sabato 17 luglio 2021

Jupiter Hollow - Bereavement (2020)

Il duo canadese Jupiter Hollow formato dai polistrumentisti Grant MacKenzie (chitarra, basso, synth) e Kenny Parry (voce, batteria, piano, synth) sta continuando a promuovere l'album Bereavement, pubblicato nel giugno 2020, con dei video in cui suonano dal vivo il materiale tratto da esso e disponibile nella sua interezza tramite il sito ufficiale della band. Grazie a questi video caricati ultimamente sono venuto a conoscenza di questa band che, stando alle informazioni di Prog Archives, si è formata quando i due Parry e MacKenzie, appena poco più che ventenni, si sono conosciuti ad una "battle of the bands" della loro cittadina di Barrie, in Ontario.

Da quel momento hanno iniziato a lavorare insieme. Dopo aver pubblicato nel 2017 l'EP Odissey, i Jupiter Hollow riprendono tutte le tracce in esso contenute (tranne la title-track) e le trasformano nel primo album AHDOMN (2018), aggiungendo due suite da dieci e sedici minuti ciascuna. Il secondo capitolo Bereavement, è il proseguimento del concept fantascientifico portato avanti dal duo: la storia di un antieroe che, grazie ai suoi poteri, riesce a salvare la propria famiglia dall'estinzione della Terra inviandoli in un altro sistema solare. Ma il conflitto interiore causato dalla sua potenza lo porterà ad abbandonare il resto dell'umanità e continuare il proprio viaggio cercando si sfuggire ai suoi demoni.

Da veri canadesi i Jupiter Hollow sono influenzati dai Rush, ma naturalmente vi aggiungono una quantità tale di richiami moderni che la fonte primaria viene offuscata da un prog metal molto versatile e viscerale che sa attraversare melodismo atmosferico, aggressività con tanto di growl e harsh vocal, oltre che complesse ed oscure progressioni in sintonia con il metal trascendente di Tool e Karnivool. 

I primi due brani di Bereavement, L'Eau du Papineau e Scarden Valley, hanno il compito di allestire una lenta e pacata introduzione all'album, in quanto il primo è un breve numero acustico che ci trasporta in un'atmosfera bucolica e incontaminata, il secondo inizia come ballad per pianoforte e si sviluppa di conseguenza verso uno struggente e lirico surrogato tra AOR e psichedelia, sottolineato anche da un ottimo assolo di chitarra in odore di Pink Floyd.

Con The Rosedale si può dire che l'album prende quota introducendo un cadenzato corollario di riff seducenti e aggressivi allo stesso tempo. Kipling Forest non fa altro che mantenere le promesse entrando in pieno regime prog metal, squarci djent e thrash ne amplificano la dinamica e la varietà, con Parry che dà sfogo ad ogni tecnica vocale in suo possesso per allinearsi con le improvvise svolte strumentali. L'essenza rimane un'intricata selva di cambi tematici e ritmiche propulsive e potenti, contornata da uno spiccato senso melodico che rimane costante anche nella successiva The Mill, seppur nella sua più breve durata, ma che mantiene alto il livello di tensione.

Dopo il breve interludio strumentale Mandating Our Perception, Sawbreaker è un altro imprevedibile tour de force che al suo interno fa sfoggio di molteplici variazioni di registro, passando da momenti djent, metalcore ed experimental post hardcore ad altri dove spiccano solismi tastieristici prog e atmosfere space rock. Extensive Knowledge è un altro pezzo acustico, ma non la classica ballata con accordi strimpellati, i Jupiter Hollow la condiscono con virtuosismi chitarristici e intricati arpeggi per abbellire e valorizzare la ritmica, sulla stessa linea della ballad di Rush e King's X. 

La traccia di chiusura Solar Gift, con i suoi oltre dodici minuti, più che una suite è una lunga coda d'appendice, nella quale i Jupiter Hollow riassumono i propri dettami prog metal, nella prima parte, mentre nella seconda aprono un mini concerto per tastiere e synth che sfocia in paesaggi sonori da djent new age simili a quelli dei TesseracT. In sostanza Bereavement appare come un lavoro piuttosto intraprendente nel coniugare varie tipologie di prog metal, da quelle più pacate a quelle più estreme, e nonostante tutto mantiene il pregio e il potenziale per attirare anche chi non è avvezzo agli aspetti più estremi del genere. Merito di due giovani musicisti che oltre alla tecnica sfoggiano anche un'invidiabile versatilità. Consigliato e da recuperare anche l'esordio AHDOMN nel caso Bereavement faccia breccia nei vostri gusti.

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