot Sativa. I City of Souls vengono fondati nel 2014 dai chitarristi Trajan Schwencke e Steve Boag ai quali si aggiungono, il terzo chitarrista Marcus Powell, il cantante Richie Simpson (New Way Home), il bassista Daniel Insley (Solstate) e il batterista Corey Friedlander (In Dread Response / 8 Foot Sativa).

Dal 2015 il sestetto è già attivo nel rilasciare i primi singoli, anche se l'uscita dell'album d'esordio SYNÆSTHESIA prodotto dal veterano Forrester Savell, si è concretizzata solo ora, dopo un lungo ed accurato lavoro in studio portato avanti per cinque anni. Forse anche per questo il disco contiene la bellezza di sedici tracce per una durata complessiva di quasi 70 minuti.

La presenza di Savell al banco di regia è quasi una garanzia per chi ama quel prog metal proveniente dall'emisfero australe, andando a toccare quelle corde di equalizzazione tra pesantezza e melodia, bagagli genetici che fanno parte di storici nomi come Karnivool, Caligula's Horse, Circles, Chaos Divine, Dead Letter Circus. E proprio a questi ultimi, tra i tanti nomi che possiamo citare, i City of Souls si avvicinano in quanto ad approccio, per cercare di non esagerare troppo con la durata o la complessità formale. Le canzoni della band sono infatti costruite su binari piuttosto consoni a forme ortodosse e basate su chorus ben definiti.



domenica 10 maggio 2020

The Physics House Band - METROPOLIS (2020)


I The Physics House Band con METROPOLIS realizzano il loro primo album live, alquanto anomalo dato che registrato in studio con un pubblico di poche persone, ma con i tempi che corrono tale procedura potrebbe diventare la norma, anche se il presente documento risale al 2019. Suonato ai Metropolis Studios di Londra, il set di brani si apre naturalemnte con l'intera performance dell'ultimo EP Death Sequence (2019) con il fondamentale apporto al sax del nuovo membro Miles Spilsbury, che si è recentemente unito all'originale trio formato da Dave Morgan (batteria), Adam Hutchison (basso, synth) e Samuel Organ (chitarra, synth). Si continua poi nella rivisitazione di alcuni pezzi tratti dai precedenti Mercury Fountain (2017) e Horizons/Rapture (2013) nel consueto ventaglio che spazia tra jazz fusion, prog e math rock.



sabato 9 maggio 2020

Sunset Mission - Journey to Lunar Castellum (2019)


I Sunset Mission sono un nome assolutamente nuovo nella scena prog e questo perché è costituito da giovani musicisti, provenienti da Boston, oltretutto talentuosi. Sì, poiché c'è da sottolineare come i componenti Dana Goodwin, Jan Schwartz, Jacob Schwartz siano in grado di intercambiarsi tra i vari strumenti in modo competente, assumendo vari ruoli nelle tracce, infine il gruppo è completato dalla voce femminile di Jessica Gray e dal batterista Cam Roux.

Journey to Lunar Castellum è quindi il loro esordio, che fortunatamente privilegia un approccio fresco e originale al progressive rock, tralasciando i classici canoni barocchi e sinfonici. Si va dal beat disco e funk di Writer's Block e Redemption Drive al math rock a più strati di Kaleidoscopic Key e Forest Slope, dall'ambient new age di Ceilica alla prog fusion di All This Time We Wait e Time Station. Tutti questi generi affrontati con giovane entusiasmo, fanno di Journey to Lunar Castellum una lavoro eclettico e pieno di vitalità, pervaso da quell'urgenza creativa tipica di un'opera prima. Il fatto poi di come sia suonato in modo eccellente e portato a termine con grande senso di una visione e direzione ben precise, non fa altro che aggiungere un occhio di riguardo nei confronti di una band appena nata.


venerdì 8 maggio 2020

Time King - Adventureland (2020)


Oltre che sopraffini musicisti, i Time King si sono mostrati anche dei discreti nerd, coverizzando con competenza e divertimento alcune sigle di anime e videogiochi. Ormai il quintetto non deve più provare di essere una grande risorsa di talento nascosto per la scena prog, ma dopo la pubblicazione di un album e un EP ancora in molti si devono accorgere di loro per tributargli i giusti riconoscimenti.

Adventureland è un nuovo EP che raccoglie alcuni dei brani scritti durante gli ultimi due anni e mezzo (alcuni sono rimasti fuori, ma recuperabili su Bandcamp), e come sempre è una miscela esplosiva e competente di prog fusion, funk rock e jazz pop metal, sempre che questa definizione abbia un senso. Il fatto è che i Time King rimangono nella sfera dell'esecuzione e scrittura complessa senza però rinunciare alla forma canzone, all'orecchiabilità e al coinvolgimento ritmico. Un altro bel tassello da aggiungere alla loro discografia.




giovedì 7 maggio 2020

Six Gallery - Instrumental Discography (2020)


I pionieri del math rock/post prog Six Gallery, che nel 2010 pubblicarono il seminale Breakthroughs in Modern Art per poi sciogliersi, negli ultimi anni si sono rimessi in attività cercando di dare un seguito a quell'unico album che nel frattempo è stato ristampato anche in vinile. Proprio in questo momento particolare il gruppo ha deciso di riemerge per un'iniziativa lodevole di solidarietà. Oltre a devolvere il ricavato delle vendite del suddeto vinile ad un'associazione locale di Columbus, Ohio, per i bisognosi di cibo, i Six Gallery hanno caricato su Bandcamp tutto il materiale precedente a Breakthroughs in Modern Art i cui guadagni si aggiungeranno a tale iniziativa.

