Dopo averli segnalati lo scorso anno è giunto il momento di dedicare un post agli Stoneside. dato che è appena uscito il loro album d'esordio God of the Mountain e, a quanto pare, sono in pochi ancora a conoscerli. Tagliando corto si potrebbe consigliare senza esitazioni questa band agli estimatori degli Sleep Token, ma anche più semplicemente a chi apprezza il prog metal di ultima generazione che ha fatto dell'abbattimento dei confini una sua prerogativa e quindi si possono citare i soliti Porcupine Tree, i Tool, ma anche Loathe e Tesseract. Più nel dettaglio invece è giusto riportare che i diretti interessati rigettano il paragone che li accomuna agli Sleep Token, il che non stupisce visto il diritto di rivendicare la propria indipendenza artistica della quale ognuno si sente portatore. Eppure il contorno che circonda gli Stoneside. appare molto simile a quello della misteriosa band inglese e non solo dal punto di vista musicalmente.
Nato in una zona rurale del Texas nel 2020 durante la pandemia, il progetto è fondamentalmente opera del musicista, autore e cantante Crane affiancato dal batterista Wheeler, ed entrambi celano le loro identità dietro a delle maschere. Oltre all'anonimato, Crane afferma di aver fondato gli Stoneside. in seguito alla perdita di un membro della sua famiglia a causa della stessa malattia di Lou Gehrig (la SLA) e, sentendosi alla disperata ricerca delle parole e della guida del suo parente perduto, il cantante ha iniziato a "cercare antichi mezzi mistici per comunicare con il defunto. Questa ricerca è continuata per anni, dando vita a numerose storie intense e accattivanti che chiedevano di essere raccontate. È qui che entrano in gioco gli Stoneside. come veicolo in cui esprimere e commemorare queste storie. Ogni canzone creata da Stoneside. riflette il viaggio della vita e della morte di una persona in particolare: gli alti e bassi, i trionfi e i rimpianti."
I due hanno riversato la propria energia nella scrittura e nella creazione di musica, trasformando un vecchio capannone in uno studio di registrazione e hanno iniziato a registrare le tracce per il loro debutto. God of the Mountain è stato comunque preceduto da due EP pubblicati rispettivamente nel 2021 e nel 2022, in più ogni traccia che fa parte dell'album è stata realizzata come singolo per anticiparne l'uscita, anche se la title-track non è stata inclusa e realizzata separatamente, quindi anche come strategia commerciale ricorda molto quella di Vessel e compagni. Se comunque teniamo da parte tali paragoni God of the Mountain è un lavoro di tutto rispetto, che possiede dei momenti interessanti e altri un po' derivativi, cosa che nel contesto è perdonabile poiché al giorno d'oggi risulta impossibile essere del tutto originali.
Anche in questo la formula è rodata: l'alternative metal di partenza è un pretesto per un gioco di contrasti, tra accumulo di suoni elettronici e atmosferici che funzionano come preparazione del terreno e improvvise sferzate heavy che possono espandersi fino ad estremi djent e ad un cantato scream, per sfogare la parte repressa ed aggressiva del brano. La carica melodrammatica è amplificata dai breakdown di norma, dalla voce di Crane che nella sua interpretazione, in dei momenti delicata e in altri violenta, si avvicina alle dinamiche di Vessel ed infine dai testi, tutti ispirati a storie di persone dipartite in modo particolare. Ogni traccia viene sviluppata più o meno tramite queste coordinate e ovviamente l'espediente a volte riesce ad essere più incisivo ed altre meno, però God of the Mountain racchiude al suo interno episodi meritevoli, che possono far sparire il pregiudizio di chi li potrebbe liquidare solo come degli epigoni degli Sleep Token.