La storia dei Vitriol inizia qualche anno fa in Sicilia dalla volontà di due amici, Francesco Lombardo (basso) e Michele Panepinto (batteria), ai quali si aggiungono Gianluca Pappalardo (voce), Pierangelo Cervello (Tatiere), Alessandro Sanfilippo (chitarra) e, nel 2010, Tommaso Semrov (chitarra). Il gruppo fa di Bologna la propria base operativa e, dopo un EP omonimo uscito nel 2009 accolto molto bene dalla stampa di settore, i Vitriol presentano il loro esordio di lunga durata che esce sotto l'egida della label americana Melodic Revolution Records.
Per questo album il gruppo ha scelto la forma del concept, non tanto indirizzato verso la narrazione di una storia, ma incentrato su un tema portante che è quello dell'incomunicabilità (Pink Floyd docet). Ultimamente la scena musicale italiana si è arricchita di notevoli novità nel campo del progressive metal, basti pensare a band come VIII Strada, ProFusion e Soul Secret. I Vitriol vanno ad aggiungersi a questo panorama con competenza, facendo di esso uno dei più ricchi e interessanti della scena mondiale (infatti si potrebbe aprire un discorso a parte sulla bontà di queste proposte).
Comunque Into the Silence I Sink è un lavoro che vive di riflessi di Dream Theater e Tool, trovando nei primi lo slancio verso il virtuosismo strumentale e armonico e nei secondi l'estetica di atmosfere cupe e riff possenti. I Vitriol sanno ben dosare le parti più aggressive e quelle più melodiche regalandoci 10 brani ricchi di sfaccettature che si dipanano in maniera multiforme proprio come vogliono i canoni del progressive rock. Tali contrasti estetici appaiono evidenti in Despite Your Cries. E' proprio in questa sensazione di continuo cambiamento che i Vitriol trovano la propria forza e originalità.
Tra le tracce più rappresentative è bene citare Endless Spiral che, nei suoi quasi 10 minuti, tra intermezzi strumentali e cambi tematici, mette in risalto le capacità di ogni singolo elemento. La voce di Pappalardo, versatile e potente quanto basta, ben si adatta al genere, mentre la sezione ritmica macina colpi come una macchina da guerra. Il prog metal, sin dalla sua comparsa, è stato un genere abusato più che mai, sfornando gruppi clone uno dopo l'altro. Anche se esso è per sua stessa natura difficilmente rinnovabile è bello avere in Italia delle band dal respiro internazionale come i Vitriol, che cercano almeno di aggiungervi qualcosa senza cadere nelle facili ripetizioni.
http://www.insidevitriol.com/
Nessun commento:
Posta un commento