lunedì 31 maggio 2010

TUBELORD - Our First American Friends (2009)



Vorrei tornare a parlare dei Tubelord, perché se lo meritano, perché sono ancora sconosciuti e hanno bisogno di pubblicità (e nel nostro piccolo li vogliamo promuovere) e soprattutto perché il loro album Our First American Friends è da diverse settimane in heavy rotation nel mio CD player.

Come già detto in precedenza i Tubelord hanno delle affinità con i Biffy Clyro (se avete ascoltato The Vertigo of Bliss e Infinity Land potete farvi un'idea), anche loro sono in tre e compongono delle canzoni brevi ma piene di inventiva. Il loro è un mix di indie rock, alternative, pop, post hardcore e progressive. Insomma si è capito che all'interno di una canzone (e dell'album intero) può succedere di tutto. Parlando di progressive rock puro mi verrebbe quasi da fare il paragone con gli Echolyn di As the World, anche se qui le coordinate musicali sono ben diverse. Quello che è simile è l'approccio intelligente ed imprevedibile alla forma canzone: molteplicità tematiche, assenza di ritornelli o di incisi ricorrenti e una spiccata predilezione per le polifonie vocali. L'attenzione dell'ascoltatore è costantemente messa alla prova attraverso continue sorprese e inaspettate svolte.

Per utilizzare un'espressione efficace e diretta si potrebbe dire "aspettati l'inatteso", dato che accanto a riff aggressivi e ritmiche involute, un momento dopo troviamo collegati dei cori sing-along che a loro volta frenano su quiete atmosfere da ballad. Tutti questi momenti si risolvono però in pochi secondi dato che in tre o quattro minuti si deve passare attraverso ad una grande varietà di situazioni musicali.

Dopo alcuni EP la band ha esordito lo scorso ottobre con Our First American Freinds che, di sicuro, non solo è stato il miglior esordio dell'anno, ma va subito aggiunto alla classifica delle migliori cose del 2009. Non ascoltarlo sarebbe un delitto.






Tubelord-Propeller Music Video from Nicos Livesey on Vimeo.


www.myspace.com/tubelord

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