domenica 19 maggio 2019
Biffy Clyro - Balance, Not Symmetry (2019)
All'indomani di Ellipsis avevo messo una pietra sopra ai Biffy Clyro con il proposito di non interessarmi più a loro in quanto da anni avevano per me intrapreso un percorso artisticamente in declino, sempre meno avvincente e coinvolgente. E' stato l'entusiasmo di Mike Vennart per questo nuovo album a farmi tornare sui miei passi e dare ancora una possibilità al trio scozzese. La pubblicazione di Balance, Not Symmetry però credo non abbia colto di sorpresa soltanto me, o meglio, era noto che i Biffy Clyro stavano lavorando ad una colonna sonora di un film indipendente del quale il frontman Simon Neil è co-sceneggiatore insieme al regista Jamie Adams, ma la sua uscita è stata annunciata a sorpresa soltanto un giorno prima senza nessun preambolo durato mesi. Quindi avete capito bene, il nuovo progetto dei Biffy Clyro non è propriamente l'ottavo tassello della discografia (che comunque stanno al momento preparando), ma bensì la colonna sonora del film omonimo (descritto dagli autori come "una storia alla Giulietta e Romeo raccontata dalla prospettiva di Giulietta") che sarà presentato in anteprima a giugno all'Edinburgh International Film Festival, seguito a luglio dalla release dell'album in formato fisico.
Tornando pertanto al contenuto musicale, Balance, Not Symmetry non è, come ci si potrebbe aspettare, una sequenza di brani strumentali (a parte gli interludi Pink, Navy Blue e Yellow), ma un album di canzoni vero e proprio che raccoglie 17 tracce (per la durata di oltre un'ora) le quali rappresentano forse la miglior prova dei Biffy dai tempi di Infinity Land. Naturalmente Balance, Not Symmetry non si spinge così avanti con il post hardcore, i Biffy sono ancora quelli che hanno mietuto successi negli ultimi anni, ma come si capisce ascoltando la title-track questa volta osano un po' di più e lo fanno con un album eterogeneo dove ogni brano è diverso dall'altro, riportando a galla in parte lo spirito anticonvenzionale che gli apparteneva.
Se infatti già dalla seconda traccia All Singing and All Dancing si pensa di essere tornati nei binari dei classici Biffy che mostrano il loro lato più commerciale, a partire da Sunrise e Colour Wheel avviene il miracolo e riemergono reminiscenze sepolte fin dai tempi di Puzzles, piccoli twist e accorgimenti applicati alla solita formula, ma che si arricchiscono con ritmiche che tornano a battere tempi spezzati e chorus che finalmente non hanno più quel retrogusto da indie adolescenziale (la seconda parte di Colour Wheel è delziosa con le sue delicate polifonie vocali che si inseguono). Da qui ogni pezzo è una scoperta, dal soul di Plead al potente crescendo orchestrale di Touch che certifica uno dei migliori incisi del gruppo da diverso tempo. Ma anche i restanti Tunnels and Trees e The Naturals che strizzano l'occhio ad un pop rock mainstream sanno racchiudere piccole sorprese negli intermezzi e nei break, nella strumentazione utilizzata, nelle dissonanze che spuntano quasi per gioco.
Forse il fatto che Balance, Not Symmetry è considerato come un progetto collaterale ha persuaso i Biffy ad includervi materiale un po' più audace che per alcuni risulterà di seconda scelta nell'ottica di un'involuzione per il percorso della band - sarà un'impressione ma il trittico finale mi sembra un velato tributo ad altrettante figure storiche: Jasabiab (The Beatles), Following Master (Lou Reed), Adored (Pink Floyd) - , ma avercene di Biffy Clyro sempre così in forma!
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