Non è facile iniettare tanto vigore e fermento in un album di questo tipo, ma i tre musicisti spingono al massimo sulle loro peculiarità - Christian Henrik Ankerstjerne con i suoi arpeggi elettroacustici sbilenchi, Morten Ogstrup Nielsen dal basso distorto, rotondo e tagliente come una lama di machete, Malik Breuer Bistrup che spinge nei tamburi con forza calorosa - e ricavano da The Occident un monumento alla dinamica e alla potenza. Raramente mi faccio coinvolgere da album di questo genere, però i Town Portal affascinano proprio perché non danno niente per scontato. Riff asciutti, ma imprevedibili e collegati a ritmiche complesse sono la cifra stilistica del gruppo: troppo complessi per essere post rock, troppo lineari per rinchiuderli nel math rock. Sono solo i Town Portal.
martedì 26 maggio 2015
Town Portal - The Occident (2015)
Non è facile iniettare tanto vigore e fermento in un album di questo tipo, ma i tre musicisti spingono al massimo sulle loro peculiarità - Christian Henrik Ankerstjerne con i suoi arpeggi elettroacustici sbilenchi, Morten Ogstrup Nielsen dal basso distorto, rotondo e tagliente come una lama di machete, Malik Breuer Bistrup che spinge nei tamburi con forza calorosa - e ricavano da The Occident un monumento alla dinamica e alla potenza. Raramente mi faccio coinvolgere da album di questo genere, però i Town Portal affascinano proprio perché non danno niente per scontato. Riff asciutti, ma imprevedibili e collegati a ritmiche complesse sono la cifra stilistica del gruppo: troppo complessi per essere post rock, troppo lineari per rinchiuderli nel math rock. Sono solo i Town Portal.
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