A giudicare dal nuovo album Liar's Intuition, si può escludere che ai Signals of Bedlam interessi diventare un gruppo molto conosciuto, persino tra le fila del post hardcore. Parlando ormai quasi cinque anni fa della loro seconda prova Escaping Velocity, li paragonavo ai primi Tool e ai Rishloo, ma Liar's Intuition va ben oltre tali parametri. Il quartetto di New York non fa nulla per apparire accattivante, anzi il loro prog hardcore punk spinge sulla sperimentazione e l'imprevedibilità tematica con audacia e senza compromessi. Il bombardamento incessante di temi complessi e articolati solo raramente si dischiude a passaggi che si sforzano per rimanere impressi nella mente.
Il resto è una coraggiosa disamina delle possibilità dell'experimental post hardcore, con qualche lontano richiamo al prog metal dei Karnivool, grazie all'interpretazione del cantante Cero Cartera. L'impianto strumentale viene a più riprese a patti con il lascito sonico e idiosincratico dei The Mars Volta, mentre tutto è coperto da una incombente nube oscura. Non c'è dubbio comunque che i Signals of Bedlam stiano cercando di ritagliarsi una propria personalità, producendo un album che anche dopo ripetuti ascolti appare complesso, teso e claustrofobico. Liar's Intuition è accompagnato da una "versione visuale" con dei video dedicati ad ogni traccia, realizzati dal bassista Chika Obiora, al fine di aumentare l'immersione nell'esperienza di ascolto.
Nessun commento:
Posta un commento