Innanzi tutto è un apprezzato session man che ha lavorato in studio con Todd Rundgren, partecipando a due suoi bellissimi album, Nearly Human (1989) e Second Wind (1991). La sua chitarra compare sul capolavoro dei Jellyfish Spilt Milk (1993) e ha lavorato, tra gli altri, con Shakira, Beck, Frank Black ed è stato in tour con Sting.
Ultimamente ha messo la sua firma anche in alcune colonne sonore, principalmente nelle produzioni di Judd Apatow come Superbad, Forgetting Sarah Marshall e 40 anni vergine.
Harmonic Crusader è il suo terzo album come solista dopo Purple Passages (1996) e Tabula Rasa (2000) ed è un efficacissimo sunto del suo stile e della sua carriera.
I pezzi dell'album riassumono tutto il gusto di Workman in fatto di melodia e la sua perizia di arrangiatore e penso che il tour de force Ruckus Maximus, oltre ad essere un capolavoro, incarna al meglio la filosofia progressive del compositore. In nove minuti Workman sciorina tutto il meglio dell'art-rock californiano rappresentato da Todd Rundgren, Mike Keneally e Kevin Gilbert. Come dite?...Joe Satriani e Steve Vai? Magari avessero ancora l'ispirazione che anima Lyle Workman. E poi quest'ultimo non si perde mai in inutili virtuosismi.
Harmonic Crusader è progressive chitarristico all'ennesima potenza che si contamina di volta in volta con influenze orchestrali (Stratum Opus, Big Reveal) o con il classicismo (Devotion, Pieds- En-L'Air), oppure con il jazz nell'omaggio a Django Reinhardt in Ode to the Gipsy King.
Se ciò non bastasse, per farsi un'idea della fama di cui gode Workman nell'ambiente musicale, basta scorrere i nomi di alcuni ospiti presenti sull'album:
Se ciò non bastasse, per farsi un'idea della fama di cui gode Workman nell'ambiente musicale, basta scorrere i nomi di alcuni ospiti presenti sull'album:
Simon Phillips,Vinnie Colaiuta, Jimmy Johnson, Gary Novak, Jimmy Earl, Jeff Babko, Larry Goldings, Mike Elizondo, Matt Laug, Stevie Blacke, Sean Hurly.
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