giovedì 5 novembre 2009

BIFFY CLYRO - Only Revolutions (2009)



Nella moltitudine di uscite di quest'anno è difficile dire se ci siano più delusioni che conferme, ma Only Revolutions ricade sicuramente nella prima categoria. L'EP That Golden Rule mi aveva fatto ben sperare, dato che conteneva dei discreti inediti, però il successivo singolo The Captain aveva raffreddato le mie aspettative: una canzone davvero inutile e brutta, concepita a mo' di cantilena piratesca che finisce per essere più farsa che epica.

La cosa triste è che The Captain apre Only Revolutions e, se i Biffy Clyro non hanno trovato niente di meglio come traino inaugurale al loro nuovo CD, si possono trarre conclusioni scontate anche se non si ascolta l'album. Per la cronaca io l'album l'ho ascoltato, nonostante sapessi già che mi avrebbe deluso, cosa che puntualmente è avvenuta. Non so come spiegarlo, ma dopo anni e anni passati ad ascoltare musica, queste "sensazioni preventive" possono capitare.

La puzza di bruciato si intuiva anche dal fatto che il gruppo ha deciso di inserire in scaletta Mountains, singolo uscito ormai più di un anno fa (agosto 2008 per essere precisi), che potevano benissimo trattare come un episodio isolato. Insomma, perché questa riproposizione? Poco materiale a disposizione a causa di un'ispirazione sempre più latitante?

E meno male che questo lavoro doveva contenere i riff più duri della band, oltre che essere annunciato come un ritorno ai fasti di The Vertigo of Bliss e Infinity Land. A me sembra invece ancora più mainstream di Puzzle che, nella sua semplicità, era molto meglio di questa raccolta di pseudo punk-pop-songs. L'unico brano abbastanza pesante è stato proprio il singolo apripista That Golden Rule (utilizzato come specchietto per le allodole?), anche se, alla luce dei fatti, il vero primo singolo andava considerato l'hard pop ruffiano di Mountains.

Praticamente quell'inventiva che animava i due album citati in precedenza è completamente scomparsa e qui si trovano canzoni al massimo modeste, come Bubbles e Whorses. I ritornelli sono tutti uguali, l'uso dell'orchestra è ridondante e pomposo e le nuove ballad God & Satan, Know Your Quarry e Many of Horror sono veramente leziose. E Born on a Horse che roba è? Sembra un incrocio tra uno scarto dei Marmaduke Duke e dance avariata (che già è avariata di suo).

Nel tour di promozione di Puzzle, nella primavera del 2007, i Biffy Clyro passarono anche dall'Italia, aprendo i concerti dei Bloc Party. Andai a vederli all'Estargon di Bologna e penso di essere stato uno dei pochi presenti quella sera ad essere lì per il gruppo di supporto anziché per l'attrazione principale. Parlando con alcuni presenti che si apprestavano ad entrare, quando spiegavo loro che ero lì per i Biffy Clyro, gli sguardi che ricevevo avevano un'espressione tra lo stupito e tra l'interrogativo tipo: "...e chi cacchio sono?". Mi resi conto infatti dopo che a conoscere le canzoni dei Biffy saremo stati tre o quattro (me compreso). Ho riportato questo aneddoto perchè credo non siano in molti in Italia a conoscere il trio scozzese. Quindi se non li avete mai ascoltati e siete curiosi vi do un consiglio: in questo momento Only Revolutions è in streaming nella pagina MySpace della band. Bene, non perdeteci tempo e ascoltatevi invece The Vertigo of Bliss.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Fratello, uno di quelli che cantavano a bologna ero io.
Seguo i ragazzi dal 2001 e sempre mi hanno sorpreso. La tua recensione è ben argomentata e strutturata, obiettiva, ma anche soggettiva al punto giusto. Però i Biffy sono proprio questo: quello che non ti aspetti, un disco diverso dall'altro. E se ti chiedi quando torneranno i muri di chitarra di Blackened Sky o il nervosismo di The Vertigo of Bliss...beh, la risposta è mai. O meglio, ci saranno sempre, ma sempre in evoluzione. Del resto lungo tutta la loro carriera, nei vari album e nei live, hanno conciliato potenza, melodia e chitarre acustiche. Non credo che l'ispirazione stia svanendo, semplicemente si evolvono, cambiano, perchè no semplificano e sperimentano.
Io continuo a ballare, a urlare, a godermi i cori e le ballate...e il prossimo 7 dicembre sarò sotto il palco. Se siamo in 3 o sono da solo, chissenefrega. MON THE BIFF.
Ci si vede al Music Drome?
Saluti.
Alessandro

