martedì 15 marzo 2016

Mirán - Mirán (2015)


Con le tante band che presento su altprogcore è difficile rimanere in costante aggiornamento riguardo i loro progressi, soprattutto se appartengono a scene locali e poco conosciute anche nei confini patri (il che, se ci pensate, è oggi un paradosso nell'epoca della globalizzazione della Rete, dove virtualmente ogni band è rintracciabile a livello mondiale). Comunque, ogni tanto è bene andare a controllare se c'è qualcosa di nuovo che bolle in pentola e nel caso dei norvegesi Mirán c'è addirittura un omonimo album di debutto, pubblicato lo scorso agosto, che arriva dopo l'assaggio dell'EP Karate che segnalai ormai quasi cinque anni fa.

I Mirán arrivano dalla scena musicale di Trondheim che, oltre ad essere la casa madre dei Motorpsycho, è anche il quartier generale dei 22, che infatti sono compagni e conoscenti del gruppo, tanto che il chitarrista Magnus Børmark ha dato una mano ai Mirán in fase di produzione. E forse questo impegno è uno tra i vari motivi, insieme al cambio di cantante, per il quale il tanto atteso secondo album dei 22 tarda ad arrivare.

Tornando ai Mirán non vi stupirete se suonano un math prog debitore proprio dei 22, anche se in modo più soft, quanto del pop barocco dei Mew e dei conterranei Rumble in Rhodos. Le strutture dei brani rispondono infatti a dei parametri classici che concedono poco alle variazioni impreviste, tuttavia è rimarcata la peculiarità delle chitarre dai riff sincopati abbinati alle solite ritmiche geometriche e alle voci ad alto registro. Mirán scorre anche piuttosto bene nella sua durata contenuta, non superando i trentacinque minuti, in questo più vicino ad un mini album che ad un full length, in modo da non rischiare un'overdose di prog pop intricato.


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