Spoke of Shadows nasce dall’esigenza di Mark Cook, membro degli Herd of Instinct, di creare una musica con più dinamiche e maggiormente basata sull’utilizzo di strumenti come la Warr guitar e il basso fretless. Con l’aiuto del batterista Bill Bachman (già con Neal Morse) Cook ha completato il primo album di questo suo progetto collaterale licenziato dall’etichetta Firepool Records di proprietà dei Djam Karet (dei quali compare Gayle Ellett ospite in un brano). Spoke of Shadows è composto da dodici tracce strumentali d’alta classe le quali, anche se in un primo momento possono far inevitabilmente pensare ai King Crimson, viaggiano abbastanza su vari livelli e sfumature da poter affermare una propria autonomia stilistica.
In quello che si potrebbe definire connubio tra fusion e progressive rock, Cook sa ben destreggiarsi tra riff frippiani, bassi che aggiungono densità e sostanza con la loro presenza e trame intense di Warr guitar. Inoltre, poiché ultimamente in progetti simili c’è la tendenza ad abusare nell’utilizzo di percussioni programmate, è bello trovare la batteria competente e umana di Bachman che dona dinamica e fluidità ai brani. La differenza del tocco umano si può chiaramente percepire nella tiratissima Harbinger e nella multiforme Pain Map. Come progetto, a conti fatti, Spoke of Shadows sembra molto più solido e organico rispetto agli Herd of Instinct, permettendosi di spaziare con competenza nel metal (Dichotomy), nel jazz (One Day), oltre che nei King Crimson degli anni ’80 (Dominion, Drama of Display).
TRACKLIST:
1. Dominion
2. Images 3. One Day
4. Harbinger
5. Lost One
6. Pain Map
7. Persona
8. Splendid Sisters
9. Tilting at Windmills
10. Accord
11. Dichotomy
12. Drama of Display
http://spokeofshadows.wix.com/spokeofshadows
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