domenica 1 maggio 2016
Altprogcore May discoveries
Il secondo album dei Pinnacles, scoperti ora con Convolve & Reflect, si dedica ad atmosfere eteree/elettriche, partendo dall'alternative rock post grunge e dilatando i tempi con shoegaze e post rock in un riflesso psichedelico con l'ausilio di armonie vocali riverberate per aumentare l'effetto lisergico. C'è un pizzico di quell'incontro tra le progressioni statiche e le evoluzioni in crescendo di Oceansize e Gates, anche se i Pinnacles non si inoltrano mai in variazioni che possano donare slancio ai brani.
Gloe è un quartetto di Salt Lake City che ha da qualche mese pubblicato il proprio EP d'esordio dal titolo Vestige, prendendo come base di partenza il post hardcore progressivo dei The Mars Volta (Vestigial/Ascension) per poi svilupparlo con risvolti math rock e con dei curiosi innesti ambient che, collocati all'interno delle sonorità elettriche e psichedeliche, potremmo ricondurre allo shoegaze. E' un singolare connubio di elementi che porta a degli accostamenti impensabili come se i Circa Survive suonassero jazz - ascoltare Macropsia per provare.
Gli A Kew's Tag mi sono stati suggeriti su Twitter e devo dire che li ho trovati abbastanza interessanti da includerli qui. Tedeschi di Hannover, i quattro ragazzi suonano un progressive rock alternativo che, per le ritmiche e i riff pronunciati alla maniera del math rock, potrebbe essere accomunato a band nord europee come 22 e Agent Fresco. Se non che, gli A Kew's Tag fanno uso esclusivo della chitarra acustica per donare incisività a tale formula e la scelta funziona abbastanza bene. Silence of the Sirens è il loro primo album ed è stato pubblicato lo scorso anno.
Per chi avesse apprezzato le segnalazioni di GoGo Penguin e Roller Trio, ecco un altro trio jazz-minimal-classic composto da sassofono, batteria e piano. Floa è il secondo album dei Mammal Hands ed uscirà il 27 maggio.
Gli Stage Kids sono una scoperta recente e ho appreso che il 28 maggio uscirà il loro nuovo lavoro intitolato Intra Mental. Nel frattempo, per familiarizzare, potete ascoltare l'EP Killer Tofu risalente al 2011. Lo stile è un math rock che flirta con jazz ed elettronica alla maniera dei Monobody con risultati molto interessanti.
Ecco un'altra prog metal band proveniente dall'Australia sull'onda di Karnivool, Chaos Divine e Cog. Anche se, effettivamente, "metal" non sarebbe proprio il termine più appropriato per gli Stare at the Clouds, dato che la loro opera prima, This Clear Divide, è più concentrata su atmosfere ambient djent e post rock e ha solo qualche sussulto hard, come un misto tra gli ultimi TesseracT e gli A Perfect Circle. Il gruppo è nato inizialmente come un progetto tra il chitarrista Seb Key e sua moglie Cassandra nel ruolo di batterista (proprio così!) - nel quale se la cava più che egregiamente nel dettare le poliritmie all'interno delle strutture sempre in evoluzione dei brani -, per poi aggiungere Keelan Butterick, Evan Jackson e Jacob Grindrod, divenendo un quintetto. This Clear Divide è un concept album sulle stimolazioni di un soggetto in seguito ad un trauma e vede nella suite in sei parti Concurrent Abreaction il suo snodo centrale.
Infine un EP risalente al 2012 consigliatomi direttamente dagli Oh Malô. L'omonimo esordio dei Tiny Hazard - guidati dal piano e dalla voce di Alena Sparger - è fatto di canzoni singolari prepotentemente avant-garde, come una versione ancora più art rock dei Bent Knee e di Joanna Newsom, solo che qui, appena vengono lambiti degli accenni al pop rock, si ritorna immediatamente a strutture aleatorie.
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