Intervista realizzata da
Francesco Notarangelo
Non sono importanti le cose che accadono, ma forse è importante l'ordine in cui accadono.
Eva's milk, un gruppo per cui vale la pena aspettare e sorbirsi musica non all'altezza, pellicole scadenti, capi indolenti e subdoli.
Il gruppo di Novara dopo i due precedenti ottimi episodi (Cassandra e il sole che uccide e Zorn) torna a scaldare i nostri cuori con un terzo album dal titolo omonimo.. un album valido, coerente pronto a cullarci nelle notti più buie. Lasciate pure sbattere le porte e le finestre, immergiamoci nei suoni western di Pendulum o nelle sonorità grunge di Badishù senza dimenticare quella lieve sottile dolcezza e favolosa malinconia di un brano come Il Mare Sordo (un po' Pixies, un po' Verdena). Gli Eva's milk parlano di amori non corrisposti, di rabbia, paura, fuga in se stessi e contraddizioni varie del mondo in cui viviamo, per un lavoro davvero sentito e sincero.
Dopo la tempesta, rimarrà la voglia di rigettarsi in questo vortice di sensazioni suonate e cantate con maestria...finalmente musica italiana, finalmente musica ben suonata!
Vi state ancora
divertendo? Che musica ascoltate per divertirvi?
Certo! Quando suoniamo siamo felici, quando fai management no, è una gran rottura. Ascoltiamo tantissima musica in tre, un migliaio di band famose e non.
Come e quando sono nati gli Eva’s Milk? Com’è nata questa passione per la musica e il progetto di provarci?
Volevamo fare una band, canzoni nostre e riempire gli stadi. I sogni post-adolescenziali che belli! Non abbiamo fatto la band per noia, anche se fa figo dire così (e 10 anni fa lo dicevo), ma perché eravamo e siamo stregati dalla musica. E' una necessità. Facciamo i nostri dischi da soli. Suoniamo con altre band come noi e a volte con alcune giganti. Figo.
Eva’s Milk… puoi spiegarmi l’origine e il significato di questo nome?
Dovevamo scegliere un
nome. Era il 2002 ed eravamo in saletta. La parola che volevamo usare era
Latte. Quella sicuro. Poi è nato il nome e dopo il significato. Avevamo robe
tipo Lake of Milk, Red Milk, cose così. Abbiamo scelto Eva non per la bibbia, ma
per la figura femminile, ci piaceva come suonava. In italiano non troverei
tutt'ora un nome figo e originale.
Cosa sono più importanti: le parole o i suoni? Chi si cura di tutta la vostra grafica?
Cosa sono più importanti: le parole o i suoni? Chi si cura di tutta la vostra grafica?
Entrambe, ma i suoni di
più, l'italiano è difficile. Deve girare la canzone. La grafica del disco è di
Lollo, anche lui ci ha sclerato parecchio. E anche adesso. Non ti dico poi per
il vinile.
I vostri testi parlano di storie urbane, di sogni infranti e crudi e si scorge una certa disillusione e un sicuro pessimismo, da dove nasce questo punto di vista? Come scrivete i vostri testi ponendo sempre l'attenzione all’universo che ci circonda? Qual è il vostro messaggio da artisti ai vostri fruitori?
I vostri testi parlano di storie urbane, di sogni infranti e crudi e si scorge una certa disillusione e un sicuro pessimismo, da dove nasce questo punto di vista? Come scrivete i vostri testi ponendo sempre l'attenzione all’universo che ci circonda? Qual è il vostro messaggio da artisti ai vostri fruitori?
Con Zorn più che
pessimisti credo fossero reali, una sorta di rivisitazione sociale più che
politica. Senza mai dimenticare la musicalità. Ho odiato la mia voce fino a
questo disco, ho corretto tante cose, specie gli accenti. Adesso me la faccio
piacere e mi concentro. I testi sono stra-lavorati, lavoro di mesi. Più che un
messaggio mi piace pensare all'idea che con la nostra attitudine possiamo far
divertire o sfogare chi ci segue e chi ci seguirà.
Cos’è cambiato dal primo al terzo album?
Cos’è cambiato dal primo al terzo album?
