La scelta del titolo è stata alquanto ovvia e naturale in quanto esso prende proprio in esame i gruppi di cui, negli anni, si è occupato questo blog.
Essendo ormai giunti ad un periodo storico in cui si possono tirare le somme dell'influenza e dei contorni di un nuovo genere che, a partire dai primi anni 2000, ha fuso in sé le peculiarità del post hardcore e del progressive rock in un unico, esaltante corto circuito sonoro, ho pensato che era giusto raccogliere in un volume la musica che ha ispirato il blog Altprogcore.
Con questo libro ho cercato di raccontare da dove ha preso le mosse questa deviazione hardcore del progressive rock e, conseguentemente, le storie dei gruppi principali che la hanno animata e il loro importante lascito nel rock alternativo contemporaneo.
Si parla di band note e meno note, ma in questa sede non conta l'esposizione mediatica o quanto sia "cool" una determinata band, conta piuttosto la creatività e lo spingersi oltre i canoni del prog rock come abbiamo imparato a conoscerlo.
Quando si parla di progressive rock vengono in mente mellotron, lunghe e contorte suite, liriche che descrivono mondi idilliaci. È possibile però definire prog qualcosa che non risponda a questi dettami, ma si spinga ugualmente oltre i confini del normale rock?
Agli albori del nuovo millennio il post hardcore americano, volontariamente o meno, si è trovato al centro di un cambiamento che ha forgiato una nuova idea di progressive rock. La parabola artistica di Omar Rodriguez-Lopez e Cedric Bixler-Zavala - prima con gli At the Drive-In e poi con i The Mars Volta - è stata l'emblema musicale di questo nuovo corso che ha unito due stili storicamente antitetici. Accanto ai The Mars Volta un manipolo di gruppi (Coheed and Cambria, Dredg, Oceansize, Biffy Clyro) si è distinto per uno stile che associava le ruvidezze del punk rock alla complessità formale del progressive. "Altprogcore" racconta le loro storie, la loro musica e la nascita e lo sviluppo del post progressive.
Recensione su OPEN.it
Il libro Altprogcore parte dal raccontare le storie delle band citate nella copertina, ma da lì si snoda per comprendere tutto ciò che è nato grazie ad esse attraverso interviste, fatti, curiosità e i temi che hanno influenzato i loro album.
Capitoli:
I – Planting seeds
Post hardcore, emocore, math rock e le loro conseguenze
II – Now I’m lost
The Mars Volta, Dredg, Triple Crown Records, The Dear Hunter
III – House of leaves
Equal Vision Records, The Fall of Troy, Coheed and Cambria, Circa Survive, Damiera
IV – Places, people, the stage is set
Biffy Clyro, Oceansize, Aereogramme
V – Final form
Frammenti mancanti
Appendice: le interviste di Altprogcore
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