Herd of Instinct è un nuovo gruppo formato da Jason Spradlin (batteria), Mark Cook (Warr guitar), dei disciolti 99 Names of God, e dal chitarrista Mike Davison. L'album omonimo, uscito il 17 maggio per l'etichetta dei Djam Karet Firepool Records, ospita musicisti illustri come Jerry Marotta (Peter Gabriel), Pat Mastelotto (King Crimson, XTC), Gayle Ellett (Djam Karet) e Gavin Harrison (Porcupine Tree).
La potente musica elettrificata e oscura che scaturisce da Herd of Instinct vuole essere, per stessa ammissione del trio, un compendio di influenze che vanno dall'avant-garde, alle colonne sonore di film horror, dall'elettronica, alla psichedelia, passando naturalmente dai sentieri del progressive. Inutile dire che se vi piacciono le atmosfere elettriche e le trame elaborate di King Crimson, Djam Karet, Canvas Solaris e, perchè no, Tool questo album fa per voi.
Ciò che unisce l'istinto musicale della band è una propensione all'improvvisazione strumentale che si concentra su riff monolitici alternati a momenti distensivi (il raga mediorientale Road to Asheville), o la reiterazione di arpeggi di Warr guitar come nella macchinosa Blood Sky.
La natura sperimentale di queste composizioni suona affine più alle varie diramazioni dei ProjeKcts della famiglia Crimson che al gruppo madre in sè. Le ritmiche virano spesso verso il tribale, anche quando si tratta di ricorrere a beat elettronici come su Anamnesis e S.Karma, risaltando nella quasi ambient intellettuale alla Sylvian-Fripp di Possession.
Un disco dal fascino gelido, avvolto da un cupo impressionismo che forse ancora non svela in pieno le potenzialità dei tre, ma comunque suggestivo.
Potete ascoltare degli estratti dal CD a questi indirizzi:
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