Ho letto molte cose su questo secondo lavoro di Vernon e quasi tutte sono scritte non come recensioni, ma come un confronto con il suo predecessore For Emma, Forever Ago dal quale ne esce clamorosamente sconfitto. Per me un confronto tra le due opere è quasi impossibile per quanto risultano differenti e distanti, sia a livello artistico che qualitativo, tanto da sembrare il frutto di due artisti diversi.
Bon Iver, Bon Iver è un capolavoro emozionante, un'opera su un piano superiore rispetto ai classici sentimenti umani e si libra verso una dimensione ultraterrena, dove esiste solo un'unica sensazione di pace e serenità. "Musica che arriva direttamente dal paradiso" come ha scritto con cognizione un fan su Twitter, con una sentenza breve, ma che non potrebbe essere più azzeccata.
Quelle di Vernon non sono composizioni malinconiche da sfruttare come viatico per deprimersi o immergersi nella nostalgia. Tutt'altro. Personalmente, ascoltandole, mi trasmettono felicità, ma non la stessa, ad esempio, che ti fa meditare romanticamente sulle vicissitudini quotidiane della vita, è qualcosa di più, di "altro". La loro natura eterea ti riconcilia con la gioia di vivere. Forse avrò associato a questo album un'iperbole che a molti può apparire esagerata, ma ogni volta che lo ascolto rimango indifeso di fronte ad uno sconosciuto e indefinito sentimento universale. Mi verrebbe da espormi ancora di più e dire che se Dio esiste ascolta Bon Iver.
La poesia per immagini del video di Holocene non fa che confermare quello che già ho esposto. Ho avuto la fortuna di visitare e vedere con i miei occhi tutti i paesaggi islandesi ripresi da questo video, così che, ammirandolo, le emozioni e la sorpresa sono state ancora più grandi. Bon Iver, Bon Iver non è di certo un album di progressive rock, ma per ora è saldamente in testa alla mia personale classifica di fine anno.
PS. La stima per Justin Vernon è aumentata ancora di più quando ho saputo che il nome del suo progetto "Bon Iver" è preso dal titolo di una puntata di Northern Exposure, la sua serie TV preferita (e pure la mia), confessando che dopo la visione dell'ultima puntata si mise a piangere. In effetti la musica di Bon Iver, Bon Iver sarebbe stata perfetta per accompagnare le storie di Northern Exposure.
Nessun commento:
Posta un commento