Lorenzo Barbagli ha detto...

Concordo quando dici che i Biffy fanno ciò che non ti aspetti, che implicitamente comprende il fatto che un gruppo si deve evolvere. Questo è sacrosanto. E' solo che a me sembra che, nel loro cambiamento, i Biffy non si stiano evolvendo, ma, al contrario, cerchino invece di trovare facili consensi di pubblico e trovo sempre meno sperimentazione nella loro musica. Se queste canzoni fossero state un po' più coraggiose in termini di varietà e variazioni, magari Only Revolutions sarebbe stato un buon album.
Non vorrei poi che avessi preso per negativo il mio commento che a conoscerli al concerto eravamo solo in pochi...anzi rimasi sorpreso e deluso dal numero esiguo di persone che era a conoscenza di questo straordinario gruppo! Spero che siano sempre in più ad ascoltarli...e quale album migliore per cominciare se non Vertigo? ;-)
...chissà forse il 7 passerò a Milano.
Ciao!

Massimo (PR) ha detto...

Ciao Sono Massimo, ragazzi il punto è semplice...ci siamo fatti 7 anni ad ascoltarli in 3 gatti i biffy...la gente in italia ascolta quella merda di giuliano dei negracazzo e se si vuole esporre un po'di più e ricercare q.sa di valido, becca rumore o il mucchio e si ascolta quello che gli consigliano i tuttologi dell'indie. Solo che i biffy clyro non hanno mai fatto nemmeno il genere di rito che li potesse far conoscere nell'alternative rock...si sono fatti il primo album che è un colosso, il secondo che è un prodotto fatto col cuore (...esaltato se si vuole dall'inserimento del singolo precedente all'album toys toys toys che è la più spaccaculi di tutte!), infinity che è una roba da pazzi tanto si gode (mai come b.s. si intenda) e poi è normale che uno faccia la scelta di farsi conoscere anche dai coglioni sopra citati...cazzo "captain" passa su tropical pizza a radio deejay. Comunque almeno con questo album ce la caviamo a vederli in un loro concerto...da soli, non spalla di gruppi che non c'entrano un cazzo con loro, per una durata sopra la mezz'ora di tempo. Io vado, il giorno prima del concerto al drome a MI, a vederli a Monaco di Baviera...temo già il pubblico italiano capace di venire per cantare captain con parole in inglese inventato...ci si becca al musicdrome.

Lorenzo Barbagli ha detto...

Oddio! The Captain su Radio Deejay! Questa non la sapevo, ascolto raramente la radio e ogni volta che la ascolto capisco perchè non lo faccio...comunque, ciao Masssimo, la conclusione del tuo commento apre un punto interessante, un altro aspetto della questione. Parlando solamente da fan, anche a me non piace vedere ai concerti questi "ultimi arrivati" che magari conoscono solo il singolo perchè lo hanno sentito alla radio ed il resto neanche si prendono la briga di ascoltarlo. La maggior parte di questa gente, se gli metti nella canzone qualche variazione in più del solito "strofa-ritornello-ponte", va subito in tilt.
Non voglio con questo dire che i Biffy ce li dobbiamo ascoltare sempre in pochi, ma a me piacerebbe che un gruppo fosse conosciuto attraverso metodi onesti, cioè per i suoi meriti artistici e non perchè compare sulle copertine delle riviste musicali inglesi più fighe truccato come un pagliaccio (Simon Neil ci ha dato dentro mi sembra).

