domenica 1 giugno 2014
Casey Crescenzo (The Dear Hunter) - Amour & Attrition: A Symphony in Four Movements (2014)
Grazie ad una campagna di donazioni attraverso Pledge Music, lo scorso novembre Casey Crescenzo è riuscito a realizzare un suo sogno e volare in Repubblica Ceca per registrare la sua prima sinfonia eseguita dalla Brno Philharmonic Orchestra. Crescenzo non è un musicista di estrazione classica naturalmente e ha dichiarato di non saper né leggere né scrivere la musica. Il suo analfabetismo musicale non gli ha impedito però di comporre i quattro movimenti che costituiscono Amour & Attrition, gettati su partitura dal direttore orchestrale Mikel Toms. A tal proposito è bene sottolineare che Crescenzo non si è avventurato in un esperimento ibrido che unisce musica classica e rock alla maniera dei Deep Purple, dei Nice o degli ELP. Amour & Attrition è autenticamente una sinfonia classica. In ambito pop e rock, penso che il precedente più compiuto in questo senso sia il Piano Concerto n.1 di Keith Emerson.
La curiosità attorno a questo progetto era molta, soprattutto per ascoltare come Crescenzo avrebbe trasferito la sua sensibilità da musicista rock in musica classica. Anche se, vista la sua fama di costruttore di perfette melodie, era chiaro che il suo debutto come compositore classico non si sarebbe inserito in correnti musicali come l'espressionismo o l'avanguardia atonale. Crescenzo, che dice di aver ascoltato molto George Gershwin e Claude Debussy, si è inserito stilisticamente nel tardo romanticismo a cavallo tra XIX e XX secolo, nelle 10 sinfonie mahleriane e nei compositori romantici russi. Sebbene in questa sinfonia si possano individuare anche tracce di impressionismo alla Debussy, non vi sono accenni al jazz o al ragtime nel modo in cui li aveva introdotti Gershwin nella musica classica.
Il primo movimento di Amour & Attrition lo potremmo definire come andante con moto dove uno scorrevole fraseggio di piano fa da tema principale e l'orchestra sviluppa sottotemi molto cantabili con un generale tono distensivo. Il secondo movimento è caratterizzato da un allegro con brio: arie soavi, contrappunti tra pianoforte e archi e temi più movimentati sono il punto focale di tutto il pezzo. Il tema ricorrente che viene accennato per la prima volta a 1:37, con le sue successive variazioni (la marcia a 2:39, il valzer a 7:01), è il più bel frammento musicale di tutti e quattro i movimenti. Il terzo movimento si apre in maniera più melodrammatica con un andante con fuoco, in seguito si calma in una sorta di aria patetica impressionista. Arriva poi lo sviluppo del primo tema ascoltato, variato in una versione lugubre, come una marcia da rivoluzione industriale.
Il quarto movimento ha un carattere mesto, che chiude la sinfonia con un senso di nostalgia, dove nel finale viene riproposto, in chiave minore, il tema principale del secondo movimento. Una conclusione sentimentale e anti-climax, priva di fanfare o sfarzosa grandeur che sottolinea l'umiltà con la quale Crescenzo abbia abbracciato questo progetto. Già con i The Dear Hunter ci aveva abituati ad una ricognizione legata al passato storico musicale americano. Ma, forse grazie anche all'aiuto del maestro ceco Toms, su Amour & Attrition si vira verso l'Europa di fine '800. Questo per dire che la sinfonia di Crescenzo è quanto di più lontano si possa immaginare rispetto all'attuale musica commerciale e colta. Un progetto, anche se ambizioso, che brilla quindi di genuina volontà, portato a casa con modestia, avendo sempre in mente il pensiero di avvicinarsi ad una materia difficoltosa e delicata da maneggiare. Crescenzo ci regala, oltre ad un gran pezzo orchestrale, una lezione di umanità.
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