Per chi non è cresciuto negli anni ’80 probabilmente il nome di Vince DiCola risulterà nuovo, ma anche ad altri che hanno vissuto quell'epoca può rimanere oscuro. La causa dell’elusività di DiCola riguarda il fatto di essere stato legato, più che al mondo delle rock band, a quello della cultura pop di quel decennio, lavorando principalmente a colonne sonore di successo come "Rocky IV", "Staying Alive" e "Transformers: The Movie". Pur avendo quindi operato in un ambito musicale non prettamente rock, le sue tastiere hanno comunque contribuito a forgiare quel sound a cavallo tra prog, AOR e pomp rock tipico degli anni ’80, grazie soprattutto a pezzi immortali come Training Montage e Hearts on Fire. Questi due titoli in particolare hanno segnato un imprinting nella mia personale memoria musicale, essendo stato segnato a suo tempo da "Rocky IV" e dalla relativa soundtrack tenuta all'epoca in heavy rotation, DiCola mi ha introdotto inconsciamente al progressive rock quando ancora non sapevo neanche cosa fosse. In seguito, ho saputo ritrovare quei suoni, apprezzandoli ancora di più, una volta scoperto il genere.
Nel suo percorso creativo DiCola negli anni '90 ha anche avuto modo di fondare e far parte delle due band Storming Heaven, con Rick Livingstone e Doanne Perry dei Jethro Tull, che poi si sono evoluti nei Thread con l'arrivo di Ellis Hall dei Tower of Power alla voce al posto di Livingstone. Durante gli ultimi anni DiCola ha inoltre collaborato con molti altri artisti sempre in ambito prog e AOR, registrando e producendo demo per svariati progetti che però non sono mai stati pubblicati ufficialmente. Tra di questi c'erano anche tre brani scritti in collaborazione con l'ex frontman dei Kansas Steve Walsh, e sono stati proprio questi a spingere Khalil Turk della Escape Music, etichetta specializzata in AOR, nel convincere DiCola a recuperare ciò che aveva nei suoi archivi.
Il suo nuovo album Only Time Will Tell cerca proprio di mettere ordine alle canzoni da lui scritte durante un considerevole arco di tempo e raccoglierle insieme in una versione definitiva, con l’apporto di molti cantanti ospiti tra cui spiccano Steve Walsh appunto, Jason Scheff (Chicago) e Bobby Kimball (Toto). Anche se le tracce dell’album hanno per lo più un’impostazione AOR, nel solismo tastieristico di DiCola emergono tutte le sue dichiarate influenze prog, che vanno da Keith Emerson ai Genesis fino agli Yes (ed in questa sede non mancano richiami al periodo pop prog con Trevor Rabin, specie su Living in a Daydream). Ascoltare Only Time Will Tell equivale ad un tuffo nel passato, capace di riportare quel gusto pianistico fluido di Bruce Hornsby (Karla) o le ballad alla Chicago e REO Speedwagon (Miracles e You’re Not Alone Tonight). Non c'è neanche da dire che Only Time Will Tell sia un album fuori dal suo tempo, visto l'attuale ritorno di interesse verso l'estetica degli anni '80.
Ovviamente i fan dei Kansas non potranno che rimanere soddisfatti degli interventi di Walsh il quale, con la sua partecipazione, sottolinea ancora di più la somiglianza stilistica con il suo ex gruppo su Broken Glass e la title-track. Racchiudendo una collezione di brani scritti nell’arco di diversi anni, Only Time Will Tell ha il pregio di far emergere tutti gli aspetti della scrittura di DiCola, cimentandosi in modo alterno in ouverture da soundtrack, power ballad da romanticismo barocco (She’s My Last Mistake, No Risk, No Glory) e arrangiamenti da suite prog (Suffer the Children). Di sicuro, anche se DiCola è rimasto per tutta la propria carriera un autore di nicchia, la sua competenza e autorevolezza nella metodologia compositiva non sono stati da meno rispetto ad altri attuali tastieristi prog. Una lacuna che, con questo riassunto di carriera che rappresenta Only Time Will Tell, si spera possa essere colmata e, almeno in parte, trovi la possibilità di presentarlo ad un pubblico più vasto.
TRACKLIST
01. Bound & Gagged (Lead Vocal: Rick Livingston x Thread / Agent)
02. Karla (Lead Vocal: Vince DiCola)
03. Miracles (Lead Vocal: Jason Scheff of Chicago)
04. Just Hanging On (Lead Vocal: Ellis Hall x Tower Power)
05. She’s My Last Mistake (Lead Vocal: Stan Bush)
06. You’re Not Alone Tonight (Lead Vocal: Vince DiCola)
07. Stay / Exit Wound (Lead Vocal: Bobby Kimball x TOTO)
08. Only Time Will Tell (Lead Vocal: Steve Walsh x Kansas / Street)
09. Broken Glass (Lead Vocal: Steve Walsh x Kansas / Street)
10. Living In A Daydream (Lead Vocal: Mark Boals x Yngwie Malmsteen)
11. No Risk, No Glory (Lead Vocal: Bob Reynolds)
12. I’m Not In Love For Nothing (Lead Vocal: Vince DiCola)
13. Suffer The Children (Lead Vocal: Steve Walsh x Kansas / Street)
Nessun commento:
Posta un commento