Penso che nonostante siano passati quattro anni dalla sua pubblicazione questo debutto degli Shiny Wolf, all'epoca come ora, sia passato del tutto inosservato. Purtroppo dal 2018 non ci sono state ulteriori produzioni della band con le quali avrebbero potuto in qualche modo far crescere il nome della band, quindi è davvero un peccato che Mirthmaker rimanga a tutt'oggi un oscuro ed isolato gioiello all'interno del prog metal.
Gli Shiny Wolf sono la creatura del chitarrista Erik Thoresen e nascono intorno al 2016. Inizialmente la band si esibisce dal vivo con una vocalist femminile, ma in seguito Thoresen assumerà anche quel ruolo. In verità pare di capire che, arrivato a registrare Mirthmaker, Thoresen sia rimasto l'unico e solo componente durante le sessioni di registrazione poiché nei credits è riportato solo il suo nome, a parte le due ospitate del chitarrista Gustavo Assis-Brasil (l'assolo su Second Nature) e Casey Sabol (ex Periphery) che canta nella prima traccia Finite Fauna.
Il modo di comporre di Thorsen è ricco di sorprese armoniche e melodiche, con variazioni e progressioni inusuali e inaspettate, che rendono ogni svolta una nuova scoperta ed un incentivo all'ascolto. Come lui stesso afferma: "In questo disco ho cercato di rendere ogni canzone unica e dare colore armonicamente in un modo tutto suo, senza sacrificare la struttura relativamente semplice. Ho sempre voluto ascoltare album che scorressero bene e con mancanza di temi vocali e chitarristici involontariamente ripetitivi tra le canzoni."
Ogni brano di Mirthmaker è un'esplorazione delle possibilità armoniche negli ambiti di confine che uniscono prog metal e fusion, creando architetture sonore costantemente instabili dal punto di vista melodico, dove il cambiamento è sempre dietro l'angolo. Un album eccellente che avrebbe meritato più fortuna e visibilità.
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