Siamo cambiati noi,
siamo cresciuti, io ho avuto una figlia, abbiamo preso schiaffi come tutti, ma
resistiamo cazzo. Più faccende personali assurde di tutti. Musicalmente credo
che l'autoproduzione apra strade infinite. Rispetto a tutti gli altri lavori
abbiamo potuto dedicarci molto più tempo. Diciamo che con il prossimo disco non
avremo più la parte iniziale, cioè lo zero! Abbiamo già voglia di registrare
ancora.
Badishù non so
perché mi ricorda il film Babadook… chi è?
E' l'alieno che vive
nell'armadio di casa mia. Davvero. A volte c'è.
Penso che,
soprattutto, nell’ultimo album si sentano più derivazioni artistiche, ci si è
quasi staccati dall’ombra dei Nirvana che poteva sovrastare le scorse due
opere. Nuovi ascolti vi hanno influenzato oppure si è cercato di intraprendere
strade nuove? E' quanto dobbiamo aspettarci… una band in continua evoluzione che
prima o poi, magari, inciderà un album unplugged?
Avevamo circa una
ventina di canzoni più altre bozze. Non abbiamo mai scritto un album in studio,
cioè componiamo in saletta, i testi arrivano per ultimi tranne qualche eccezione. Volevamo pestare di più in alcuni pezzi e in
altri essere diversi, come Justine, Il Mare sordo, Patti coi Luciferi, canzoni
spensierate, leggere. Per l'acustico abbiamo seri problemi relazionali. Questo
ci preclude un sacco di opportunità live. Ma chi se ne frega.
In realtà anche il terzo
è sotto la Fuego e ci siamo sempre autoprodotti, intendo come studio e stampa.
Il momento migliore e peggiore della lavorazione al vostro ultimo album?
Il momento migliore e peggiore della lavorazione al vostro ultimo album?
Paolo ha fatto tutto. Ho
solo registrato le chitarre e qualche voce. Giocando con la velocità io e Lollo
abbiamo fatto «Il mare slow», la canzone che sarà sul vinile. Mentre si
registra sono i momenti migliori. I peggiori sono stati in fase di mixaggio, un
delirio, quando suonava la batteria non suonava il basso e così via, poi
litigavamo spesso...però poi alla fine è stato divertente.
Ammettendo che non si viva più di musica come si faceva una volta e che spesso i guadagni derivano dai live, che ne pensate dei concerti i cui prezzi sono alle stelle? Meglio farne pochi guadagnando molto oppure farne tanti, ma guadagnare poco, però rendere la propria musica accessibile a tutti?
Ammettendo che non si viva più di musica come si faceva una volta e che spesso i guadagni derivano dai live, che ne pensate dei concerti i cui prezzi sono alle stelle? Meglio farne pochi guadagnando molto oppure farne tanti, ma guadagnare poco, però rendere la propria musica accessibile a tutti?
Che ne pensi se i biglietti
per gli AC/DC a 90 euro che finiscono in 2 ore? Fa riflettere. Però per me è un
vero furto, in questo caso per chi ama gli AC/DC. Ma sono non mondi, ma
galassie diverse. Quel poco che entra si
fa cassa per comprarci la roba o stampare le magliette. Non perché siamo
sfigati, è che funziona così. O prendi o lasci. Ci sono i gruppi cover che
suonano gratis, diciamo che questa tristezza è tutta loro.
Avete pensato di girare un prossimo video? Progetti futuri?
Abbiamo fatto un
montaggio per Pendulum con un
mini-film in super8 girato nel '70 a Novara da un cugino di mia madre. Ci sono
anche i miei genitori che recitano e mio zio. La cosa assurda è che la storia
gira a meraviglia sul pezzo, compare la nostra sala prove che poi è dove vive
mia nonna che adesso ha 90 anni. La amiamo. Ho dovuto solo tagliare le scene
perché dura 10 minuti, ma la storia è fantastica. Mi ricorda un sacco la
serie de Il prigioniero. Adesso vogliamo suonare il più possibile in giro. Componiamo molto, il difficile è incastrare i turni del lavoro. Di sicuro registreremo con nuovi metodi e strumentazioni. Vogliamo fare dischi insieme fino a quando avremo 60 anni.
http://www.evasmilk.com/
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