Per fare un esempio di onestà mi vengono in mente i Motorpsycho che, pur avendo cambiato direzione, tra alti e bassi, senza prostituirsi sono sempre riusciti a mantene un pubblico che ama tutta la loro discografia e non solo gli ultimi due o tre album.

Aggiungo una cosa rivolta al commento di Alessandro: non voglio sembrare uno che rimpiange il passato. I Biffy del presente non mi hanno deluso del tutto, come accennato nella mia recensione, le tre b-sides di That Golden Rule EP (Prey Hey, Eye Lids e Prey Hey), mi sono piaciute moltissimo e, nella loro semplicità, mantengono un legame tra vecchi e nuovi Biffy meglio di qualsiasi pezzo di Only Revolutions.

PS. se non li conoscete ascoltatevi anche i due album dei Sucioperro, hanno uno stile molto simile ai Biffy Clyro e l'ultimo Pain Agency (uscito ad aprile) è molto meglio di Only Revolutions.

Alessandro ha detto...

Bella raga, concordo con tutto ciò che è stato detto. Su tropical pizza non c'è da spendere molti commenti, è un programma di radio dj, e sappiamo tutti che cos'è radio dj. Quindi sti cazzi.
Sulle b-sides c'è da dire che meritano sempre un ascolto particolare ed è vero che si trovano spesso i riff del passato. Passato remoto direi, di quei pezzi usciti ancora prima di Blackened Sky su thekidswhopoptoday.... o Iname. Quelle canzoni sono favolose.
Sulla gente ai concerti, infine, possiamo dire solo che sono liberi di cantare quanto gli pare quello che gli pare. Solitamente rimangono un po' in disparte se non sanno bene le parole o non conoscono tutte le canzoni, eh eh eh. Se poi vogliono fare due chiacchiere e informarsi meglio sulla band, io sono sempre disponibile. L'anno scorso a bologna un tizio mi spinse via perchè durante i biffy mi agitavo da solo in mezzo alla gente che aspettava i queens of the stone age: lui proteggeva la sua ragazza...cazzo mi sono girato con due occhi infuocati. Per dire solo: se non te frega un cazzo stai a casa, se ti interessa, ascolta!
Yeah.

Anonimo ha detto...

Anocra Massimo (PR): Sucioperro...ottimo gruppo. Li ho per l'appunto conosciuti grazie ai Biffy. A proposito delle b-side, nel corso degli anni ho sempre speso un sacco di tempo (e denaro...i 35£ per acquistare "27" in cd me lo rammenta) per trovare tutto il materiale del trio e tutto ciò mi ha dato la possibilità di ammirare la vera natura del gruppo scozzese. A tal proposito, nonstante tutto, ho acquistato cd e doppio vinile di "captain" e nella seconda traccia del cd c'è una versione anomala chiamata "I am the captain" (...credo, ho lasciato la custodia giù in macchina) che mi viene da pensare sia la versione originale del singolone diventato tormentone dei "tropicalisti" (...pensa te oh). Mi piace credere che quella sia la versione come avrebbero voluto i gemelli Johnston e il barbuto e incazzato Simon Neil. Da quella, assieme al look del frontman, la 14th floor (che comunque è warner) credo abbiano estrapolato la più ruffiana e "alla portata di tutti" captain...cosa mi dite? Comunque il top delle b-side è "hope for an angel angel" del singolo "57"..se non fossi un pavido, uno di quelli che si guarda il concerto umilmente senza troppo trasporto, mi metterei ad urlare verso la fine del concerto di farla...cazzo che bello che sarebbe. E'il mio compleanno il giorno del concerto...se volete farmi un regalo...eh ehh. Comunque dai ci si vede al drome...barricati contro le transenne fregandosene dei tropicalisti che verranno per captain. Ciao ragazzi.

Anonimo ha detto...

http://www.youtube.com/watch?v=JqVfA8CQcuY