domenica 3 maggio 2015

Quiet Child - If Only You Had Seen Me (2015)

 
Piccoli Steven Wilson crescono è ciò che viene in mente ascoltando l'ultima fatica dei Quiet Child, che poi sarebbe un progetto portato avanti dal solo Peter Spinker, aiutato sporadicamente da qualche altro musicista. Medesima intraprendenza per la registrazione "fai da te" come era d'uso nel primo Wilson, medesima voglia di mettersi alla prova nell'immaginare una musica "larger than life" prodotta da un singolo musicista artigiano del suo studio di registrazione personale e stessa incontenibile prolificità artistica (cinque album in sei anni). If Only You Had Seen Me è un'opera estremamente eterogenea che mischia atmosfere e umori antitetici.

Le composizioni di Spinker abbinano laceranti parti di chitarra che sembrano provenire dal doom metal dei maudlin of the Well a malinconici passaggi di piano che ricordano le ballate degli Anathema (la title-track, Und Gott Lachte). Altre volte, nei brani più estesi, a Spinker piace dedicarsi all'avant-garde (Neighbour) e alla psichedelia metal (Shells on Qusayr), ma tutte queste sfaccettature le possiamo trovare in ogni parte di If Only You Had Seen Me. Un'altra particolarità che non guasta è la voce duttile ed espressiva di Spinker che si libra tra le note di Shehada, vero pezzo di punta di tutto l'album, e nella romantica Water Rushing Through The Reeds, che se, ad esempio, Steven Wilson la avesse aggiunta in chiusura di un suo album vedremmo gente stracciarsi i vestiti, gridando al capolavoro. Noi lo diciamo sommessamente invece che questo ragazzo australiano ha dalla sua del talento non indifferente.


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