Di seguito la loro dichiarazione:
"Hey everyone! We hope y'all are doing well, we're doing pretty good. This has become a crazy, unpredictable world that we're living in and many have been deeply affected by the crisis we're all working through. It's in times like these that it is important to give what you can, when you can, to those who need it the most. We have decided that all profits made from the sale of the vinyl release of "Breakthroughs..." will be donated to the Mid-Ohio Foodbank, an organization that strives to connect hungry people with nutritious food in our local community. In addition to that we are releasing our entire instrumental discography (3 EP's and 1 single) through our Bandcamp page, and all proceeds generated from that will be donated as well. You'll be able to enjoy music we released as an instrumental band from 2005-2008, which currently cannot be found anywhere else. We'll keep you posted on our donation amounts and please stay safe out there!"

domenica 3 maggio 2020

O'Brother - You and I (2020)


Poche band come gli O'Brother sanno trasmettere un senso di oppressione e inquietudine. Nei loro album, anche quando la curva sonora si alza inevitabilmente verso territori post hardcore, permane un'oscura marea elettrica che avvolge tutto con malinconico pessimismo. E' forse per questo che i lavori degli O'Brother non sono adatti ad ogni occasione, ma vanno ascoltati con il giusto umore, altrimenti si rischia di intristirsi ancora di più. You and I, l'ultima fatica del gruppo, che andrebbe premiato solo per il coraggio di averlo pubblicato in piena pandemia ed aver fissato il prezzo della versione digitale su Bandcamp ad un dollaro, non fa eccezione. Solamente che questa volta gli O'Brother calmano i toni e si lasciano andare ad un serafico ed apocalittico clima che pervade la cadenza funerea di quasi ogni traccia.

Se prima le abrasive dinamiche utilizzavano anche squarci hardcore e metallici, ora gli sviluppi, i percorsi, i crescendo e i quiet/loud, lasciano il campo ad un immutabile doom post rock dove a dominare è un'atmosfera elegiaca che si impadronisce di brani come Slipping, Locus, Spill on the Carpet e Leave Me Out. L'unica eccezione può essere rappresentata da Halogen Eye, che vede l'ospitata di Simon Neil dei Biffy Clyro alla seconda voce, oppure nella quasi industriale e disturbante Black Tide, e ancora Soma, che sembra una marcia con progressioni alla Muse, ma molto, molto più rallentati.

La musica degli O'Brother si muove infatti con la stessa consistenza della viscosità, lasciando dietro di sé una scia come un ristagno paludoso. Only Other e Killing Spree ammorbidiscono leggermente questo stato di trance nebuloso grazie al ricorso di arie acustiche e psichedeliche, che lasciano intravedere un ultimo bagliore all'interno di un buco nero che inghiotte tutta la luce intorno a se. Gli arpeggi acustici li ritroviamo anche su What We've Lost, ma qui siamo più dalle parti della depressione dei Radiohead e dell'alternative rock, piuttosto che nel profondo abisso di tenebre in cui sprofonda tutto l'album.


sabato 2 maggio 2020

Miles Paralysis - b0nx (2020)


Sono passati ormai due anni dal primo album che segnava la collaborazione dei polistrumentisti Alex Litinsky (A.M. Overcast, Grand Beach) e Jon Markson (Such Gold, Taking Meds) sotto il nome di Miles Paralysis. Separati da una lunga distanza tra Winnipeg e Brooklin, la questione logistica non ha impedito ai due di continuare a produrre musica ed ecco arrivare il piccolo b0nx EP. Piccolo perché come è noto, per chi segue questo genere, già gli album contengono canzoni brevissime, ma imbevute di idee a raffica e la durata totale spesso sfiora quella di un EP. Per questa logica verrebbe quindi da considerare b0nx come un singolo a doppia facciata.

Il math pop combinato con il pop punk dei Miles Paralysis produce anche qui quattro piccoli rompicapo, percorsi con cambi improvvisi, armonie vocali e ritmiche schizofreniche - sulla brevissima Luna/Kya e su Honey Blocks, ovvero quello che per loro è l'equivalente di una epic track nei suoi tre minuti e mezzo; questa volta provando anche ad insaporire le frenetiche melodie con qualche linea di archi su Tuned Out e sulla mini ballata Nova.

venerdì 1 maggio 2020

Altprogcore May discoveries


Gruppo francese abbastanza eclettico nel balzare improvvisamente tra atmosfere dinamiche differenti. Per i NORD The Only Way To Reach The Surface è il secondo album, che non ha timore di affrontare post hardcore, post rock, math rock e blackgaze con la stessa devastante potenza e frenesia. Come se le follie su piani sovrapposti di The Fall of Troy e dei Gospel si fossero incontrate.



Earthly è il debutto dei Garden of Delights, band romana di post metal/djent guidati dalla voce femminile di Federica Capretti. Molto elaborato ed etereo al tempo stesso.



Un trio di pop punk/emo tutto al femminile quello delle Meet Me @ The Altar. Bigger Than Me è stato il loro primo EP, ma hanno da poco pubblicato il nuovo singolo May The Odds Be In Your Favor.


Eventide è l'esordio degli australiani Reliqa, risalente a due anni fa. Loro sono un quartetto prog metal con voce femminile, hanno appena pubblicato il singolo Mr. Magic e si preparano al secondo lavoro.



Multi-Moment degli irlandesi LEO DREZDEN è un album risalente al 2015, scoperto solo di recente. Encomiabile il livello strumentale con cui combinano post rock e math rock, con tracce di Three Trapped Tigers.



Dalla Russia il primo album strumentale del chitarrista dei Nota Amara Alexander Bryl, a.k.a. Lobster Note, è uno sperimentale viaggio tra jazz metal, fusion e avant-garde.