mercoledì 6 settembre 2017

Altprogcore September discoveries


I gemelli Jordan (basso, voce) e Talor Steinberg (chitarra voce) insieme a Dan Costello (batteria, tastiere, voce) hanno formato gli SkyTalk nel 2015, dando alle stampe l'EP Days in the Sun scritto nell'arco di due mesi. I tre si dicono influenzati da Rush e Yes, ma questo EP va anche oltre nelle influenze che amalgama, mostrando arrangiamenti inventivi, una tecnica invidiabile e influssi di groove soul e R&B che rendono il tutto molto fluido e accessibile. I tre dicono di stare lavorando all'album di esordio dove cercheranno di approfondire le loro competenze. Non vediamo l'ora.



onevoice è invece il progetto solista del polistrumentista Dan Costello che si dedica invece ad un pop sinfonico molto orientato verso i synth e l'elettronica in un connubio che sembra richiamare la vena più sperimentale, ma sempre con un tocco di pop, di Todd Rundgren e XTC.



Essendo praticamente all'esordio ancora ho poche informazioni riguardo agli Hakanai che è una band formata dal musicista Matt Scherbatsky (responsabile anche del side project acustico minimale Ghost Park). L'EP omonimo degli Hakanai è un piccolo gioiello di math pop acustico che si incontra con il midwest emo più malinconico, sfiorando addirittura il prog pastorale dei Genesis negli arpeggi a 12 corde di Tendrils of Ivy.


Ho scoperto le No Joy grazie al fatto che saranno di supporto ai Quicksand nel loro imminente tour per promuovere il nuovo attesissimo album Interiors. Le No Joy sono Jasamine White-Gluz e Laura Lloyd, canadesi di Montreal e ormai viaggiano insieme dal 2009, non suonano esattamente post hardcore come i Quicksand, ma anzi vanno ad infilarsi direttamente nel revival dello shogaze con incursioni nel dreampop, insomma una band che non sfigurerebbe nella scuderia 4AD. All'inizio dell'anno sono uscite con un EP di quattro tracce dal titolo Creep anche se in questo caso ho preferito postare l'album More Faithful del 2015 che ho trovato decisamente delizioso e che contiene canzoni validissime, una su tutte: Hollywood Teeth.



I fulusu sono infine un duo di chitarra e batteria dal Giappone che suonano math rock. Nel giro di un anno, dall'agosto 2016, si sono impegnati a realizzare quattro EP dei quali Chapter: Lost è il più recente, ma se per caso vi incuriosisce raccomando di dare un ascolto anche agli altri, dato che la qualità rimane costante.

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