sabato 28 novembre 2009

MIKE KENEALLY - Scambot 1 (2009)


Tra i vari progetti a cui Mike Keneally si è dedicato in questi anni, nella sua discografia l'ultimo vero album in studio di inediti risale al 2004. Dog (questo il titolo) veniva licenziato a nome Mike Keneally Band e presentava una musica leggermente più diretta rispetto a quella a cui il musicista ci aveva abituato.

Scambot 1 ridimensiona le cose. Esso è un concept album (primo capitolo di una trilogia) e racconta una storia immaginaria scritta dallo stesso Keneally (narrata nel booklet) il quale stava lavorando al progetto ormai da molti anni. La prima idea del personaggio che dà il titolo all’album risale infatti al 2001 quando Keneally stava lavorando a Wooden Smoke.

In effetti Scambot 1 è una delle opere più complesse di Keneally, all’interno della quale non si può fare a meno di notare il lavoro scrupoloso degli arrangiamenti e delle trovate compositive. Buona parte dell’album è occupata da veri e propri collage sonori, piccoli abbozzi musicali incollati assieme il quale diretto correlativo nelle arti figurative, per fare un esempio, potrebbe essere il mosaico.

L’atonalità della stramba Saturate, le due parti di Cat Bran Sammich e Tomorrow sono le prove più sorprendenti, ma anche nelle tracce di normale durata, come Life’s Too Small o Hallmark (che alla fine è il meno stravagante), rimane questo contrasto tra melodie che tentano di essere lineari e dissonanze che destabilizzano il centro tonale.

Lo spiazzamento, in senso positivo, di fronte a tali esperimenti si ripresenta puntualmente grazie alle difficoltose architetture sonore. Keneally convince un po’ meno quando si dedica agli esperimenti di avanguardia, che sono pezzi strumentali fini a se stessi, We Are the Quiet Children o Gita (12 minuti) dove, tra l’altro, l’influenza zappiana è più accentuata.

P.S. Com'è ormai consueto nella tradizione kenealliana, esiste un'edizione limitata di 3000 copie contenente un CD aggiuntivo. Se potete compratevi quella.

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