Quella dei CHVRCHES non è certo musica di cui si occupa questo blog, ma la loro presenza in questa sede è giustificata dal fatto che la band in questione è un progetto dell'ex chitarrista degli Aereogramme Iain Cook, costituito insieme a Martin Doherty (turnista con i Twilight Sad) e Lauren Mayberry (che, oltre ad avere una laurea in legge ed essere stata giornalista freelance, ha militato in varie band nel giro di Glasgow).
Credo fosse più o meno nel 2011 quando Craig B. (frontman dei defunti Aereogramme), in un suo tweet, presentò questo nuovo progetto dell'amico Iain Cook, ovvero l'altra metà degli Unwinding Hours. Ascoltando il materiale nella pagina Soundcloud dei CHVRCHES all'epoca pensai ad un prodotto amatoriale e artigianale tipico dei "ragazzini che stanno tutto il giorno in casa a cazzeggiare col sintetizzatore" (cit. The Commitments). Ora, a parte che Cook e Doherty non sono più ragazzini, mai avrei pensato che, dopo due anni, questo trio di electropop avrebbe conquistato pubblico e critica, partendo dalle difficili platee americane e mietendo consensi e premi in importanti festival alternativi come SXSW, arrivando poi ad aprire i concerti dei Depeche Mode.
Iain Cook Lauren Mayberry Martin Doherty |
L'inarrestabile ascesa dei CHVRCHES è merito, oltre che di un'incessante promozione on the road, di brani che mano a mano trapelavano in rete ed ognuno di essi è diventato un singolo di successo nell'ambiente del pop alternativo a partire dall'opener The Mother We Share, fino ad arrivare all'epocale perfezione di Gun che, di sicuro, è la miglior pop song partorita quest'anno. The Bones of What You Believe è quindi il frutto e una raccolta di due anni di lavoro che nel frattempo hanno reso questa opera prima attesissima dal pubblico che li seguiva. Paragonati da più parti a band come M83 e Passion Pit, i CHVRCHES hanno dalla loro un punto in più rispetto a questi: la maggior perfezione con cui sanno scrivere delle melodie pop contagiose, di quelle che ti si stampano in testa in maniera indelebile.
Molto del fascino dei CHVRCHES è innegabilmente portato dalla figura magnetica ed eterea della cantante Lauren Mayberry, grazie ad una presenza scenica discreta e allo stesso potente, ora fragile, ora fiera, ma mai volgare o eccessiva. E, come se non bastasse, la Mayberry aggiunge alla musica delle liriche intelligenti e pregnanti. I CHVRCHES innalzano la Mayberry a loro musa e icona, non come la solita divetta di plastica destinata all'oblio, ma un po' come fu la Elizabeth Frazer dei Cocteau Twins, modello di frontwoman carismatica e pensante. Più che un piatto synthpop usa e getta quello creato dai CHVRCHES va ad inserirsi accanto a quello più maturo ed intellettuale degli School of Seven Bells, producendo un album d'esordio solido e geniale nella sua semplicità.
http://chvrch.es/
1 commento:
Visti a Praga come band d'apertura ai depeche mode. Spero che facciano strada e non si disperdano come molti gruppi con ottimi album d'esordio.
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