Continuando a scavare nell'infinita cornucopia di progetti messi in piedi dal polistrumentista Ben Coniguliaro (che ha appena pubblicato il sorprendente Wippy Bonstack's Dataland, oltre che essere attivo con i Sun Colored Chair) sono arrivato a quello che si può definire la declinazione più estrema del suo approccio estetico al progressive rock. Se nel recente album a nome Wippy Bonstack questo ragazzo di soli 21 anni ha suonato in completa solitudine una moltitudine di strumenti, realizzando un lavoro di elevata complessità, in quest'ultima opera a nome Wyxz viene aiutato dal fratello Quinn (basso) e da Alex Verbickas (chitarra), ovvero gli altri due Sun Colored Chair, oltre che da Matt Hollenberg (Cleric, Simulacrum, Shardik, iNFiNiEN) e ha nientemeno John Zorn come produttore esecutivo.
Odyx infatti è stato pubblicato dalla Tzadik Records, etichetta dello stesso Zorn, ed è addirittura il quinto sforzo discografico dei Wyxz. Il progetto nasce come una variante "brutal prog" sperimentale ed estrema del math rock portato avanti dai Sun Colored Chair, sfociando anche nel noise e nella dissonanza. Questo almeno fino al procedente YiY, non che Odyx faccia a meno di tali premesse ma ne attenua, per quanto possibile, la componente più astratta e primordiale al fine di privilegiare un caos frenetico e ragionato, utilizzando una maturità eclettica ed esecutiva che negli altri lavori sembrava più dettata dall'anarchia strumentale come valvola di sfogo.
Con Odyx viene smussata la spigolosità di certi passasggi e il gruppo si concentra nel proporre un'innumerevole collezione di spunti tematici schizofrenici a getto di variazioni continue. Per questo l'album impressiona nella sua corsa a sperimentare le ritmiche più strane e i passaggi armonici più assurdi e funambolici. L'incredibile assalto sonico offerto dalle varie tracce non offusca la spaventosa perizia tecnica riversata in ogni passaggio, per dire che qui siamo al cospetto del math rock nella sua forma o essenza più evoluta e complessa data la straordinaria inventiva strumentale e l'incessante susseguirsi di imprevedibili mutamenti dinamici, sonori e stilistici che il gruppo attraversa. Senza alcun dubbio Coniguliaro è un precoce talento che va valorizzato e ciò che sta facendo deve essere conosciuto da ogni amante del prog che si rispetti.
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