martedì 31 marzo 2020
Vast Robot Armies - Paper Crown Parade (2020)
I Vast Robot Armies nascono nel 2013 con l'album Goodnight Myopia come progetto del polistrumentista Jason Thomson di Toronto. Il lavoro attira l'attenzione del chitarrista Joe Agee, già membro dei Sundiver, ottima band space rock di base a Kansas City, il quale contatta Thomson per esprimere il proprio apprezzamento per l'album. A quel punto viene fuori che anche Thomson apprezza la musica dei Sundiver e quindi, abbattendo le distanze, i due si incontrano a Chicago nel 2014 per unire le proprie forze (inserendo in formazione anche il bassista dei Sundiver Joseph Wells) e registrare il secondo album dei Vast Robot Armies Little Creatures (2015), continuando il sodalizio con Dinner Music (2017).
Paper Crown Parade è il quarto album in studio dei Vast Robot Armies e forse anche quello che finora li rappresenta nella forma migliore. Il legame con lo space rock dei Sundiver è più evidente che mai e la presenza alla batteria come ospite di Kelli Scott dei Failure è quasi una dichiarazione di intenti in quella direzione. Il lavoro non è da intendere comunque in stretta linea con il genere, ma piuttosto come un contenitore di psichedelia pop compresa tra il presente ed il passato.
Il disco vibra infatti anche di melodie e armonie provenienti dagli anni 70, dando vita ad un rock al confine con l'AOR in More in Than Out e Little Detroit oppure infuso di prog su Life in the Hive e Off The Wheel. Le spezie pop invece sono equamente rivolte con lo sguardo sia nella direzione delle arie retro e beatlesiane di Industry of Cool e Gateway Drug, sia nel power pop di matrice americana di Said the Universe, non a caso con Ken Stringfellow dei The Posies a fare una comparsa tra le armonie vocali, come il suo gruppo ha dato sempre risalto nel valore estetico musicale. Da tutto ciò i Vast Robot Armies tirano fuori una bella miscela di rock non scontato.
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