Anche se con Let's Promise to Be Happy i JYOCHO sono arrivati solo adesso al secondo album, possono contare su una discografia abbastanza corposa, fatta di alcuni singoli e diversi EP. Ad ogni modo, anche se questa ultima pubblicazione viene considerata e promossa dal gruppo stesso come un album, la sua durata di appena venticinque minuti lo fa somigliare più ad un EP, se messo in prospettiva dei nostri standard. Però fin dai tempi degli Uchu Conbini il chitarrista Daijiro Nakagawa, mente del gruppo, ci aveva abituato ad un formato di mini album. E anche gli stessi pezzi che costituiscono Let's Promise to Be Happy sono idealmente racchiusi in due brevissime parentesi acustiche - New Reminiscenes e Never Forget - che aprono e chiudono il disco, come per accentuare una filosofia della brevità. "Less is more" verrebe da pensare.
Le parentesi acustiche sono un particolare che può far notare come ultimamente Nakagawa imbracci la chitarra acustica più spesso rispetto al passato, forse anche in relazione alla sua esperienza da solista con In My Opinion (2019), album che esplorava proprio le possibilità dello strumento in veste unplugged. Ed è così che si apre Let's Promise to Be Happy, con un Nakagawa che su All the Same applica le sue evoluzioni virtuosistiche math rock ad una scintillante ballad acustica. Alcuni brani vecchi e nuovi sono stati inoltre riletti in tale modalità all'interno delle performance tenute dal gruppo lo scorso anno, battezzate con il nome di "Machiya Session", termine giapponese che indica le tradizionali case in legno tipiche di Kyoto.
Lo spirito progressive pop dei classici JYOCHO ritorna in superficie con Gather the Lights e The End of Sorrow, le quali da differenti prospettive dinamiche, una più quieta e l'altra più avventurosa, certificano l'abilità della band nell'accostare complesse trame math rock a delicate e liriche melodie pop. Stay in the Circle aggiunge spazio al piano della cantante Nekota, cementando l'estetica elettroacustica che così bene si piega e si adatta alle composizioni del gruppo, proseguendo poi su Turn Into the Blue attraverso la medesima modalità.
Infine Measure the Dawn è un nuovo palcoscenico per la tecnica di Nakagawa, costantemente ispirato nel creare veloci intrecci con la sei corde. Ma in generale tutto l'album è una ricerca del perfetto equilibrio tra memorabilità e tecnica esecutiva dove ogni componente gioca la propria parte di grande strumentista. A tal proposito va data la notizia che purtroppo Let's Promise to Be Happy è anche l’ultimo album con il batterista Hatch che ha lasciato il gruppo lo scorso agosto riducendolo a quartetto, infatti per ora non è stato annunciato un sostituto ufficiale, ma i JYOCHO continueranno il loro percorso anche in questa veste.
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